Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

DOVREBBERO INDAGARLI PER EPIDEMIA ANTILIBERALE (di Matteo Fais)

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Ora li vogliono indagare. Si parla dell’allora Premier Giuseppe Conte e dell’ex Ministro della Salute Roberto Speranza. Ci sono poi il governatore della Lombardia Attilio Fontana, insieme a Giulio Gallera, Franco Locatelli, Silvio Brusaferro, Agostino Miozzo, più altri nomi. 

L’accusa? Aver sottovalutato i dati sul virus e i contagi. A quanto si dice, si sarebbero potuti risparmiare dei morti. È davvero questo il problema? Neanche per sogno!

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Quanto accaduto negli ultimi 3 anni è stato un sistematico attacco alla struttura liberale del nostro Stato, un tentativo di controllo bello e buono, un 1984 trasposto dal famoso testo e portato in scena. Il Sistema deve fornire assistenza sanitaria e, in nessun caso, chiudere agli arresti domiciliari i cittadini, imporre un coprifuoco scellerato e senza senso.

Bisogna assumere medici e curare, non cercare escamotage per far fronte alle proprie carenze strutturali. Per qualche anno, ci hanno raccontato che la colpa era nostra, della nostra scarsa igiene, delle mascherine che non volevamo indossare anche per dormire, dei vaccini rifiutati per mancanza di fede nella scienza – pure la fede ci hanno imposto questi talebani disgraziati! Ci hanno indotti a gesti grotteschi, come pulire ogni cosa, disinfettare la vita.

Hanno fatto finta che il vaccino fosse garanzia di immunità, quando sapevano benissimo che non era vero. Hanno istituito il green pass, una misura cinese, per costringerci con la coercizione a un trattamento sanitario obbligatorio, violando il sacro confine del corpo di ognuno – “il corpo è mio e me lo gestisco io!”.

No, non vanno condannati perché inadempienti, ma incarcerati perché tiranni che hanno perpetrato violenza sulla materia vitale dei cittadini, perché hanno cancellato la privacy. Siamo stati costretti a dichiarare a ogni cameriere, mostrando un qrcode, da che parte stavamo. Come se per bere un caffè, uno dovesse squadernare la sua fedina penale anzi, peggio, le sue posizioni ideologiche.

L’illiberalità più assurda è stata sdoganata. Non c’era più libertà di circolazione. Ogni passo doveva essere giustificato con un documento esplicativo. La volontà individuale era torchiata, indagata, interrogata e posta in dubbio.

La Cina si è fatta più vicina, mentre la libertà occidentale ci è stata alienata. Loro hanno reso possibile il culto per l’ex dirigente del KGB, Putin. Le fondamenta del nostro mondo sono state rase al suolo. Come in Oriente, ci siamo trovati vittime di imposizioni incontestabili calate dall’alto. L’informazione è stata silenziata come mai dovrebbe essere in una sana democrazia che, per definizione, fonda sé stessa sullo scontro dialettico più acceso.

In galera, devono finire tutti in galera! Intere famiglie sono state rovinate fermando l’economia. Negozi chiusi, ristoranti costretti ad allontanare i clienti. La delazione comunista è stata trasformata in onore. A noi che – fieramente, di fronte alla Storia – abbiamo rifiutato di piegarci, è stata negata ogni forma di vita sociale. Eravamo i reietti, il pericolo per la comunità.

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Tre anni, tre anni di vita buttati, senza potersi muovere, amare, abbracciare. Tre anni in cui la paura è stata artatamente fomentata, in cui i disagi psichiatrici sono cresciuti esponenzialmente. 

Che siate maledetti, voi e le vostre tribù perdute. Vi abbiamo odiati e vi odieremo per l’eternità. Questa nostra umanità non potrà mai più essere la stessa. Ci avete rovinati!

Matteo Fais 

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

Un commento su “DOVREBBERO INDAGARLI PER EPIDEMIA ANTILIBERALE (di Matteo Fais)

  1. Credo di essere stato relativamente fortunato ( anche se ho perso un posto di lavoro) perché ho fatto il lockdown in aperta campagna e uscivo quando mi pareva. Comunque ero talmente nervoso che se avessi incontrato qualche pubblico ufficiale che mi chiedeva spiegazioni gli avrei staccato il naso a morsi. Meglio così, sarei finito in galera o all’ obitorio sparato. PS i vaccini ho dovuto farli altrimenti sarei morto di inedia.

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