Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’ULTIMO LIBRO DI PAPA FRANCESCO È UN TESTO DI DIABOLICA INUTILITÀ TEOLOGICA (di Matteo Fais)

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Il diavolo non si nasconde nei particolari, oggigiorno, ma più probabilmente nei libri dei Papi, incidentalmente e in particolare in quelli di Papa Francesco, testi di satanica banalità e mefistofelica inutilità teologica, come questo suo Ti voglio felice (Libreria Pienogiorno). Il benedetto uomo è l’anticristo della saggistica, la Maria De Filippi del Cristianesimo. La raccomandazione è di leggerlo, se proprio dovete farlo, tenendo in mano il Rosario per scacciare il maligno.

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Papa Francesco, Ti voglio felice, Libreria Pienogiorno.

Dal Vangelo secondo Bergoglio: “Dio ci ama tanto da gioire e compiacersi insieme a noi. Ci ama di un amore gratuito, senza limiti, senza attendere nulla in cambio”. Caspita, che rivelazione sull’Altissimo! Qualcuno gli spieghi che chi ama in modo non gratuito e chiede ogni volta qualcosa in cambio non si trova di certo in cielo, ma nelle più prosastiche pagine di Escort Advisor.

Il libro contiene comunque dei passi bellissimi, solo che nessuno è scritto da Francesco, come questo di Sant’Agostino: «Tu eri dentro di me, e io fuori. E là ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Tu eri con me, ma io non ero con te» (Confessioni x, 27.38)”. Ma non è il solo. Lui li cita tutti: Dostoevskij, Thomas Mann. Impossibile non notare la sua fissazione per Tolkien: sarà che entrambi sono maestri di fantasy  .

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In compenso, quanto a immagini, metafore e similitudini, il Santo Padre è un poeta mancato, un mostro della lirica, anzi uno che scrive delle mostruosità: “Non rimanete dei ‘belli addormentati nel bosco’”; “Non essere un’auto parcheggiata”; “Non guardare il mondo come fossi un turista”; “A volte la tristezza lavora come un semaforo, ci dice: è rosso, fermati!”; “Alcuni pensano che essere santo significhi avere una faccia da immaginetta”; “I nostri ricordi non devono restare tutti ammassati, come nella memoria di un disco rigido. E non è possibile archiviare tutto in una ‘nuvola’ virtuale”; “Imposta il navigatore della tua esistenza verso una meta grande, verso l’alto!”. Sembra l’imitazione che fa Crozza di Bersani.

Il Santo Padre parte con una prosa estesa, per passare quasi subito alla linea aforismatica, assemblando parti di discorsi vari e omelie, tipo un Nietzsche convertito a cercare citazioni per i Baci Perugina.

A ogni buon conto, il tema centrale del libro risulta poco chiaro e c’è più di un fondato timore che non sia ben presente neppure al Santo Autore. In compenso, vi è un leitmotiv che ritorna costantemente lungo tutto il testo: “dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti”. Praticamente buonsenso da vecchia zia rimasta zitella, o ciò che si leggeva a 6 anni, da bambini insomma, sul libretto del catechismo.

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E, in effetti, questo è il testo giusto per degli infanti, non richiedendo alcuno sforzo intellettuale per essere compreso ed essendo abissale quanto un numero di Topolino. C’è un passo, per esempio, che sarebbe perfetto per il diario di un pre-adolescente appena iscritto alle Scuole Medie: “Non rinunciate al meglio della vostra giovinezza, non osservate la vita dal balcone. Non confondete la felicità con un divano e non passate tutta la vostra vita davanti a uno schermo. Non riducetevi nemmeno al triste spettacolo di un veicolo abbandonato. Non siate auto parcheggiate, lasciate piuttosto sbocciare i sogni e prendete decisioni. Rischiate, anche se sbaglierete. Non sopravvivete con l’anima anestetizzata […] Fatevi sentire! Scacciate le paure che vi paralizzano, per non diventare giovani mummificati”.

Insomma, se l’intento evangelico di Papa Francesco era di renderci felici, come sembra dire già il titolo del volume, si sappia che non leggerlo potrebbe quantomeno evitare di andare incontro a una sicura depressione.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

Un commento su “L’ULTIMO LIBRO DI PAPA FRANCESCO È UN TESTO DI DIABOLICA INUTILITÀ TEOLOGICA (di Matteo Fais)

  1. Condivido.
    Sono cattolico tradizionalista e sedevacantista. Se le fa piacere, facciamo due chiacchiere.
    Grazie e buona giornata

    Matteo Castagna
    Responsabile Nazionale del Circolo Christus Rex-Traditio
    3474230340

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