Il Detonatore

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MAMMA LI RUSSI, STORIA DI UNA RUSSOFOBIA ALLA CUI GENUINITA’ NON CREDE PIU’ NESSUNO (di Franco Marino)

La vicenda dello spionaggio russo avente come protagonista il militare Biot arrestato in Italia non la commento nemmeno perchè è una palese presa per i fondelli alla quale può credere solo chi non conosce come agiscono i russi. Nessuna persona normale crede davvero che con 3000 euro al mese non si possa mandare avanti una famiglia e pagare un mutuo quando molti oggi il mutuo manco se lo potrebbero permettere.
Non esiste – dal punto di vista delle banche – nessuno col culo più al coperto di un militare. Salvo che non vada nel Kosovo o in Afghanistan. Per il resto, si tratta di una delle posizioni più bombate e protette che esistano, al punto che per molti nullafacenti, a patto che si prestino a fare un po’ di sacrifici, si tratta di un approdo sicuro, al quale per giunta si arriva attraverso raccomandazioni a gogo. Se io solo avessi cercato di entrare nella Polizia e nei Carabinieri, avrei avuto l’appoggio di due miei parenti, una dirigente di Polizia e l’altro generale dei Carabinieri. E già solo per questo, avrei scavalcato migliaia e migliaia di persone molto più capaci di me ma senza le mie conoscenze. E per il solo fatto di essere un carabiniere o un poliziotto si sarebbero aperte non porte ma portoni, non strade ma intere praterie.
Se qualche esponente delle forze dell’ordine si risente, mi dispiace ma non posso farci nulla. Le cose stanno così.



Semmai può essere utile spiegare come mai io allo spionaggio russo non ho mai creduto.
Da un po’ di anni gira una divertente teoria secondo cui Putin sarebbe al centro di intricate manovre per destabilizzare l’Europa attraverso attacchi hacker, bot di Facebook e finanziamenti ai partiti cosiddetti sovranisti.
Non ho intenzione di entrare nel dettaglio su quanto sia assurdo che gli hacker russi attacchino i datacenter americani da server russi, quanto sia assurdo pensare che sia possibile che i russi attacchino i sistemi comprando bot quando chiunque sia nel settore del social media managing sa benissimo che quello dei bot è un business tra i più fiorenti nel dark web (ma non solo) e come non esista alcuna prova tangibile di un finanziamento dei partiti sovranisti da parte di realtà straniere.
Come non ho intenzione di denudare la psicopatia mentale dietro la convinzione che il malcontento popolare dipenda da qualcuno di esterno e non da proprie colpe.
Mi interessa spiegare i divorzi dalla realtà che si scorgono da queste narrazioni – che denotano una totale ignoranza di tantissime cose, del sistema politico e culturale russo, del sistema politico e culturale italiano, oltre che una marea di errori logici – e racchiuderle in punti.

PUNTO PRIMO, LE INFLUENZE STRANIERE.

Che un politico straniero possa avere interesse nel far vincere in Italia l’uno o l’altro partito è del tutto normale. Se io sono leghista, ho interesse che in Francia vinca la Le Pen, mentre se sono del PD ho interesse che vinca Macron. In un mondo interconnesso e globalizzato, le politiche di un qualsiasi paese impattano sulle mie ed è del tutto naturale quindi che si creino interessi condivisi tali da portare ad un sostegno politico dell’uno o dell’altro candidato. Non mi interessa spiegare se sia lecito o meno, moralmente o legalmente. Dico semplicemente che è sempre avvenuto e che se Putin lo facesse, la cosa non sarebbe strana. Il che introduce il……

PUNTO SECONDO: IL BUE CHE DA’ DEL CORNUTO ALL’ASINO.
Ok, Putin trama per far salire i sovranisti al potere e c’è lui dietro l’ascesa dei partiti populisti e lo fa attraverso finanziamenti, troll russi, hacker.
Se l’accusa non provenisse da un paese come gli Stati Uniti che ha interferito con le politiche di tutto il mondo in tutti i modi possibili e immaginabili (scandali giudiziari promossi da “magistrati amici”, golpe scatenati in tutto il mondo, creazione di sistemi di sorveglianza di massa, vulnerabilità inserite nei codici dei tanti software usati dagli italiani, guerre di esportazioni della democrazia, primavere arabe, rivoluzioni colorate) e se l’accusa non venisse da quel PD erede del PCI che era sic et simpliciter una costola dell’URSS, avrebbe anche un suo senso. Viceversa, se un giorno, per dire, io venissi accusato di essere un mafioso che vuole portare l’Italia nell’illegalità e l’accusa mi giungesse da Totò Riina, voi capite benissimo che la cosa farebbe ridere i polli.

