Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – CHI È CAUSA DELLA SUA MASCHERA PIANGA SÉ STESSO E GLI ITALIANI (di Matteo Fais)

Notate la gente mascherata per strada e vi chiedete come sia possibile? Bisogna rassegnarsi alla volontà popolare, amici miei. Vedete, questo principio è valido un po’ in qualsiasi ambito. Perché Chiara Ferragni ha successo? Ve lo siete mai chiesti? Cosa ha fatto per riscuotere un simile credito presso le masse? Per quanto cerchi di studiare il suo fenomeno, non riesco sinceramente a comprendere. Non è la più bella del mondo – non so come la vediate voi, ma a quel livello ce ne sono a migliaia in ogni città italiana –, non ha nessun messaggio profondo da trasmettere o una qualche particolare abilità… Eppure, lei con il suo nulla guadagna milioni su milioni e chi ha scritto il più grande studio su Dante è un mezzo pirla sconosciuto alle masse, similmente al medico che opera da trent’anni, lo scienziato che scopre cure su cure, e via elencando tra le persone dotate di un po’ di materia grigia.

Semplicemente, la gente ingurgita e adora tutto ciò che è mediaticamente imposto. Ed evidentemente, a loro va bene così. Il popolo si soddisfa col calcio e altri inutili cretinate. In un paese civile, si giocherebbe a pallone per sfizio, il venerdì sera, a “Il dopolavoro ferroviario”. Non ci sarebbe tutto questo business intorno a qualche centinaio di stronzi che fanno soldi a palate e riempiono stadi rincorrendo una sfera di cuoio.

Vedete, ogni rivoluzione ha un limite: il consenso. Per quanto forte, ambiziosa o determinata possa essere una minoranza – ricordate il famoso adagio “le rivoluzioni sono sempre fatte da una minoranza” – non potrà mai prevalere, sul lungo termine, senza essere accettata dalle masse, anche qualora dovesse imporsi con la forza. È sempre stato così e sempre sarà. Non è che il mondo va male dall’inizio dei tempi senza alcun motivo. Indolenza, lassismo, mancanza di senso civico ed etico sono alla base di tutto questo scempio e sono ciò che ci frega ogni volta.

Secondo voi, perché oggi ci ritroviamo a dover girare come sul gigantesco set di un film distopico, mascherati da cretini? Se tutti gli italiani scendessero in strada con il volto libero dallo straccetto sanitario, il Potere, qualsiasi potere, dovrebbe farsene una ragione e cedere. Ogni popolo ha la libertà che si merita, come diceva il filosofo. E, in fondo, la gente vuole questa situazione. Ha paura, un terrore raggelante di morire, tanto che preferisce vivere senza potersi sfiorare, a debita distanza di sicurezza.

No, non è la politica, Conte, Salvini, Di Maio. Il problema vero siamo noi. Io so benissimo che se domani vi dovessero dire di buttare i vostri vecchi genitori in un grande centro commerciale dismesso, tutti chiusi lì in una strana forma di quarantena, voi lo fareste. Perché? Perché fondamentalmente siete quattro coglioni che sognano unicamente una vita da coglioni: la vacanza a Rimini, la pizza il sabato sera e la partita la domenica. Non comprate libri o, se li comprate, sono quelli sbagliati. Non meditate, non riflettete. Sapete solo chiedere statistiche su statistiche, senza neppure capire che i dati vanno saputi interpretare. Ma, del resto, se vi dovessero chiedere l’utilità della statistica voi sapreste esplicitarla? No, mi pare ovvio. Voi vi fidate e chiamate complottista chi si pone dubbi, come è normale fare quando si ha un cervello. Che poi, ok non credere nei marziani, o nell’uomo nero, ma come diceva uno degli italiani più intelligenti del ’900: “A pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi mai”. Ma a voi bastano due virologi e quattro politicanti ex fancazzisti per indossare senza indugio la vostra pezza, piena di batteri e schifezze, che poco prima tenevate in una borsa lurida. Che ci posso fare io? Siamo in tanti ad avervi fatto notare le incongruenze di simili provvedimenti, ma non c’è niente da fare. E tutto ciò avviene non perché l’informazione non è libera – ne avete anche troppe, oggi, di piattaforme da cui attingere per capire. No, è che siete proprio cretini. Dai like alla Ferragni alle mascherate anti-covid è un attimo.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. A ottobre, sarà nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

Un commento su “L’EDITORIALE – CHI È CAUSA DELLA SUA MASCHERA PIANGA SÉ STESSO E GLI ITALIANI (di Matteo Fais)

  1. Eticamente riprovevole imporre la germofobia legale in una cultura latina come la nostra.
    Qualcuno si stará arricchendo di oro straniero per questa dittatura in lattice.

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