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L’EDITORIALE – IL RIDICOLO DEGLI INTELLETTUALI DI SINISTRA CONTRO LA CENSURA – INTANTO, LA SCURE SOCIAL SI ABBATTE SU ALTAFORTE (di Matteo Fais)

Ridicoli! Gli intellettuali di Sinistra – italiani o del resto del mondo poco importa – non si smentiscono mai. Dato il putiferio scatenatosi per la morte di Floyd, tra intimidazioni e censure varie che hanno colpito anche loro, quelli che stanno dalla parte del giusto – c’è sempre qualcuno più puro che ti epura -, su “Harper’s”, hanno scritto una lettera aperta contro le degenerazioni del politicamente corretto

Già l’inizio è tutto da ridere: “Le nostre istituzioni culturali sono sotto processo. Le grandi proteste contro il razzismo e per la giustizia sociale stanno portando avanti sacrosante richieste di riforma della polizia, insieme a più ampie rivendicazioni per maggiori equità e inclusività nella nostra società […] Ma questa necessaria presa di coscienza ha anche intensificato una nuova serie di atteggiamenti moralisti e impegni politici che tendono a indebolire il dibattito pubblico e la tolleranza per le differenze, a favore del conformismo ideologico. Mentre ci rallegriamo per il primo sviluppo, ci pronunciamo contro il secondo”. Notate il viscido cerchiobottismo democristiano, quella squallida tendenza a non parlare mai fuori dai denti, a non dire semplicemente “Adesso, avete rotto il cazzo con le vostre stronzate”. Per carità, un linguaggio così violento potrebbe turbare l’opinione pubblica dai suoi sogni tranquilli. Che ignobili! Questa è la stessa gente che insegna nelle università. Sono gli scrittori con dietro un partito che li spinge e fa vincere loro super premi. Poveri idioti. Prima hanno fomentato le teste calde per creare la manovalanza pronta a scendere in strada, saccheggiare e generare il caos, e adesso gli invitano a venire a più miti consigli. Andassero a fare in culo! Quando faranno un falò con i loro libri di merda, presi dalla stessa smania catartica che questi gli hanno trasmesso, noi rideremo, liberi finalmente di vederli ardere nel fuoco che loro stessi hanno accesso. E non ci prendano per i fondelli con la scusa che gli va bene la lotta al razzismo, ma non il resto. Le due cose sono inscindibili: i cretini non sanno fare distinzioni e voi non li avete mai voluti che ragionassero. Vi servivano invasati. Ora sono cazzi vostri!

Non paghi, hanno continuato: “Le forze illiberali si stanno rafforzando in tutto il mondo e hanno un alleato potente in Donald Trump, che rappresenta una vera minaccia per la democrazia. Ma non bisogna permettere che la resistenza si irrigidisca intorno a un suo tipo di dogmatismo e coercizione, che i populisti di destra stanno già sfruttando […] Lo scambio libero di informazioni e idee, la linfa vitale di una società liberale, viene soffocato ogni giorno di più. Se abbiamo imparato ad aspettarcelo dalla destra radicale, la tendenza alla censura si sta diffondendo anche nella nostra cultura: un’intolleranza per le opinioni diverse, l’abitudine alla gogna pubblica e all’ostracismo, e la tendenza a risolvere complesse questioni politiche con una vincolante certezza morale”. Insomma, stai a vedere che loro censurano e la colpa è di Trump – in Italia, ovviamente, di Salvini. Buttano giù le statue e usano la violenza, ma il problema per la democrazia è il Presidente degli Stati Uniti? Siamo alla follia, al “ha stato Trump”.

Continuare a parlarne e bestemmiare sono attività inscindibili con questa gentaglia, quindi meglio lasciar perdere. In compenso, ieri, è piovuta sulla casa editrice Altaforte l’ennesima censura arbitraria da parte di Facebook. Il motivo è chiaro: sovranisti e company devono essere cancellati, con le buone o con le cattive. 

Adesso, la palla passa a noi. Questi infami non smetteranno di provocare e mettere la sordina tanto facilmente. Forse siamo noi che dovremmo smettere di sopportare.

Matteo Fais

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