Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

SEMPRE PIÙ OPPOSIZIONE ALLA CULTURA WOKE DALL’AMERICA (di Clara Carluccio) 

IMG 7907

Non solo hamburger, sparatorie e presenze falliche nei cartoni animati Disney. Negli Stati Uniti, qualcosa di inimmaginabile agli occhi degli italiani, sta accadendo. La campagna di boicottaggio woke ha aperto il suo terzo atto. 

Nessun volatile da cortile aveva mai rappresentato il conservatorismo americano come il polletto fritto di Chick-fil A. Altarino gastronomico dell’identità cattolica, il fast food predicava il culto della libera domenica affinché, le famiglie, potessero recarsi alla Santa Messa invece di infognarsi nei luoghi del consumismo alimentare. Compreso il loro. Eppure, una strana svolta progressista ha scosso le friggitrici del franchising più tradizionalista d’America e l’ennesima goccia di propaganda woke ha fatto traboccare l’olio.

8424E833 5EB7 47AF 8321 A9A05FCBF79A
CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.

Non è bastato il disastro Bud Light – arrivata a perdere il 30% delle vendite in due mesi – per insegnare agli imprenditori di tenersi fuori dalle ruffianerie gender inclusive. Con la Target al secondo posto, Chick-fil A si aggiudica la medaglia di bronzo per l’ostruzionismo contro il tormento progressista (www.newsmax.com/newsfront/chick-fil-a-dei-boycott). Signore, pietà! Neanche dei conservatori ci si può fidare. Chissà perché.

Certo sarebbe bello se la gente, progressista o meno, smettesse di voler essere rappresentata anche dai brand in cui si reca a comprare le mutande o ad aumentare il colesterolo. Questa cosa dell’affibbiare bandiere politiche pure ai generi alimentari scatenerebbe immediato reflusso persino negli abituè del miglior Gran Crispy Extra Bacon.

Nonostante le facili accuse di intolleranza generosamente elargite, è stato lo stesso movimento per la tutela delle minoranze ad aver assunto connotati simil dittatoriali. Capirete, anche da noi, dopo il terremoto Arisa, sbranata dalla comunità LGTBQIA+ (badate alla dicitura completa) per la sua dichiarazione pro Meloni, vien difficile per i non binari tenere la parte dei perseguitati e discriminati. La cantante, da sempre sostenitrice dei diritti degli omosessuali, è stata persino ammonita dal suo manager di non presentarsi ai Pride italiani per evitare di essere “messa in imbarazzo”. Love is love ma, da gay friendly a fascista, è proprio un attimo. 

Ma questo è ancora niente. Negli States la controversia è molto più pesante e ha raggiunto la saturazione che sta portando a sempre più numerosi e giustificati moti di ribellione. Si prenda il caso del cambio di sesso nei giovanissimi – caso Chloe Cole, uno dei tanti -,  i trans nelle squadre sportive femminili e le varie aggressioni di gruppo contro le atlete che vi si oppongono – caso Riley Gaines (https://youtu.be/ljp5_h3cjJA)

pubblicita detonatore ridotta
L’ESORDIO POETICO DI MATTEO FAIS È ACQUISTABILE ALL’INDIRIZZO: http://www.delta3edizioni.com/bookshop/poesia/405-l-alba-e-una-stronza-come-te-9791255141198.html

Solo in Italia non si fa mai un passo avanti. Qui tutti preferiscono occuparsi – perché fa molto risvegliati – di satanismo, massoneria, ipnosi, entità maligne che possiedono l’uomo, gavettoni Made in USA per annegare l’Emilia Romagna. Tutti argomenti leggeri che, nella gente comune, giovano molto all’equilibrio mentale e favoriscono sogni sereni. 

Si occupano continuamente di propaganda e manipolazione, salvo non accorgersi, ovviamente, di esserne soggetti a loro volta, rifiutando con ostinazione la possibilità di fare qualcosa per opporsi a quello che non si vuole. Quelli deboli e sotto l’effetto del controllo mentale sono, guarda caso, sempre gli altri. Un po’ come vedere il bambino incazzato dire che sono incazzati tutti, tranne lui. Un vero genio.

A tutti gli esoteristi influencer, una preghiera: smettetela! L’uomo comune non è in grado di assimilare certe tematiche senza esserne sopraffatto. È un debole che non vuole prendersi responsabilità. Sarà sempre colpa della propaganda, dell’America, delle lobby, dei massoni. 

FB88A617 9E65 437B B1EC 33FABCE82D4D
ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Avete accresciuto le paranoie di persone che andavano contenute dentro una maggiore e sana razionalità. Già così non torneranno indietro. Per lo meno stimolateli a reagire, a essere parte attiva degli eventi, fin dove possibile.

Gli americani si stanno comportando come dovrebbero fare tutti di fronte ad un assedio ideologico o qualsivoglia imposizione esasperante. Attaccare gli altri, anziché prendere atto di questo, significa solo una cosa: che dalla lezione Covid gli Italiani non hanno imparato niente e alla prossima emergenza dovremo ancora sottostare a qualsiasi distopia con l’accondiscendenza proprio di questi tuttologi dei poteri forti. Di nuovo, canteranno sui loro balconi, in un tacito e resiliente esaurimento nervoso.

Clara Carluccio

L’AUTRICE 

Clara Carluccio nasce a Milano, nel 1985, e risiede attualmente in provincia di Brescia. Per errore di gioventù studia alla scuola agraria del quartiere Comasina di Milano, incidentalmente ubicata in prossimità dell’istituto Paolo Pini, il manicomio in cui venne rinchiusa la poetessa Alda Merini. Dopodiché, decide di perfezionare la sua conoscenza del mondo tra lavori precari e umilianti della peggior specie. Si trova così a svolgere mansioni quali: Oss in una RSA, segretaria, barista, guardarobiera in discoteca non guardata da nessuno, cameriera ai piani, cuoca incapace in un centro disabili, domestica – non dite colf – in nero e banconiera al supermarket declassata poi al semplice ruolo di scaffalista inutile al mondo e a se stessa – il tutto con un contratto da stagista. Suo malgrado, colleziona infruttuosi corsi di cucito, danza quale tribal fusion e contemporanea, naturopatia. È appassionata di lingue straniere, in particolare inglese e portoghese. È approdata a “Il Detonatore” dopo vari messaggi di stalking rivolti all’indirizzo di Matteo Fais. La trovate su Facebook e Instagram, ma non riesce a postare i suoi link.

Telefono: +393516990430

Emailclaravirgola@gmail.com 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *