Il Detonatore

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LA FAMIGLIA? FAMOLA STRANA – PAPA FRANCESCO DÀ I NUMERI (di Davide Cavaliere)

La famiglia omosessuale è, semplicemente, ridicola. È una parodia della famiglia, una sua versione sterile e triste. C’è qualcosa di desolante nel vedere un matrimonio omosessuale, con due uomini in abito da sposo o due donne in vestito nuziale. Ancor più deprimente è immaginare la loro “gaia” vita casalinga, con lui che cucina per lui, lei che rammenda i pantaloni di lei e insieme accudiscono il figlio nato in provetta.

La famiglia è roba da eterosessuali e a questi andrebbe lasciata. Uomo e donna sono complementari e si uniscono nel vincolo del matrimonio in vista di una prole più o meno numerosa, a volte assente, ma comunque potenziale

L’unione omosessuale, come il coito omosessuale, non possiede nemmeno la suddetta potenzialità. Per avere figli, le famiglie arcobaleno, devono ricorrere all’aberrante commercio di ovuli, semini maschili, embrioni e uteri, con cui fabbricare neonati. In alternativa, possono valersi della scoraggiante pratica dell’adozione.

La famiglia è l’unità di base delle società umane, non è un mero contratto, ma un’istituzione antropologica. Il suo compito è la sopravvivenza biologica e culturale del gruppo umano di riferimento. Non esiste società senza famiglia, per quanto diverse siano le forme e le leggi che la regolano. Il dato primario di qualsiasi matrimonio è la sua funzione procreativa, esattamente ciò che manca alla pseudo-famiglia omosex.

Natura e cultura remano contro la possibilità per gli omosessuali di divenire “famiglia” in senso pieno, ma perché vogliono essere equiparati alle coppie eterosessuali e ricevere la benedizione laica della società e quella religiosa della Chiesa? Facile: gli omosessuali sono, in larga misura, degli insicuri e degli infelici.

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La diversità di cui fanno vanto è per loro una condanna, dunque ambiscono a essere come i “normali”. L’orizzonte dei movimenti gay è chiudere gli omosessuali nel recinto della rispettabilità sociale, ignorando che la diversità sessuale non può essere “normalizzata”. Per una specie che si riproduce per via sessuata, l’omosessualità non è normale, semmai è una sfida alla maggioranza sessuale.

Lo stridulo, civettuolo e perbenista mondo gay vuole infilare gli omosessuali nei panni degli eterosessuali, pretende di adattare istituzioni antropologiche millenarie a una minoranza carnevalesca. Il risultato dello sdoganamento della famiglia omosex è la produzione di un surrogato artificiale, che ha ricevuto la benedizione del Papa. Viene spontaneo chiedersi: perché il mondo dei blasfemi gay pride sente il bisogno di ricevere l’approvazione papale? Teme l’inferno? Ma no, deve sovvertire, come adolescente isterico, l’ordine delle cose, imporre la sua anormalità come normalità per sentirsi, finalmente, in pace con sé stesso.

Gli amori gay di coppie famose come quelle di Jean Cocteau e Jean Marais, Marguerite Yourcenar e Grace Frick, Pier Paolo Pasolini e Ninetto Davoli, Luchino Visconti e Helmut Berger, erano meno felici, intensi e appaganti di quello di Elton John o Tiziano Ferro, solo perché non si erano potuti sposare con la benedizione del Papa? Ne dubitiamo. 

Il matrimonio omosessuale innaffiato di acqua santa non renderà “normale” l’omosessualità, ma ne accentuerà il carattere di farsa, di forzatura, di surrogato poco serio e pretestuoso

Davide Cavaliere

L’AUTORE

 DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”. 

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