Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

LA SPOCCHIA DELLA SINISTRA NON LAUREATA (di Franco Marino)

Non ho l’ossessione per i titoli.
La mia laurea in giurisprudenza, per come l’ho presa – tardi e con un voto certamente non esaltante (non perchè non fossi in grado di fare di più ma perchè non mi interessava nulla) – mi fa quasi vergognare di definirmi laureato. Infatti mi faccio chiamare signore, non dottore. Oltretutto, per il mestiere che faccio, l’utilità della mia laurea è di poco superiore alla carta igienica.
La laurea, in Italia, non serve a nulla. Serve solo a fare i gradassi oppure a garantirsi un posto fisso con stipendio dignitoso. Chi vale davvero non ne ha bisogno. Frequentare un corso di studi universitario non garantisce il sapere come non frequentarlo non garantisce il non sapere. So più di filosofi e di filosofia io della stragrande maggioranza dei laureati in storia e filosofia, senza aver mai messo piede in un’aula universitaria di filosofia.
Il più grande intellettuale di questo paese, Benedetto Croce, non era laureato. Il più grande politico italiano di tutti i tempi, Bettino Craxi (curiosamente si chiamava Benedetto anche lui) non era laureato.
A fare la differenza tra un grande intellettuale, un grande politico e chi non sarà mai tale, non sta nei titoli di studio ma in doti come il carattere, la tenacia, la logica. Che non si imparano nelle aule universitarie.




Nel corso di questi anni, la sinistra ha sbattuto in faccia alla destra la presunta superiorità scolastica dei suoi adepti. Chiunque non aderisse al pensiero unico nelle sue declinazioni – politicamente e pandemicamente corrette – si vedeva rinfacciato i propri trascorsi non brillanti sul piano scolastico. Poi scopriamo che la Bellanova non ha il diploma, che la Fedeli il diploma lo possiede ma ci delizia con un italiano che nelle scuole di una volta l’avrebbe paralizzata alle scuole elementari, che uno dei cerberi della sinistra D’Alema non è laureato – in verità lui racconta che vi rinunciò per non essere sospettato di favoritismi, poiché l’intellettuale del PCI Nicola Badaloni era diventato preside di Lettere e Filosofia (e voi ci credete, vero?) – e analoga puttanata ha raccontato Di Maio per spiegare perchè non si è laureato. Zingaretti è stato un – invero mediocre – capo del PD e neanche lui manco a farlo a bella posta è laureato. L’attuale leader del PD si è preso una laurea in scienze politiche, notoriamente punto di approdo di falliti, dal momento che a meno di avere robuste raccomandazioni, è una laurea che non serve a nulla.
Ma, soprattutto, la nuova “vittima di Putin” David Sassoli, è diventato presidente del Parlamento UE senza essere laureato. Mentre Putin è laureato in giurisprudenza.
Domanda: con che titolo questi signori si definiscono i detentori dell’istruzione e dell’intelligentia di questo paese? Con che titolo definiscono somari coloro che non aderiscono al pensiero unico?

FRANCO MARINO

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