Il Detonatore

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LA VERA NATURA DEL NUOVO POTERE È IL SILENZIO E L’OMBRA (di Matteo Fais)

Uno dei pochi autori della paccottiglia marxistoide che meriti la pena di essere letto, il filosofo Michel Foucault, sostiene la celebre distinzione tra il Potere repressivo del passato e quello normalizzante del presente. Mentre il primo punisce in ragione della violazione della Legge imposta dal sovrano, il secondo cerca di creare le condizioni perché l’infrazione non si verifichi.

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Nel regime repressivo, il delinquente viene portato in piazza, sottoposto alla ghigliottina o alla tortura. Sotto la giurisdizione odierna, invece, l’importante è tenere a bada, limitare o correggere il criminale e, soprattutto, far sì che i più non contemplino la possibilità della trasgressione. In parole povere, il punto non è comminare una multa o la detenzione a chi ruba nei supermercati, ma far sì che chiunque varchi le porte scorrevoli non pensi neppure alla possibilità di appropriarsi di qualcosa che non gli appartiene. E, se proprio ciò dovesse avvenire, il soggetto non va perseguito per ciò che ha fatto, ma convinto dell’errore commesso.

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Alle riflessioni di Foucault, morto a una svolta epocale, andrebbero aggiunte alcune ulteriori meditazioni sulla natura del Potere che, dalla fine degli anni ’70 a oggi, è andato delineandosi. Per farlo, bisogna partire dalle rilevazioni che il collega Jean-François Lyotard fece proprio qualche anno prima della sua morte, in La condizione postmoderna, quando constatò che il vero Potere, oggi come oggi, non appartiene più tanto agli Stati, ai sovrani, ai politici o a chi per loro, ma a multinazionali, realtà economiche estese nello spazio globale.

Queste, pur essendo note e conosciute a tutti, vivono nell’ombra, nel silenzio. Diversamente dal Potere del passato, che esibiva lo sfarzo e la potenza, con una sede ben visibile e nota, degli apparati altrettanto in vista; loro sono ovunque ma quasi non esistono. Se il tuo tablet, cellulare, o computer si rompe, per un qualsiasi motivo, e hai da confrontarti con la casa di produzione su alcuni particolari, non riesci mai a entrare in comunicazione con un responsabile. Si tratta sempre dell’ultima ruota del carro, se capita, che non può decidere niente.

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Non esistono coloro che hanno ruoli di spicco, gente che possa prendere decisioni “a nome di”, bypassare processi oramai sempre più telematici. Neppure si sa se il supporto elettronico verrà materialmente preso in esame e rimesso in ordine dall’assistenza a cui lo si consegna e non piuttosto da qualcuno che si trova da un’altra parte, in un’altra regione, un essere umano con un volto e un nome da poter ringraziare o maledire.

Che cosa sono la Apple, la Samsung, Xiaomi, la Motorola? Sia detto tanto per prendere qualche nome a caso e senza alcuna accusa specifica. Chi comanda là dentro? Chi può controllare i nostri dati? Anche ammesso di denunciare un’azienda di queste, contro chi ci si opporrebbe materialmente? Nessun uomo comune lo sa. La più grande astuzia del demonio è far credere di non esistere e quella di Dio è di mantenersi silenzioso per mettere alla prova la nostra fede. Questi nuovi centri di Potere, invece, ti fanno credere di essere a tua disposizione, e in effetti vedi loro segni ovunque, ma vivono nel mutismo del divino. La situazione ricorda molto da vicino quella del mito, contenuto in La Repubblica di Platone, dell’anello di Gige. Da colui che risulta invisibile, in effetti, c’è solo da temere.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

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