Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

ELODIE INTERPRETA LA LINGUA ITALIANA (di Flavia Costadoni)

6E9FCBF9 7C66 4A3D A585 410D5C83278C

Con la settimana di Sanremo, comincia anche tutto il caravanserraglio di influencer, cantanti e saltimbanchi – il pietoso teatrino è assicurato. Sono tutti già pronti, con la loro retorica spicciola, le tematiche abusatissime di cui non sanno assolutamente niente e sulle quali discettano con insopportabile saccenza. Come ignorare questo grande (s)fregio alla nostra cultura? 

Prima del piagnisteo lassativo della Ferragni, non è mancata l’inutile e quantomeno confusa discussione retorica di Elodie. La cantante romana ha le idee molto chiare: vuole farsi chiamare puttana ed esserlo fino in fondo – ma dov’è il fondo? No, non è un focoso gioco erotico da camera da letto. Ovviamente, ha dovuto spiegare cosa intendesse con questa affermazione, venendo meno a ogni basilare comunicazione linguistica. Lei è oltre, lei dona alle parole più comuni nuove e sfaccettate interpretazioni. 

donate button push button donate now 349999 1126
CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.

Ha preteso addirittura di dare una sfumatura tutta sua all’insulto che descrive il mestiere più antico del mondo – che non è quello della cantante. Per “puttana”, la giovane ugola intende essere una donna forte, che sa quello che vuole e non ha paura di prenderselo – non quello che pensate voi. Insomma, qui ci si richiama semmai all’espressione anglofona “bad bitch”, spesso usata in ambienti di strada – ma americani, non del Quartaccio. Peccato che in italiano le cose non stiano esattamente negli stessi termini. 

Sembra inutile ripeterlo, ma è sempre doveroso farlo: da una donna che si lagna della sua ignoranza, la quale non le impedisce di strillare idiozie, non c’è da meravigliarsi che abbia uscite di questo genere. 

In Italia, il termine “puttana” è usato in modo dispregiativo per indicare l’attività che una donna pratica con la propria passera – ma anche con la propria ugola profonda. Se oltremare l’insulto passa per l’allusione alla femmina del cane, nel Belpaese non è lo stesso. 

Una delle dirty word più utilizzati da noi Italiani, deriva dal francese, passando dal volgare e allude unicamente all’attività di prostituzione. Solo in un secondo momento ha preso sfumature diverse, come avere un atteggiamento ruffiano oppure legato al rovinare qualcosa. Ma forse Elodie, in qualche modo, ci ha preso, qualcosa è andato effettivamente a puttane: la sua assurda affermazione.

La borgatara ribadisce come abbia deciso di dare un’accezione positiva al termine, come se fosse possibile interpretare a proprio piacimento una parola, anche se è innegabile che, tra asterischi e schwa, ogni essere che si reputi vagamente alfabetizzato – pur senza esserlo – ha la convinzione di poter davvero discutere di variazioni linguistiche. 

ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Sul sentiero segnato dalla Jennifer Lopez di Jenny from the block, del lontano 2002,  Elodie specifica che lei viene dalla strada e che per strada questa parola è utilizzata – probabilmente con la solita già specificata intenzione. Insomma, è slang di chi è cresciuto sul cemento. Lo stesso cemento che viene prontamente ritirato fuori quando bisogna fare cassa e serve un nuovo pezzo da cantare: sta da qualche parte tra le storie d’amore tossiche e il femminismo spicciolo, quell’asfalto che ormai la osserva da lontano – tra parentesi, con una certa qual invidia. In effetti, chiunque abbia vissuto a Roma lo sa come i suoi abitanti abbiano l’insulto facile, specie per strada.

Non saturi abbastanza dell’idiozia di questo discorso, dobbiamo anche sopportare il momento da maestrina – quando si dice che “chi sa fa e chi non sa insegna” -, in cui non risparmia sull’inutilità, ovvero che ci sono tanti termini orrendi per descrivere cose belle – quali? 

Non ci è dato saperlo. Stiamo ancora aspettando qualche esempio, ma quando si parla di tematiche socialmente rilevanti, come l’emancipazione femminile, non c’è tempo per argomentare le proprie affermazioni. Ci sono cose più importanti di cui occuparsi, come riscuotere consenso. E lei, purtroppo, ci riesce.

Flavia Costadoni

Biografia 

FLAVIA COSTADONI nata a Roma nel 1988. Laureata in Lettere, è divulgatrice letteraria e scrittrice, ha tradotto un saggio su Tolkien: Tolkien, l’Europa e la Tradizione, per Passaggio al Bosco. Parla di Roma letteraria sui social e di letteratura con il podcast Mitopoiesis

Sitoweb: flaviacostadoni.com

Instagram: http://instagram.com/elegie.romane

Twitter: http://twitter.com/flaviacostadoni

Podcast: https://www.spreaker.com/show/mitopoiesis-podcast

9B6B531C 61D7 4191 B457 01ED6866FC20
Tolkien, l’Europa e la Tradizione di Armand Berger (tradotto da Flavia Costadoni), Passaggio al Bosco.
Casa Editrice: https://www.passaggioalbosco.it/prodotto/tolkien-l-europa-e-la-tradizione/
Mondadori: https://www.mondadoristore.it/Tolkien-Europa-tradizione-Armand-Berger/eai979125462086/ 

Un commento su “ELODIE INTERPRETA LA LINGUA ITALIANA (di Flavia Costadoni)

  1. Complimenti per l’articolo, condivido ogni parola. Quello che conta è dare l’impressione di aver detto la cosa più allineata, e quindi giusta, che si poteva dire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *