Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

A SUD DEL PARADISO – 10 ANNI SENZA JEFF HANNEMAN, L’INVENTORE DEL THRASH METAL (di Matteo Fais)

IMG 7515

“Coalesce into one your shadow and soul/ Soon you will meet the undead” (Slayer, Altar of Sacrifice)

Brutale e graffiante, ma in perfetto equilibrio con quella di Kerry King, la sua chitarra correva indiavolata e furiosa, inquietante come gli artigli di Freddy Krueger sul metallo all’inizio di A Nightmare on Elm Street. Dieci anni fa, il 2 maggio del 2013, a 49 anni, Jeffrey John Hanneman, noto Jeff Hannemam, l’uomo che aveva inventato e portato al suo apice il thrash metal, muore, dopo che la puntura di una ragno ha gravemente limitato le sue capacità come musicista e la depressione l’ha condotto tra le braccia dell’alcolismo più distruttivo.

La sua storia è quella di tutti i musicisti a cui la sorte ha fatto incrociare i migliori compagni di viaggio possibili. Tom Araya, il già citato Kerry King e Dave Lombardo sono quell’incontro voluto in cielo – o a sud del paradiso –, grazie a cui questo ha potuto dare il meglio di sé e portare alla massima realizzazione la sua dote artistica. La nera alchimia che sono stati gli Slayer non esiste più ogni volta che uno di questi elementi viene meno per una morte, come nel suo caso, o per un allontanamento, come successo tutte le volte che Lombardo lasciò il gruppo.

8424E833 5EB7 47AF 8321 A9A05FCBF79A
CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.

Ma, fin tanto che questi si trovarono uniti, niente in terra tuona come la loro band. Dal più ingenuo Show No Mercy alla maturità quasi composta di Seasons in the Abyss è un crescendo che ha il suo zenit in Reign in Blood, disco brevissimo – appena mezz’ora –, ma dotato della capacità di risvegliare i morti e tramutarli in zombie, come di sbriciolare la pietra.

Jeff compone quasi sempre con King, materialmente inventa un genere in cui il vecchio metal supera ogni limite e la caoticità sonora diviene un nuovo ordine musicale. Un infernale paradigma è nato. Una musica, quella thrash, che si interrompe bruscamente alla fine di ogni canzone, ma corre come se dovesse andare a schiantarsi contro il muro del suono. Non c’è pace in quei dischi, solo detonazione. Le dita di Hanneman sono rese quasi invisibili dalla velocità, mentre Lombardo fa esplodere ogni possibile suono contenuto nei tamburi e, almeno fino ad allora, rimasto inespresso.

La musica di Hanneman e King non impiega troppo tempo, col sopraggiungere del successo mondiale, a causare loro problemi. Angel of Death, di cui il primo è autore unico, descrive gli immondi esperimenti di Josef Mengele, il medico di Auschwitz. Interrogato in merito dalla stampa, lui, noto peraltro per il suo collezionare memorabilia nazista, da buon figlio di militare sbarcato in Normandia e con dei fratelli che avevano prestato servizio in Vietnam, fa spallucce: “It’s just a story” risponde incurante di vivere nel Paese che ha eretto il politicamente corretto a suo credo.

FB88A617 9E65 437B B1EC 33FABCE82D4D
ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Nel 1995, poi, una ragazza, Elyse Pahler, di Arroyo Grande, California, venne uccisa da un gruppo di conoscenti, una band di ragazzini che, sognando di poter diventare famosi come gli Slayer, la sacrifica al demonio, ispirato dalla canzone Altar of Sacrifice. Il padre della giovane, sconvolto dalla vicenda, decise di fare causa nientemeno che al gruppo statunitense, sostenendo un legame tra la violenza giovanile e la musica a cui i ragazzi possono facilmente avere accesso. Il processo si risolve in una vittoria per gli autori di South of Heaven. Il giudice è costretto ad ammettere che, pur trovando ripugnanti le tematiche delle canzoni, non vi è in esse alcun invito alla sovversione e alla violenza, ma solo il corrispettivo di ciò che si può trovare in un qualsiasi romanzo dell’orrore, genere narrativo da tempo in voga, come dimostra la carriera di Stephen King. Tra le altre cose, la sentenza ricorda il primo emendamento della Costituzione Americana, che dichiara a chiare lettere la garanzia alla libertà d’espressione. Una superlativa versione romanzata dei tragici eventi si trova in In the Name of Satan – A True Story of Human Sacrifice, Devil Worship, and Murder di Wensley Clarkson (https://www.pangea.news/wensley-clarkson-intervista-matteo-fais/).

Il resto è storia. Restano i riff accelerati fino a far venire la pelle d’oca e la faccia da duro di Hanneman che guarda al mondo in modo truce dall’obiettivo. Un artista americano fino in fondo, in una band multietnica, con un cileno e un cubano in formazione, che sostiene la politica conservatrice di George Bush. Un uomo libero, in un Paese libero, in cui ognuno può suonare e cantare di sangue e morte, satana e l’abisso, senza andare incontro a nessuna censura. Sotto un cielo lacerato, egli, adesso, regna nel sangue.

Matteo Fais 

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81

Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14

Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *