Il Detonatore

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ELOGIO DELLA LITUANIA, UNA DEMOCRAZIA IN LOTTA CONTRO AUTORITARISMI E TOTALITARISMI (di Davide Cavaliere)

Esiste una piccolo Paese in Europa, amato da Thomas Mann e definito dal Financial Times come «uno dei più ardenti difensori della democrazia liberale», che da anni rappresenta una spina nel fianco di Russia, Bielorussia e Cina. Si tratta, come qualcuno avrà già intuito, della Lituania.

La nazione baltica, nel novembre dello scorso anno, ha aperto un formale ufficio di rappresentanza di Taiwan a Vilnius, scatenando le scomposte ire di Pechino. Si tratta dell’ultima di una serie di azioni avverse al regime cinese attuate dalla Lituania. Nel maggio dello scorso anno, il parlamento di Latuania ha approvato una risoluzione che definisce «genocidio» quello degli uiguri nello Xinjiang. Poi è arrivata una decisione ancora più importante: la Lituania ha lasciato il gruppo «17+1», ossia il sistema di cooperazione tra la Cina e l’Europa centrale, definito come una struttura «di clientelismo e una rete di influenza politica».

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La Lituania conquistò l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1990, ma questa venne riconosciuta ufficialmente solo nel 1991, da allora ha avviato non solo un avvicinamento al blocco occidentale, entrando nella NATO e nell’Unione Europea nel 2004, ma anche un necessario processo di «desovietizzazione», rimuovendo dalle piazze tutte le statue di Lenin, Stalin, Dzierżyński e compagni vari. Le immagini degli «eroi del socialismo» sono state  frantumate e portate via dai loro piedistalli e dalle pareti dei palazzi del potere.

Proprio il passato sovietico è oggi la prima preoccupazione degli Stati baltici, che ancora temono un possibile attacco russo e che per questo hanno intensificato i controlli al confine con Kaliningrad, exclave russa nel mar Baltico vista come una possibile testa di ponte per un attacco una invasione.

Vilnius, nei confronti della Russia, ha sempre mantenuto un atteggiamento di sospetto e di giustificata diffidenza, consapevole che le ambizioni imperiali di Mosca non cessarono con la caduta del muro di Berlino e del potere comunista. In questi anni Vilnius è stata il rifugio dei bielorussi o degli ucraini in lotta contro i loro regimi amici di Mosca e anche dei dissidenti russi che si oppongono al Cremlino.

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Nonostante la Lituania sia, come ha scritto il Wall street Journal, «ostaggio economico di Pechino», che sta tentando di strangolare economicamente il piccolo stato baltico (senza riuscire però a fermarlo), ha comunque deciso di applicare le sanzioni contro la Russia decise dall’UE, oltre ad aver interrotto le importazioni di gas russo. Certo, può farlo, ma non solo perché è un’economia piccola, ma perché ha iniziato il processo di emancipazione dagli idrocarburi russi molto tempo fa, nel 2012. Loro conoscono bene il mostro russo.

La Lituania è diventata un caso esemplare di democrazia in lotta contro gli autoritarismi e i totalitarismi, un esempio di come un piccolo stato possa tenere testa a nemici ben più potenti grazie a una intelligente rete di alleanze e a una lungimiranza fuori dal comune.

Davide Cavaliere 

L’AUTORE 

DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais e Franco Marino, del giornale online “Il Detonatore”.

Un commento su “ELOGIO DELLA LITUANIA, UNA DEMOCRAZIA IN LOTTA CONTRO AUTORITARISMI E TOTALITARISMI (di Davide Cavaliere)

  1. Certo che ascoltando le varie dichiarazioni dell’ inner circle di zio Vlad sembra che l’ occidente sia ormai un cadavere profumato ! Per carità la puzza di fuffa alle nostre latitudini è molto presente ma storicamente inattendibile. Voglio dire saranno più di tremila anni che danno la nostra ” cultura” per moribonda ( a partire dalla Magna Grecia) ma quando si propongono alternative ai nostri sistemi falliscono in pochi decenni, qualcosa vorrà pur dire.

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