Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

AVE MARIA – UNA PREGHIERA DAL VENTRE DI OGNI MADRE (di Chiara Volpe)

100329 Raffaello Madonna Sistina Dettaglio

Maria avrebbe potuto dire di no all’Angelo che venne ad annunciare la volontà di Dio di farsi Uomo?

Ella nacque estranea a ogni ombra, Immacolata, senza alcuna macchia di quel peccato che segna ciascuno originariamente.

Questa sua perfezione l’ha forse obbligata a rispondere di sì a quella chiamata?

Dio, dandoLe un’anima candida come la neve, Le ha forse tolto la libertà di non accettare quel privilegio?

Maria, come ogni altro essere umano, aveva tutto il diritto di esercitare la sua libertà, di scegliere e ha accettato la volontà di Dio.

Dio ci lascia liberi.

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Il Natale è la venuta di Dio nella carne, credere è credere in Gesù Cristo Figlio di Dio, l’incarnazione di Dio nell’uomo Gesù Cristo, che diventa uomo, la comunione perfetta e misteriosa di divinità e umanità.

E un uomo diventa uomo perché nasce dal ventre di una donna e quella apparente piccola nascita è già il cambiamento profondo della storia dell’umanità intera, Dio viene in mezzo a noi.

E nel Bambino c’è già il Redentore, affinché ogni nostro gesto, soprattutto il più faticoso, sia carico delle promesse del Cristo, lontano dalle piaghe di un mondo miserabile.

La Madre del Signore aveva capito tutto ciò. Questa donna, con il suo bimbo in braccio, ha diviso la storia in un prima e in un dopo. E l’uomo meraviglioso, accanto alla sua sposa, custode forte e mite, ha difeso e protetto con tutto se stesso la sua Famiglia.

È questo che dovremmo tenere con noi.

Invece, come popolo cristiano, abbiamo trasformato il Natale un una specie di caricatura, una ridicola parentesi buonista dove ci si sforza di ritrovare qualche retaggio dei sentimenti e dei desideri d’infanzia, per mettersi in pace con la coscienza e con il cuore, contro l’orrore consapevole e partecipato della quotidianità e della società disumana.

Perché accettiamo di assistere a recite scolastiche in cui travestono bambini da palline e lucine scintillanti, facendo passare il messaggio che il Natale è tutto in quelle frivolezze senza spessore? Per la stessa Chiesa Gesù diventa il migrante, come unico essere umano che soffre.

Il nostro cuore è malato, la nostra vita brutta e senza creatività. Questa infermità degenera con precisione chirurgica: siamo lontani da Dio e manca la vera Fede. Non ci si oppone a questa grave Apostasia. Nell’anima di molti, Egli non è mai resuscitato, ma è perennemente in un sepolcro, rinchiuso in un sarcofago, dimenticato. Al suo posto un vitello d’oro in nuovi templi eretti appositamente dove mercificare sentimenti, emozioni, il tempo che ci resta da vivere, qualsivoglia interiorità.

Siamo forse più forti perché ci siamo emancipati da Dio? Ci sentiamo degli eroi se confidiamo soltanto nei piaceri, dileggiando l’amore, il Creato, ribellandoci banalmente? In balia della disperata consapevolezza di aver perso tutto avendo rinunciato al bisogno di Dio, possiamo soltanto compiacerci di aver devastato, senza averci guadagnato nulla.

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Una preghiera vorrei fare a Dio, l’Onnipotente che i cieli non possono contenere, che aiuti la Cristianità, seppur racchiusa in un piccolo gregge, a rompere la ferrea logica dell’egoismo e a comprendere che con Lui e senza di Lui nulla resta identico.

Lo trovi in una stalla, adagiato su una mangiatoia, non in fastosi palazzi, avvolto in fasce e sempre pronto, nella sua infinita Misericordia, a procurarci i beni della salvezza eterna. Uniamoci alla sua milizia celeste e incateniamo nell’inferno tutti quegli spiriti maligni che girano per il mondo per perdere le anime.

Chiara Volpe

L’AUTRICE

Chiara Volpe nasce a Palermo, nel 1981. Laureata in Storia dell’Arte, ha svolto diverse attività presso la Soprintendenza per i Beni Culturali di Caltanissetta, città in cui vive. Ha lavorato per una casa d’Aste di Palermo, ha insegnato Arte, non trascurando mai la sua più grande passione per la pittura su tela, portando anche in mostra le sue opere. Attualmente, collabora anche con il giornale online Zarabazà.

Un commento su “AVE MARIA – UNA PREGHIERA DAL VENTRE DI OGNI MADRE (di Chiara Volpe)

  1. Bei pensieri, riesco ad apprezzarli nonostante gli anticorpi che ho rimediato nottetempo con l’ ascolto in loop degli “Impaled Nazarene” !

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