Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL LIBRO DI ILARY BLASI E IL PIACERE PORNOGRAFICO DEGLI ITALIANI  (di Matteo Fais)

Prima di indignarsi, di fronte a un certo fenomeno, bisognerebbe sempre interrogarsi. C’è per esempio questo libro di Ilary Blasi, l’ex moglie di Totti, il noto calciatore, che è appena uscito e già sta spopolando, come in precedenza il documentario Netflix sulla stessa e, come fino a pochi mesi fa, facevano le foto casalinghe della Ferragni.

Inutile stare lì a tuonare al pensiero che Mondadori la pubblichi – lo fa perché vende –, tanto più che la gloriosa casa editrice stampa anche Milo De Angelis, Vittorio Sereni, Eugenio Montale, ma lo fa al mero fine di darsi lustro con pubblicazioni, quali quelle della collana Specchio, interamente dedicate alla poesia, di cui il 99 percento degli Italiani non sa neppure dell’esistenza e che, di conseguenza, non vengono acquistate se non da un manipolo di intellettuali o pseudo tali.

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Esasperarsi, dunque, per la presenza del volume intitolato Che stupida sugli scaffali, non ha senso. Casomai, bisognerebbe chiedersi perché la Mondadori possa considerare la labbrosa Ilary un colpo sicuro sul piano editoriale. Il motivo risiede, ovviamente, nel pubblico. Ma cosa vuole questo che la Blasi scrittrice potrà fornirgli?

La domanda è abissale e necessita di essere presa, almeno momentaneamente, per così dire, alla larga. Cosa cerchiamo noi quando leggiamo, tanto per citare dei versi a caso, qualcosa come “Canto me stesso, e celebro me stesso,/ E ciò che io assumo voi lo dovete assumere/ Perché ogni atomo che mi appartiene appartiene anche a voi./ Io ozio, ed esorto la mia anima,/ Mi chino e indugio ad osservare un filo d’erba estivo” del sommo poeta americano Walt Whitman?

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Esattamente come gli studenti del bellissimo film L’attimo fuggente, noi aspiriamo alla vita nella sua massima espressione e sentiamo una sorta di comunione spirituale con l’autore, tale per cui, come disse una volta Carmelo Bene, con una magnifica iperbole, “non si è d’accordo con Baudelaire, si è Baudelaire”. In altre parole, la nostra esistenza è incarnata nella forza trascinante e impetuosa di quelle rime, le quali infatti non costituiscono una fuga, un anestetico per non patire, ma uno specchio che compatta ed esalta il nostro sentire nella migliore forma possibile. Noi siamo in quelle parole, in esse ci siamo riconosciuti.

Certamente, altrettanto non potrebbe essere detto del libro in questione che, a una veloce lettura – bastano una trentina di pagine –, rivela immediatamente il suo intento e il destinatario a cui è rivolto. Il volume della Blasi viene smerciato con la promessa di soddisfare quel voyeurismo tipico dell’italiano medio, il quale, non avendo una vita, ha bisogno di sognarla in una sorta di transfert in cui la famosa coppia funge da interprete.

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Se ci pensate, è lo stesso processo che sta alla base della pornografia: non potendo avere tutte quelle ragazze che entrano nella nostra stanza e si lasciano toccare, ci accontentiamo che un altro lo faccia in nostra vece. Il film a luci rosse è, insomma, il sogno della vita a cui non abbiamo accesso, un succedaneo come si dice, come il cagnolino o il gattino, per l’eterna signorina, giunta alla fine del carosello di cazzi, soddisfa il bisogno materno rimasto incompiuto. Considerato, poi, che la vita di Ilary e Francesco è esattamente quella che vagheggia il coglionazzo/a medio/a tatuato/a, la faccenda è presto disvelata nella sua tragica portata. Non identificazione, ma proiezione e sostituzione, compensazione. Non sogna con noi, ma grazie a noi. Non la gioia di qualche bicchiere con gli amici, ma l’ubriachezza come mezzo per sopportare l’assenza di compagni.

Insomma, si tratta del libro giusto per chi vuole assaggiare un’esistenza che non sarà mai la sua.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

Un commento su “IL LIBRO DI ILARY BLASI E IL PIACERE PORNOGRAFICO DEGLI ITALIANI  (di Matteo Fais)

  1. E’ il meccanismo che dagli anni ’70 è stato alla base dei fotoromanzi, e poi dei teleromanzi (con centinaia di puntate); li leggevano e li guardavano le ragazze perché si allenavano a ipergamare: erano interessate al tipo con LMS su carta o su schermo, e neanche consideravano il ragazzotto del portone a fianco. Poi, dopo qualche anno di inutile attesa, ripiegavano su quello (e lì cominciava la via crucis del beta-provider).

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