Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

MUSICA – L’EPOCA DELLA NOSTALGIA (di Matteo Fais)

L’universo musicale sembra divenuto un mondo in cui non si vive, bensì si rivive, si traffica con i fantasmi, si dissotterrano cadaveri. È l’epoca del cofanetto commemorativo da far uscire nel giorno dei morti. Non c’è più una canzone che lasci il segno, che contenga quel verso che diviene proverbiale, si imprime nella memoria del popolo fino a mutare in tradizione, espressione tipica – pensate a Maledetta primavera o “tu chiamale, se vuoi, emozioni”.

Sanremo inizia e finisce, e chi se la ricorda più una di quelle porcherie l’anno successivo. Il Festival ha la vita breve di uno dei fiori del luogo, pur mancando di altrettanta bellezza. Tutto nasce trapassato, troppo effimero per trovare spazio tra le cose che hanno una consistenza superiore all’ombra. 

CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.

Le canzoni trap, poi, paiono tutte uguali, diversamente dalle canzonette classiche che, pur basandosi su pochi giri armonici, danno luogo a una varietà senza precedenti. Peraltro, chi ha mai capito una mezza parola dei testi di questo nuovo genere! Quando si intende un verso, si tratta di solito di un’idiozia. A paragone, i Wu-Tang Clan meriterebbero il Nobel per la letteratura con Shame on a Nigga.

Non c’è neppure una band come gli allora criticatissimi Duran Duran, che quantomeno suonavano – e sovente stonavano- senza l’aiuto dell’autotune per fare comunque pietà. In compenso, Simon Le Bon e l’ormai attempata brigata sono ancora in pista e forse se la cantano e se la suonano meglio ora che a vent’anni, per quanto la vena creativa sia, manco a dirlo, esaurita da decenni.

Sì, questa è l’epoca della reunion, della pizzata con i compagnetti delle medie, con i vecchi amici del muretto di Piazza Cristina. Vecchi che cantano a brizzolati con due figli e un mutuo da pagare. Non ci vuole molto a capire perché Jim Morrison, Janis Joplin e Jimi Hendrix la morte se la siano andata a cercare da giovani: un jukebox aveva senso sessant’anni fa, come la macchina da scrivere; oggi è semplicemente un cimelio, e utilizzarlo ancora risulta patetico – più o meno come il nonno che ti racconta sorridente di quando “con 100 lire”.

L’ESORDIO POETICO DI MATTEO FAIS È ACQUISTABILE ALL’INDIRIZZO: http://www.delta3edizioni.com/bookshop/poesia/405-l-alba-e-una-stronza-come-te-9791255141198.html

Tornano tutti, come gli zombie in un film di Romero. Lo fanno i Motley Crue. Persino gli Slayer, quelli di Angel of Death, South of Heaven, urla disumane, e doppia cassa come un mitra da guerra impazzito, dopo circa cinque anni dal meritato ritiro – da tempo non azzeccavano neppure per sbaglio un brano. Malgrado i giuramenti, ricalcheranno le scene a settembre, con due concerti americani. Frattanto il mitico Kerry King, che di tutti sembrava quello più restio al pensionamento, ci ha recentemente propinato un suo nuovo brano per cui bisognerebbe immediatamente trovargli un posto alla casa di riposo più vicina. Tanto più che trent’anni fa le canzoni su demoni risvegliati e altre simpatiche idiozie splatter potevano pure avere un perché, con il sorgere del fenomeno horror, soprattutto perché suonate da dei ragazzi. Il Kerry sessantenne con la barba tinta e i tatuaggi anche no, suvvia!

ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Insomma, non moriremo democristiani, ma rimpiangendo la Democrazia Cristiana. In effetti, persino la politica è una serata di revival. Addirittura, al momento, sembra che Berlinguer sia stato un grande politico, quando era solo un piddino ante litteram. 

Se non accade qualcosa a breve, se non la finiamo con le riesumazioni, moriremo cadendo all’indietro invece che in avanti e, sulla lapide, la data finale risalirà comunque al ’900. Il passato sta finendo per schiacciarci e sembra che nessuno si senta a disagio nel non avere un futuro.

P.S: se il nuovo che avanza sono i Maneskin, manco a dirlo, meglio la decomposizione degli Slayer.

 Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81

Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14

Telefono e WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *