Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – ABORTO: L’INTOLLERABILE BATTAGLIA POLITICA DI DESTRA E SINISTRA SUL CORPO DELLA DONNA

Quando non si ragiona ricercando il bene collettivo, ma quello del partito, spesso la situazione si fa squallida e le stronzate fioccano. E, nel caso dell’aborto, non ci sono distinzioni tra destra e sinistra. Quanto successo in Umbria, con l’obbligo di ricovero per tre giorni in caso di interruzione volontaria di gravidanza, a ogni modo, è secondario. L’uomo comune non potrà mai sapere cosa sia giusto o sbagliato fare per garantire la massima sicurezza alla donna. Una certa parte sostiene che il provvedimento sia un modo per scoraggiare gli aborti – e potrebbe pure essere. L’altra che sia necessario per eventuali rischi sanitari. La verità è che, se ci fossero medici non assunti sulla base di una tessera, sarebbe d’obbligo chiederlo a loro. Ma sapere chi è lì per merito o per altri motivi – e quindi quale sia l’autorevolezza della sua posizione – è altrettanto difficile. Resta un punto, idealmente parlando: su queste questioni dovrebbe esprimersi la comunità scientifica e, quanto da lei stabilito – a meno che non vi siano ombre sul conto di chi vi fa parte –, dovrebbe essere accettato, volenti o nolenti. Punto.

Ma l’aborto è più di tutto una faccenda biecamente politica. La destra non lo vuole – o meglio mal lo sopporta, con diverse eccezioni naturalmente. La sinistra è della filosofia del libero aborto in libero Stato – tanto da arrivare al paradosso che è scontenta se il numero di interruzioni diminuisce di qualche decina di punti percentuali. Il problema è che queste sono posizioni di facciata, ideali ostentati come bandiere che, in verità, celano l’ipocrisia e i progetti criminosi di chi li sciorina.

La Sinistra vuole la sacrosanta possibilità di abortire per tutti, ma si rattrista del calo di teste mozzate perché fondamentalmente punta alla sostituzione etnica. Morale della favola: se vuoi introdurre solo immigrati per rilanciare il tuo piano dello ius soli, così da vincere le elezioni, è chiaro che l’aborto non lo vuoi solo facile, ma facilissimo. Per realizzare il suo piano, la sinistra le pillole abortive le regalerebbe in lungo e in largo. Malgrado ciò, o meglio senza arrivare a questi estremi e per quanto possa costare accettarlo, l’interruzione volontaria deve restare, insieme alla possibilità della donna di autodeterminarsi. Non si può fermare la sinistra e l’immigrazione usando il corpo della donna come campo di battaglia.

Al contempo, la destra fa pisciare dalle risate con la sua crociata anti-aborto. Perché le ragazze disperate decidano di tenersi il marmocchio, ci vuole il lavoro. L’economia è la base di tutto, poche balle, Marx ha ragione! Che cazzo dovrebbe fare una trentenne a spasso, se il ragazzo, una sera, prende male la mira? Le opzioni sono due: o lo ammazza subito, o lo butta dalla finestra dopo. C’è necessità di una politica per supportare la natalità – e andassero a fanculo quelli che la ritengono fascista. Non ci servono “otto milioni di baionette”, ma nuovi italiani, perché ci stiamo estinguendo.

La verità è che a nessuno di loro gliene fotte una sega. Non vogliono creare lavoro, non vogliono neppure dare il reddito di cittadinanza – come se con 500 euro, com’è mediamente, uno potesse fare miracoli e moltiplicare il pane per la prole. Togliere anche la possibilità di abortire, sarebbe solo l’ennesima presa per il culo. E noi non dovremmo tollerarla, da qualunque parte essa provenga.

Matteo Fais

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *