Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL NUOVO ALBUM DI KERRY KING? SE NE POTEVA FARE A MENO (di Matteo Fais)

La cosa più brutta della vecchiaia è il non voler accettare l’idea di doversi fare da parte, che anche il più creativo ha un limitato numero di cartucce da sparare, prima di ridursi a essere l’imitazione di sé stesso. Ecco perché, paradossalmente, la morte è spesso giunta a scongiurare una fine ingloriosa, almeno per tanti musicisti – si pensi al club dei 27.

Certo, è dura accettare di non avere più niente da dire. Tanto più che l’uomo è ciò che ha fatto nella sua vita molto più della mera esistenza in sé. Sartre avrebbe detto che, se si vuole comprendere chi sia Proust, non resta che guardare al suo lascito al mondo, mentre la biografia si riduce ad atti persi oramai nel tempo. Smettere di produrre per un artista vuol dire accettare la morte.

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Kerry King, l’unico chitarrista rimasto della formazione originale degli Slayer, pare non volersi dare per vinto, in tal senso. A quasi sessant’anni, e dopo la fine della storica band, invece di ritirarsi a vita privata, decide di tornare in campo con From Hell I Rise, presentato il 7 maggio 2024, a Chicago, con la nuova band composta, oltre che da sé medesimo, da Mark Osegueda alla voce, Phil Demmel alla chitarra, Kyle Sanders al basso e il mitico Paul Bostaph alla batteria.

Sentito su YouTube, con gli occhi chiusi, al netto della superlativa vitalità impressa dall’ex batterista degli ultimi Slayer, con un groove esplosivo e compatto, la sensazione che lascia è di ascoltare la vecchia band di King a cavallo tra la fine dei ’90 e l’inizio del millennio, quando già sembravano aver esaurito la propria capacità espressiva.

Certo tengono il ritmo, e la voglia di suonare, dopo anni di pausa dai live, è tanta. Sono pur sempre, tutti quanti, musicisti professionisti, formati da una lunga e durissima gavetta, per i quali l’esibirsi è ormai una necessità nevrotica a cui devono attendere, pena vedere collassare la pressione del proprio sangue.

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Fondamentalmente, infatti, non c’è niente che non quadri in loro sul piano tecnico. Eppure, pur sempre, si tratta di nonni del metal estremo, dai quali è impossibile aspettarsi un contributo originale. La musica che fanno, del resto, ha probabilmente già ampiamente espresso tutte le sue potenzialità nascoste. La violenza sonora che sconvolse gli anni ’80, annichilendo totalmente l’heavy metal che, fino a quel momento, era sembrato il punto più estremo a cui ci si potesse spingere, è oramai qualcosa entrato nell’immaginario collettivo del metallaro e non solo. Nessuno andrà più in overdose, essendo subentrata l’assuefazione – anche perché oramai esistono più band di black, death e thrash metal che cantanti trap.

Anche l’immaginario satanico, che in illo tempore poteva pure scuotere qualche benpensante, quando al potere vi erano i conservatori americani e il puritanesimo regnava imperante, adesso fa sorridere, soprattutto se praticato da uomini prossimi alle sessanta candeline.

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Questo From Hell I Rise, insomma, lo si può ascoltare solo se si conoscono già a memoria i vecchi album degli Slayer e non si ha alcuna voglia di andare oltre, insomma se si vuole restare ancorati al passato, ben sapendo che questo non potrà comunque ripetersi nei suoi vertici. Peccato, peccato davvero che Kerry King non abbia saputo rassegnarsi al pensionamento. Campare di rendita e della gloria passata è triste. Forse, più triste ancora, è solo sapere che un gruppo come gli Slayer, oggi non esiste più e chissà se si ripresenterà da qui ai prossimi decenni. Certo, difficilmente, sarà nello stesso genere musicale da loro creato.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)

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