Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

GLI UMANITARI PENSANO A TUTTO, DAI DIVERSAMENTE ITALIANI ALLE DESINENZE INCLUSIVE, SALVO CHE A TE (di Matteo Fais)

Non so voi, ma a me, leggendo i giornali al mattino, mi attanaglia la straniante sensazione di essere stato solennemente preso per il culo. Mi pare che si parli di tutto, fuorché di ciò che conta realmente.

Voglio dire, fior fior di presunti intellettuali – con la Murgia in testa – discutono se la schwa, questa accidente di “e” rovesciata, sia atta a garantire una maggiore inclusività, a livello lessicale, rispetto a tutti i possibili generi – ma io direi gusti – sessuali. E poi, si parla di Mimmo Lucano che viola le Leggi per aiutare i migranti, nel suo paese già fortemente provato dalla fuga dei giovani e via discorrendo. Abbiamo inoltre Greta che tuona contro le emissioni inquinanti. Dulcis in fundo, troviamo il virologo del giorno che insulta i no-vax e intima ai suoi fedeli di vaccinarsi… Ah, quasi dimenticavo! Infine, all’orizzonte si staglia il Papa che è una specie di fritto misto di tutte ste questioni: scrive un’enciclica in lode all’ecologismo gretino, invita a vaccinarsi e poi si professa contro l’aborto, anche se lui “non si permette di giudicare”.

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A sentire di quel che si parla – non dimentichiamo la droga di Morisi e i presunti cazzi in culo presi –, pare davvero che in Italia si stia da Dio, tanto che non resta se non di discutere di problemi che rasentano il metafisico, la semiotica, la linguistica, ecc. Eppure, io sono certo che là fuori, il mio Paese e i miei connazionali navighino nella merda più completa.

Non ho motivo, peraltro, di ritenere che queste mie preoccupazioni dipendano da una visione distorta. Tante persone, tra i miei 25 lettori di manzoniana memoria, mi scrivono per segnalarmi problemi personali di ordine economico. Qualcuno mi manda le foto delle case popolari in cui vive – case precedentemente occupate, con i muri che non sono stati neppure rasati –, altri mi rivelano di essere disoccupati da anni, o di campare con 700 euro in grandi città del Nord. Eppure, ad ascoltare i mass media, sembra che la più grande ambizione degli italiani sia il matrimonio tra omosessuali – io mi domando se una coppia di gay poveri avrebbe in qualche modo maggior diritto a una casa popolare…

A sentire gli umanitari e i progressisti, però, sono io che sbaglio, perché le battaglie come quelle che interessano al sottoscritto vanno condotte in parallelo alle altre per far chiamare il Ministro donna MinistrA, l’Architetto donna architettA, e affinché un messaggio collettivo di auguri su WhatsApp veda scritto “Buon Natale a tutt*”. Stranamente, però, io noto che tali lotte vengono portate avanti tutte, salvo quelle che per me, come per un marxista, se non ho inteso male, dovrebbero contare.

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Io sono un materialista e me ne fotto altamente se, in periferia, ogni fine settimana, viene proiettato un film storico restaurato, in uno strano tentativo di riqualificazione, quando nove famiglie su dieci non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena.

Perché non c’è un Mimmo Lucano qualsiasi, in un qualunque comune italiano, che viola le leggi per dare da mangiare a questa gente? Dove cazzo sono gli umanitari quando servono e, soprattutto, possibile che pensino solo alle minchiate?

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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