Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL FASCISMO COME DISTURBO PSICHIATRICO DEL PROGRESSISTA (di Matteo Fais)

Fantastico! Ieri, leggendo i giornali – la preghiera del mattino dell’uomo moderno, per dirla con Hegel –, ho contato almeno sei articoli in cui si parlava di fascismo

IL FASCISMO! Parliamo di un movimento che si è sviluppato e ha proliferato quando i miei nonni, tutti ampiamente morti, erano giovani. E io, infatti, quando ne sento parlare, come se Mussolini fosse lì in Parlamento, mi domando se non sia finito sul set di un film storico.

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IL FASCISMO! Che palle, non ne posso più! Conosco dei coglioni che vivono come se domani le camice nere dovessero marciare su Roma, uccidere Giacomo Matteotti e sospendere la libertà di stampa che si sostanzia nella possibilità per ogni giornalista di scrivere ciò che vogliono i padroni dei diversi giornali oggi presenti sul mercato.

IL FASCISMO! Ogni giorno, qualcuno mi chiede se io sia fascista. Fascista? E come si fa a essere fascista, esattamente? È come se mi chiedessero se sono a favore di Sparta o di Atene.

IL FASCISMO! Quando li sento parlare della sua attualità cerco di non assecondarli, proprio come farei con un pazzo che mi dovesse fermare per strada e dirmi “Buongiorno, soldato, io sono Napoleone”. Si sa che ai matti non bisogna dare corda. Se uno vede i fantasmi nella stanza e gli si presta ascolto, si rischia di farlo sprofondare ancora di più nella sua paranoia.

IL FASCISMO! A me, l’altro giorno, hanno chiesto il green pass, quando mi sono seduto al bar per prendere un amaro, non la tessera del PNF – io, per inciso, non avevo né l’uno né l’altra e ho mostrato il medio alla cameriera, quindi al massimo posso essere catalogato come sessista.

IL FASCISMO! Adoro il Sistema Democratico, perché riesce a fare le peggiori porcherie, mentre indirizza le nostre paure verso regimi morti e sepolti. In Italia, ci sono milioni di famiglie che hanno bisogno di una casa popolare, ma questa non gli viene assegnata, però bisogna preoccuparsi di una dittatura di ottant’anni fa, le cui case popolari, oggi come oggi, sono considerate di lusso, ancora dopo tanto tempo.

IL FASCISMO! A scuola, gli insegnanti democratici mi hanno detto che i loro colleghi di allora, per codardia e ignavia, avevano preso tutti la tessera e giurato fede a Mussolini, mentre loro, proprio l’altro giorno, quando è ripartito l’anno scolastico, hanno esibito il green pass per entrare sul luogo di lavoro. Io non so se ridere o piangere, ma mi preoccupo perché questa gente insegna.

IL FASCISMO! Sono uscito per strada a cercare un qualche fascista in vita, ma mi sono imbattuto unicamente in un nero che mi voleva vendere dei fazzoletti; in un negozio di massaggi cinesi che poi è un bordello con schiave cinesi; in un piccolo market che, in precedenza, era stato chiuso dall’italiano che lo gestiva e adesso è stato riaperto da uno del Bangladesh; in una coppia di maschi che si tenevano per mano con aria sognante. Mi sono detto che questo fascismo deve avere un programma molto simile a quello del PD.

IL FASCISMO! Ma sarà Salvini che sta al Governo con Draghi e approva il green pass? Oppure è la Meloni che sta con Salvini e Berlusoni e non approva il green pass, ma sta con loro che lo approvano?

IL FASCISMO! Eppure, ho provato a fare i conti e, nel regime monopartitico in cui viviamo, “Open” è di sinistra, il “Corriere” è di sinistra, “Repubblica” di sinistra, “L’Espresso” è di sinistra, “Il Manifesto” è di sinistra, “Domani” è di sinistra, “La Stampa” è di sinistra. Ok, ma ci sono “Libero” e “Il Giornale” che sono fascisti e scrivono contro i no-vax proprio come i giornali della Sinistra.

IL FASCISMO! Per fortuna, oggi c’è la Scienza e non il fascismo, anche se qualcuno dice che sulla rivista “La difesa della razza” ci scrivessero molti scienziati del tempo. Almeno, adesso, gli scienziati vanno in trasmissioni molto più rispettabili e per niente di regime, come Che tempo che fa del tetragono Fabio Fazio.

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IL FASCISMO! Mi domando se Mussolini, con la sua idea di uomo forte, avrebbe bloccato il Paese per un’influenza, ma ho fondati motivi per ritenere che non l’avrebbe permesso. Forse, avrebbe ordinato ai giornalisti di non scriverne. Chissà cosa avrebbe fatto Mentana, dopo una simile prescrizione. Per fortuna, i tempi cambiano, come i padroni.

IL FASCISMO! Non so se abbia degli eredi, ma so per certo che, se io fossi Mussolini, in Italia non tornerei mai, perché una vita a fianco degli italiani basta e avanza. Anche perché, se proprio vuoi loro male, non serve usare il manganello: ci vanno da soli a votare PD, facendolo vincere, per poi sentirsi minacciati dal fascismo.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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