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LA DESTRA TORNI A PRENDERE POSIZIONE CONTRO L’ABORTO – LETTERA DI UN MILITANTE (di Giovanni Becciu)

Il tema, lo so, è caldo. Anzi, direi rovente. Ma bisogna pure che qualcuno, per esempio un umile militante della Destra italiana quale il sottoscritto, dica qualcosa.

Il 22 maggio 1978, ma la discussione era iniziata già nel 1976, in Italia viene approvata la legge 194 che legalizza l’aborto, o meglio, l’interruzione volontaria della gravidanza nei primi tre mesi di gestazione, lasciando a medici e anestesisti la possibilità dell’obiezione di coscienza.

I voti favorevoli e contrari alla camera dei deputati  furono rispettivamente 308 e 275, al senato 160 favorevoli e 148 contrari. Si parlò di defezioni da parte di rappresentanti della DC che permisero così la vittoria dei comunisti, confermando l’eterna lotta delle correnti all’interno dello Scudo Crociato.

Nel 1980, con il referendum abrogativo, la legge venne definitivamente approvata. Il 70% degli italiani scelse di andare a votare ed esprimersi contro la sua cancellazione, grazie anche a una martellante campagna mediatica da parte del Partito Radicale. Questo non solo promosse la pubblicazione di testi in merito, ma “gonfiò” anche il numero degli aborti clandestini che venivano praticati in quegli anni – da segnalare che i quattro deputati eletti del Partito Radicale fecero ostruzionismo durante la seduta del 28 maggio 1978, ritenendo le misure proposte ancora troppo limitanti e poco dignitose per le donne.

Da lì si è partita la “demoralizzazione” dell’aborto. Va detto, infatti, che oggi l’aborto è, di fatto, concepito quasi come un metodo contraccettivo. Sono pochi, come il movimento pro-vita e pro-famiglia, a battersi in piazza contro di esso.

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Ma cosa è accaduto nel frattempo a Destra? Salvo rarissime eccezioni, l’aborto è ormai accettato e integrato anche a livello culturale ed ideologico. Capita infatti di sentire, nelle sezioni dei vari partiti e movimenti, lunghe litanie sulla giustezza di questo. Insomma, dalla nostra parte, da tempo si è scordato il valore della vita. Si è iniziato a parlare di aborto ingiusto, ma aggiungendo alla fine dell’affermazione un MA: MA dobbiamo impedire il ritorno degli aborti clandestini; MA dobbiamo dare alla donna libertà di scelta; MA in caso di stupro, mal formazioni etc dobbiamo tollerarlo. E via discorrendo. Insomma, si è assistito alla nostra sconfitta e adeguamento culturale alla Sinistra.

Ma perché io sono contro l’aborto e per l’abrogazione della legge 194? Sicuramente non per ragioni religiose, essendo Etenista e non cristiano, ma per una questione di rispetto della vita. Per me, infatti, un bambino è tale nel momento in cui avviene il processo che fa unire il seme maschile all’ovulo femminile – che ricordiamo è l’unico modo per fare figli, al momento – e merita di avere la possibilità di esistere senza che nessuno si arroghi il diritto per lui di dire no.

La Destra deve tornare a sostenere la vita! L’alternativa all’aborto esiste e si chiama adozione. E questo va ricordato a una donna che non ha mezzi, o si ritrova a dover affrontare una “gravidanza indesiderata”. Che poi, nel 2020, ritrovarsi incinta senza volerlo, con tutti i metodi anticoncezionali esistenti, fa quantomeno sorridere.

Ma, quindi, a cosa si deve puntare? La Destra, che ricordiamo porta avanti una politica anche ideologica a favore della famiglia naturale, deve battersi per la vita e la salvaguardia del bambino. Ci vorrebbero proposte di legge che aumentino i benefit economici a favore delle famiglie numerose. Si dovrebbe parlare di stanziamento monetari fino ai 18 anni, per ogni figlio.

Per concludere, la donna che si trova costretta ad abortire non è colpevole. Nella maggior parte delle situazioni, la sua è una scelta dolorosa. Infatti, va aiutata e sostenuta in ogni modo affinché ciò non avvenga. Ma noi torniamo a fare politiche pro-vita, a difendere un sacro principio. Le battaglie per la morte lasciamole agli altri, al nemico.

Giovanni Becciu

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