PUNTO TERZO: LA RUSSIA AVAMPOSTO DEI NUOVI FASCISMI
Ora, contrariamente ai tanti russofobi e filorussi che antipatizzano o simpatizzano per la Russia e per Putin, io conosco bene sia la Russia che Putin. Conosco bene la Russia perché ho parenti lì, ci sono stato diverse volte (a botta di mesi ogni volta) ho diversi interessi in quelle zone e se questo non è sufficiente a fare di me un russologo, di sicuro quanto sopra mi permette di conoscere la Russia almeno meglio di Mentana che dice che oggi il principale avversario di Putin è Navalny e dei fessi postfascisti che si illudono che il nuovo Putin si nasconda nelle destre.
Se esiste al mondo un paese antifascista e antinazista, questo è la Russia. Se provate a dire ad un russo che Putin è fascista e che se la intende con la Le Pen, con Di Stefano, con Salvini (che fascista non è ma a voi piace credere che sia il nuovo Mussolini) e via destreggiando, può tanto accadere che capitiate con un russo permaloso e incazzoso (e ce ne sono) il quale vi prende legittimamente a calci ricordandovi il tributo che la Russia ha pagato per liberare la Germania dal nazismo, oppure con un russo dal gran senso dell’umorismo il quale sorridendovi con aria divertita vi dice “Chiedetevi qual è quella potenza geopolitica occidentale che ha finanziato i fascisti e i nazisti non solo d’Europa ma di tutto il mondo. Andate a vedere da quale libro di quale personalità statunitense è tratto il Mein Kampf. Poi ne riparliamo”.
Senza contare che in Russia esistono leggi che VIETANO (e si va in galera per anni e anni, senza indulti e senza sconti) qualsiasi ricostituzione di partiti che ANCHE SOLO RICORDINO il partito fascista.
Capite benissimo che, alla luce di quanto sopra, dare dei fascisti ai russi è peggio che una falsità. E’ semplicemente ridicolo.

PUNTO QUARTO: LE INTROMISSIONI DI PUTIN NEL SISTEMA ITALIANO
Chi pensa che non solo Putin ma in generale qualsiasi politico internazionale possa aiutare un partito finanziandolo sotto banco, semplicemente *non sa di cosa parla*.
Ok, ammettiamo che Putin sotto banco abbia aiutato alla Lega. Pensate davvero che sia sufficiente dare una questua di qualche milioncino a Salvini per renderlo più forte?
I soldi ad un partito oggi non servono assolutamente a nulla. Ciò che aiuterà davvero chiunque voglia salvare questo paese, nei momenti difficili, sarà un appoggio militare e finanziario, dove per finanziario non si intendono le questue ma comprare materialmente i BTP italiani nel momento in cui il leader sovranista di turno dovesse, come ha fatto Erdogan in Turchia, prendere iniziative in politica estera che non vedessero d’accordo Washington, di cui l’Italia è un protettorato.
Voi capirete se c’è Putin dietro l’eventuale Salvini o la Meloni nel momento in cui questi ultimi paventassero cose come l’uscita dalla NATO o la riforma del sistema politico con annessa rimozione dell’indipendenza della magistratura. Quello sarà il chiaro segnale del fatto che la politica italiana sia stata attenzionata dai russi.
In Turchia, tre anni fa ci fu un golpe che in realtà poi si rivelò essere un autogolpe farlocco organizzato da Erdogan il quale simulò un colpo di stato per avere poi il pretesto di arrestare in massa i suoi oppositori tra cui, dirigenti della P.A., magistrati, politici, artisti, giornalisti, influenti sportivi in odore di antierdoganismo (tra cui il famosissimo calciatore turco che torinisti e interisti sicuramente ricorderanno, Hakan Sukur che fu costretto a scappare). Come emerse successivamente, a proteggere l’azione di Erdogan erano i russi. E’ difficile rispondere alla domanda se Salvini farà la stessa cosa anche se non è da escludere, in fin dei conti anche Erdogan nasce filoatlantista. Di sicuro, ad oggi, il sovranismo leghista è perfettamente funzionale al piano statunitense di sterilizzazione dei temi REALI del sovranismo (sovranità monetaria, politica, militare) in favore di temi cosmetici (immigrazione, tutela dell’italianità dei prodotti) ed è dunque un sovranismo ad uso e consumo degli USA. Non c’è traccia di putinismo nelle azioni di Salvini che si è puntualmente schierato CONTRO i russi su qualsiasi tema. Dalla crisi venezuelana a quella in Israele, da quella libica a quella in Siria. In nessun tema oggi Salvini ha seguito le direttive dei russi. Né potrebbe fare diversamente visto che ad oggi la sua intangibilità politica dipende dagli USA.

PUNTO QUINTO: LA RUSSIA VUOL FAR VINCERE I POPULISTI EUROPEI
Conviene ai russi che crolli l’Euro? Beh mettiamola così.
I russi hanno fior di investimenti in Europa. E non sono stati affatto felici della Brexit, per dire. Quando la Brexit è avvenuta e la sterlina ha perso il 20%, i 150 miliardi di investimenti russi a Mosca hanno perso a loro volta il 20%. E quando torni a casa con 30 miliardi di perdite, non vai a congratularti da Putin per la genialata. Pensare che i russi possano aver interferito con la Brexit è ridicolo. Se ci fosse stata un’ingerenza russa, i soldi degli oligarchi si sarebbero spostati PRIMA dei risultati del referendum, per evitare le perdite. Nessuno sta a perdere 30 miliardi di euro, sapendo che sta per succedere. Domanda: c’è stata una fuga di oligarchi russi dalla borsa di Londra prima del referendum per la Brexit? Risposta: No. Stanno ancora tutti lì. Ma c’è un secondo punto che mi rende scettico. Se davvero crediamo che ci siano i russi dietro ai partiti populisti e nazionalisti, e pensiamo davvero che alle prossime elezioni europee vincano, la domanda che dobbiamo porci è: perchè Putin dovrebbe sfasciare qualcosa che ha appena conquistato? Una volta riempito il parlamento EU di amici della Russia, perchè mai Putin dovrebbe spezzare tutto, trovandosi con 28 nazioni, di cui molte nella NATO, ognuna con una politica estera diversa, quando tenendo insieme la UE e piazzando un amico a gestire la politica estera, avrebbe un alleato gigantesco e foriero di investimenti in Russia? Ha senso?

ULTIMO PUNTO: LA PSICOPATIA DI CREDERSI PERFETTI
Una delle caratteristiche dell’occidentale medio (e l’Occidente è una colonia americana) è quella, mutuata dall’eccezionalismo americano, di credersi migliori, portatori di civiltà, una sorta di realtà superiore e insomma se qualcuno la pensa diversamente, allora è pagato da qualcuno.
Questa in realtà non è una prerogativa solo statunitense, era caratteristica anche del sistema sovietico. E lo è di ogni sistema “imperiale”. L’idea cioè che il proprio “impero” debba rappresentare una guida definitiva che influisca su tutte le vicende planetarie.
Ovviamente l’URSS non esiste più e l’impero americano è in declino ma ci vuole tantissimo tempo prima di smarrire quella mentalità. Così oggi l’elettore, il militante e il politico piddino sono accomunati dall’idea che se qualcuno non suona la loro musica, allora è pagato da qualcuno che ha interesse a pubblicare “feic nius”, che finanzia gli avversari sotto banco.
Personalmente, parlo per me. Io per non votare il PD, per detestarlo con tutti i sentimenti che ho dentro, non ho bisogno di Putin, di Trump, di Jinping che mi passano una mesata sotto banco. Mi basta ascoltare un discorso di Letta, di Zingaretti, di Fiano, della Moretti, della Boldrini, della Kyenge; il tono culturoso e sussiegoso di tutto quel caravan serraglio di politici, giornalisti, opinionisti e intellettuali che hanno occupato militarmente tutti i media mainstream. Mi basta vedere le porcate che hanno combinato sull’immigrazione, su Bibbiano, sul covid.
Insomma, mi basta vedere all’opera il PD in tutta la sua essenza.

Putin o chiunque possa aver interesse – cosa che non credo – a sovvertire la dittatura culturale, militare ed economica americana, al limite è alla cassa a godersi lo spettacolo di non fare assolutamente niente per piacere agli europei (anzi) e nonostante tutto essere il leader politico straniero più popolare.
Cianciare di spionaggio russo quando in Europa abbiamo centinaia di basi americane e NESSUNA base russa o cinese, è ridicolo.
Spero di aver portato un po’ di chiarezza al dibattito.

FRANCO MARINO

2 commenti su “MAMMA LI RUSSI, STORIA DI UNA RUSSOFOBIA ALLA CUI GENUINITA’ NON CREDE PIU’ NESSUNO (di Franco Marino)

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