TUTTI DANNEGGIAMO LA SALUTE ALTRUI, ALTRO CHE TUTELARE I PIÙ FRAGILI (di Matteo Fais)
Quanto è divertente questa strana e improvvisa vocazione comunitaria diffusa tra gli italiani. In ogni articolo concernente la questione vax e no-vax, si trova sempre il gonzo moralizzatore, quello che “io mi sono fatto inoculare per rispetto verso gli altri, per tutelare i più fragili, perché siamo una comunità”.
Me cojoni, viene da dire. Ma da dove sbucherà fuori tanto senso di responsabilità? Se la domanda ha una sua cogenza bruciante, non è solo perché il Paese è pieno di poveri all’ultimo stadio che nessuno aiuta, ma anche perché, in un mondo quale quello in cui viviamo, è praticamente impossibile non nuocere alla salute altrui.
Eh sì, è bene che facciate i conti con un dato ampiamente trascurato: voi siete corresponsabili di tante, tantissime, morti. Se non siete proprio voi il maggiordomo che ha ucciso, come nei gialli, siete quantomeno i complici. Perché? È presto detto.
Avete presente quando prendete la macchina? Non ci vuole un Nobel per sapere che, guidando, state inquinando – a meno che non crediate che la benzina verde sia succo di frutta concentrato. Insomma, quando andate a lavoro, al mare, alla gita fuori porta, o a portate fuori a cena la ragazza sperando di bombarvela, voi state facendo del male a qualcuno. Non è che proprio andiate lì con un bastone a spaccarglielo sulla testa, ma è ben possibile che il ventenne che vi passa accanto, tra altri vent’anni, si ritrovi un tumore al cervello, anche grazie ai vostri fumi di scarico. Naturalmente, lui, felice di aver appena preso la patente, non sa che utilizzando il mezzo per sentirsi un gran figo con gli amichetti, a sua volta causerà il tumore ai polmoni di vostra moglie. È un circolo perverso e vizioso, dal quale, ormai, non c’è via di fuga, non in un universo ultraconsumistico come il nostro.
Per non parlare di quando andate al market. Kiwi dal Cile, banane dalla Perù, angurie dalla Tunisia. Come credete che arrivino sul banco del discount che voi avete raggiunto, fuori città, con il suv? Viaggiano su gomme, aerei, treni. Ergo producono inquinamento e questo significa cancro e il cancro significa spesa sanitaria per lo Stato – alla faccia di “i no-vax si paghino le cure sanitarie”… Ovviamente, meglio non parlare delle confezioni da 4 pere, con base in cartone, struttura di contenimento in plastica e rivestimento esterno protettivo? E non provate a dire che voi riciclate. Non penserete mica che il riciclaggio avvenga senza inquinare. E i guanti che usate per scegliere un’arancia e imbustarla? Ne vogliamo parlare?
Siete ridicoli! Questo mantra contro gli egoisti che ci propinate ogni giorno, con milioni di commenti tutti immensamente stupidi, ha frantumato i coglioni. Ha frantumato i coglioni proprio come il politico che chiama al senso di responsabilità, in uno Stato che ti vende le sigarette, speculandoci, e smerciando sostanzialmente morte in pillole. Non siete migliori di noi che non ci vogliamo vaccinare, siete solo dei paraculi.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
Io ho conosciuto persone che si vantavano di fare la raccolta differenziata quando ancora non era obbligatoria, persone che riutilizzavano e cercavano di riciclare qualunque cosa… ma poi gettavano i mozziconi di sigaretta nei tombini!
Ho conosciuto anche gente che diceva di andare in bici così inquinava di meno, ma solo e rigorosamente la domenica in estate e solo per fare giretti fini a se stessi (tipo per andare a prendere il gelato), poi dal lunedì al sabato sempre in auto anche per andare al tabacchi a 200 metri da casa.
Questo solo per dire che la società in cui viviamo è ipocrita e autodistruttiva per sua stessa natura, il capitalismo-consumismo è così, come un mostro che ingoia se stesso, non ci si può vivere all’interno senza fare qualcosa di sbagliato o comunque di controproducente.