Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL NOBEL FA SCHIFO, MA NARGES MOHAMMADI MERITA TUTTO IL RISPETTO POSSIBILE (di Alex Vön Punk)

Sebbene il Premio Nobel sia discutibile, e quello per la Pace in particolare – basti pensare che è stato conferito ad Obama, il quale non si può certo sostenere che abbia contribuito alla pacificazione nel mondo -, questa volta il famoso riconoscimento non è stato del tutto ingiustificato, essendo andato a Narges Mohammadi, una donna che si batte per la libertà sotto la repressiva teocrazia iraniana.

8424E833 5EB7 47AF 8321 A9A05FCBF79A 1024x479
CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.

L’attivista in questione ha passato tutta la vita dentro e fuori dal carcere, l’ultima volta per aver partecipato a una commemorazione in memoria dei morti delle proteste del 2019 – pena dieci anni di reclusione per propaganda contro lo Stato.

Siamo in Iran dove, sebbene diversi articoli della Costituzione, in vigore dal 3 dicembre 1979, stabiliscano una seppur minima dignità sociale diffusa, dunque pari diritti per uomini e donne (come per esempio l’articolo 21 che recita “Il governo deve garantire i diritti delle donne sotto tutti gli aspetti, in conformità con i criteri islamici”), il regime islamico, in forza della legge della Sharia, dispone trattamenti di puro abuso contro il sesso femminile. Questi partono dall’abbigliamento, passando per l’acconciatura, l’educazione e la scuola. È recente la nuova proposta di legge diretta a penalizzare coloro tra quelle che mostrano i capelli. La proposta punta a punire le trasgreditrici, negando loro l’accesso a servizi fondamentali come i trasporti.

Molte anime candide nel nostro Paese – gli stessi che scesero giustamente in piazza contro il Green Pass di draghiana memoria -, non si sa per quale cortocircuito logico, si ritrovano a sostenere ogni regime che vada contro l’Occidente, chiudendo gli occhi di fronte a questa barbarie, trincerandosi dietro una fittizia difesa della sovranità territoriale per la quale, all’interno di una data Nazione indipendente, sarebbe possibile applicare qualsiasi legge lo Stato decida, anche se questa viola i Diritti Umani.

pubblicita detonatore ridotta
L’ESORDIO POETICO DI MATTEO FAIS È ACQUISTABILE ALL’INDIRIZZO: http://www.delta3edizioni.com/bookshop/poesia/405-l-alba-e-una-stronza-come-te-9791255141198.html

A ben vedere non è difficile sostenere una certa superiorità manifesta nel nostro stile di vita, rispetto a chi, ancorato a obblighi meno che medioevali, impone una dittatura sulle donne. Quello che dovremmo chiederci, la domanda che veramente conta, è se l’Occidente possa tollerare certi abusi su cittadini inermi che contrastano un regime di cui sono vittime.

La risposta è “No”! L’Occidente ha il dovere morale non solo di adoperarsi per la libertà di Narges Mohammadi, ma di tutte quelle persone intrappolate in queste fogne di Stati, dagli attivisti LGBTQ+ alle donne, passando per i dissidenti politici di ogni risma.

Robert Kennedy, in un suo celebre discorso, sostenne che “Fino a quando gli uomini non sono liberi – nelle loro esistenze e nelle loro opinioni, nella loro espressione e nella loro conoscenza – fino a quel momento, la Rivoluzione americana non si sarà conclusa.”

Tale libertà viene negata da ogni regime oppressivo, e quindi la rivoluzione occidentale per eccellenza – insieme a quella illuminista – non avrà raggiunto il suo scopo ultimo fino a che non sarà abbattuta ogni tirannia sulla mente dell’Uomo, fino a che non si sarà affermato il diritto ad autodeterminarsi, a trovare libera espressione al proprio sé. Questa sarebbe la più grande conquista.

È nostro compito tutelare la vita di ogni individuo e la sua libertà, per far ciò dovremmo utilizzare ogni mezzo necessario, proprio come avvenne contro il nazismo o il comunismo – non c’è alcuna differenza con il teismo repressivo islamico.

FB88A617 9E65 437B B1EC 33FABCE82D4D
ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Attualmente il contesto iraniano è smosso da rivolte popolari senza precedenti, con la gente che ha invocato la fine della Repubblica Islamica, che impone la censura sui media da settembre. Hanno aggiunto Instagram e WhatsApp all’elenco delle applicazioni di telefonia mobile e piattaforme social bloccate e/o filtrate – già erano comprese Facebook, Signal, Telegram, Twitter e YouTube. Le autorità hanno ripetutamente interdetto l’accesso a Internet e alle reti telefoniche durante le proteste, per reprimere la mobilitazione e nascondere la diffusione di video riportanti le violazioni compiute dalle forze di sicurezza.

Una situazione simile non è più tollerabile per chiunque difenda certi principi. Occorre una presa di posizione netta non solo come singoli cittadini, ma come Stati Democratici. La libertà non è solo una metafora, ma una prassi di vita che necessita di essere difesa ovunque nel mondo.

Alex Vön Punk

Email: vonpunk@tutanota.com

Telegram: @VonPunk

L’AUTORE

Alex Vön Punk viene costruito a Pisa negli anni ‘80. Bandito, cantante e scrittore di canzoni punk nella band pisana Enkymosis fino al 2009. Autodidatta d’assalto tra un lavoro precario e l’altro, grafico freelance, agitatore politico e provocatore di tendenze anarchiche, anti-autoritarie e federaliste, membro del Centro Studi Libertario “Società Aperta” che si occupa di libertarismo, diritti civili e della promozione del Reddito di Base Universale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *