CARE DONNE, SIETE VOI, PRIMA DI TUTTO, A DOVER PENSARE ALLA VOSTRA INCOLUMITÀ (di Matteo Fais)
Benvenuti nella realtà! Il mondo non è la casa dell’Essere, ma del Male. Gli animali, così privi di sovrastrutture antropologiche e culturali, oltre che di una struttura sociale, lo sanno bene – meglio di noi. Il loro primo atteggiamento è la diffidenza verso ciò che è sconosciuto, l’ansia il liquido che scorre nelle loro vene.
Fuor di metafora, far credere, come vorrebbero molte rappresentanti di questo nuovo e delirante femminismo, che le donne debbano circolare liberamente, ovunque, senza alcuna paura, non è solo folle, ma delinquente. No, nella realtà, i bei principi stanno a zero.
Il fatto che furto e stupro siano moralmente sbagliati, e legalmente perseguibili, non è una motivazione razionale per andare al massacro con le proprie gambe. Una donna che girasse da sola, alle 3 di mattina, in un quartiere malfamato, non sarebbe una temeraria, ma una squilibrata senza coscienza – altrettanto dicasi per un uomo, sia chiaro.
Purtroppo, a quanto pare, persino i banalissimi consigli della nonna, oggi, sono diventati di difficile comprensione. Intanto, si continuano a portare avanti sterili discussioni sulla necessità di educare gli uomini che, invero, per la maggior parte sono già inquadrati e, grazie al cielo, con la propria natura animale ridotta ai minimi termini da una vita sempre meno manuale e barbara.
Certo, poi, questa educazione funziona sui grandi numeri ma, inevitabilmente, incontrerà sempre qualcuno che ne rifiuti i principi in nome di una ribellione senza senso. In ultimo, per quanto plasmabile possa essere l’umanità, è fisiologico che non ogni persona possa essere contenuta entro le maglie della civiltà.
È proprio perché questa gente, che comunque esiste, circola indisturbata tra noi e potrebbe passare da un momento all’altro all’azione, con conseguenze terrificanti, che bisogna ogni volta assumere tutte le dovute accortezze per portare il culo in salvo entro le mura della propria casa.
I portoni antiscasso, i vetri blindati, gli antifurti, ecc., non esistono senza motivo o perché il mondo è abitato solo da esempi di onestà. Preso atto di ciò, non resta che agire di conseguenza. Tra l’altro, non è che si possano piazzare gendarmi a ogni angolo. Si creerebbe una situazione da Stato di Polizia, con occhi reali e meccanici – come se non ce ne fossero abbastanza – a fissare ogni nostro movimento.
No, non è questa la soluzione. Oltre a non poter estirpare del tutto il male da questa terra, non resta a donne e uomini che di pensare autonomamente alla propria incolumità, senza ridurre tutto a questa stupida ingenuità del “sono libero e faccio come mi pare”.
In particolare, se lo stupro non potrà mai essere cancellato dal mondo, è più che sicuro che la maggior parte verrebbe evitato assumendo atteggiamenti non imprudenti. Spesso e volentieri, basterebbe rinunciare a una minima misura del proprio senso di onnipotenza.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.
Riguardo alla banalità del male…
https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2023/08/24/violenza-di-gruppo-a-palermo-torna-in-carcere-anche-il-minorenne.-si-era-vantato-su-tik_ca9d5596-6e5e-437c-ab1c-080fac890b1b.html
Pare che il bulletto si sia vantato e abbia riscosso addirittura successo con delle fan…
Vi suggerisco questo per il vostro prossimo articolo, ricorda molto la vicenda dei bianchi ma ancora peggio in quanto si è trattato del caso di uno stupratore quindi una persona che ha esercitato violenza sulle donne e questo ha aumentato il suo successo con le donne.
Chissà cosa diranno le femministe…
A questo punto la castrazione chimica per gli stupratori resta l unico possibile deterrente… Non vedo altre soluzioni… Se speriamo nell educazione Boldriniana e nei consultori stiamo freschi.