Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

HELVETE/INFERNO: IL PODCAST CHE RACCONTA LA NASCITA DEL METAL PIÙ ESTREMO (di Matteo Fais)

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Per raccontare certe vicende di sangue, incubo, ambizione, violenza e depravazione, ci vorrebbe uno Stephen King, ma meno politicamente corretto e attento a non terrorizzare fino in fondo il lettore – forse meglio un Clive Barker, decisamente più oscuro e morboso del maestro del terrore da supermercato, o, perché no, un H.P Lovecraft postmoderno.

Ma, non potendo avere tanto, soprattutto in lingua italiana, bisogna riconoscere che non se la cava per niente male neppure Antonio Cristiano, giornalista di Radio Capital che, in sei puntate in corso di pubblicazione e intitolate Helvete/Inferno – Una storia di musica, fiamme e sangue, ha scelto di narrare la nascita del metal più estremo che ci sia, il Black, attraverso la storia dei Mayhem – letteralmente “caos”, “pandemonio” (https://open.spotify.com/show/4Faj0v36EKSuz349bzlVnC?si=LLAZsdsTTqe9FiFKp_Wsgw&utm_source=copy-link).

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Con dei podcast davvero brillanti e coraggiosi per una radio così mainstream, Cristiano – il cognome è proprio quello giusto – fa da Virgilio lungo tutto il percorso che conduce alle porte dell’inferno noto come “true norwegian black metal”, il black metal norvegese. È proprio lì che nacque ed esplose questa sottocultura, per mano di un gruppetto di ragazzi allora poco più che maggiorenni, nei sotterranei dell’Helvete, il negozio di dischi di Euronymous (pseudonimo di Øystein Aarseth, chitarrista), punto di riferimento per tutte le band della scena.

La cosa più intrigante è che l’autore delle puntate ricostruisce tutta l’atmosfera di un’epoca che, se ha il suo cuore pulsante in Norvegia, conosce infinite ramificazioni in tutto il resto del mondo e anche in Italia, in particolare a Milano. È il periodo delle fanzine, riviste amatoriali che circolano tra gli appassionati e si vendono nei negozi specializzati. In un tempo senza internet, né tantomeno social network, per farsi conoscere, era questa l’unica via, degli specie di blog ma in formato cartaceo.

Vi era addirittura una rete mondiale di ragazzi che su questi magazine scrivevano e che si scambiavano cassette tra di loro – le famose demo tape –, le quali giravano in lungo e in largo per il Globo e venivano recensite nella Penisola come in Sud America. Da notare l’italico ingegno che, dato il prezzo esorbitante dei francobolli, trovò un metodo – con la colla in stick – per non farli intaccare dal timbro postale. Nei vari giri, poi, ce li si faceva rispedire indietro per utilizzarli nuovamente, fino a una ventina di volte.

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Non che le vicende ricostruite nei podcast, dal suicidio di Dead all’omicidio di Euronymous, non si conoscessero, tra gli chi si interessa del metal in questione, o sia in grado di seguire un video in lingua inglese su YouTube, ma è comunque notevole che, finalmente, qualcuno, anche da noi, si occupi di queste vicende, a metà tra la musica e la cronaca nera, che scossero il Paese scandinavo oramai diversi decenni orsono, tra assassini, roghi di chiese, satanismo ed altre oscure situazioni mai ben chiarite.

Del resto, tra i tanti generi musicali, il Black Metal è uno dei pochi a essere ancora vivo e in salute, a conoscere una qualche forma di trasformazione ed evoluzione. Forse era il caso che, anche qui, si cominciasse a interessarsene seriamente, come non si faceva più, malgrado i mezzi siano decisamente migliorati, dagli anni ’80-’90. O, per usare un’immagine più in linea con lo spirito di questa musica, è arrivato il momento di disseppellire i cadaveri di Dead ed Euronymous per dare loro, come dice una canzone dei Mayhem, vita eterna.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

Un commento su “HELVETE/INFERNO: IL PODCAST CHE RACCONTA LA NASCITA DEL METAL PIÙ ESTREMO (di Matteo Fais)

  1. Non lo sapevo, ottimo ! È un genere che mi affascina anche se ho sempre preferito il death metal per i suoni “grassi”. Il black è musicalmente straziante ma non potrebbe essere altrimenti visti i contenuti, è questo a renderlo intrigante.

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