Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

TAMPON TAX, OVVERO QUANTO È RIDICOLA LA DESTRA CHE IMITA LA SINISTRA (di Matteo Fais)

Ma chi avete votato, la Destra o il PD? Tolgono il Reddito di Cittadinanza, quello introdotto quando al Governo c’era anche Salvini – e fece bene quest’ultimo a supportare il provvedimento –, in puro spirito renziano. E, adesso, senti senti, l’ultima delle battaglie – per il momento, solo una promessa – del Governo Meloni è abbassare l’IVA sugli assorbenti, dal 10, come fatto da Draghi, al 5 per cento.

Ma sapete a chi appartiene questa battaglia? Alle femministe e a quel Che Guevara da discount di Pippo Civati. Praticamente, il peggio della peggiore Sinistra ha un’agenda che collima quasi perfettamente con quello della Carciofara, la donna che sembra Almirante vestito da venditore del mercato ortofrutticolo.

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Veramente, non c’è limite al ridicolo. Miss Garbatella non ha proprio alcun ritegno. La sua propaganda risulta disgustosa, esattamente come quella dei suoi avversari. Perché, questo è bene capirlo, le misure di questo Governicchio da Stato libero di Bananas sono inutili ai fini pratici per la media borghesia come per i poveracci.

Una donna – basta fare una veloce indagine chiamando un paio di amiche non ancora in menopausa – spende, anche con un ciclo abbondante della durata di 6 giorni, molto meno di 15 euro al mese, tendenzialmente una decina. Praticamente, il risparmio sarebbe tra i 5 e i 7,50 euro all’anno. Una sega! Dato il costo che ha tenere aperto il Parlamento, pensate quanto viene a pesare questa insignificante trovata sulle casse dello Stato.

Alla fin fine, è proprio vero che la Destra è consustanziale alla Sinistra. E, anche quando sembra criticarla, è solo per fare proprie le sue istanze e potersi meglio difendere sul terreno della correttezza politica. La Destra è quella che ha fatto eleggere il primo senatore di colore, Toni Iwobi – persona, peraltro, squisita e di manifesta onestà, ingiustamente apostrofato come “negro da giardino” dalla massa di decerebrati sinistri. La Destra è anche stata la prima ad avere a capo di un partito una donna e a farla eleggere Presidente del Consiglio.

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Adesso, però, è veramente troppo! Si sta cascando a piedi uniti nel baratro del boldrinismo. E, anche se manca il femminismo, il propagandismo becero è il medesimo: grandi battaglie sull’inessenziale, tranquillamente assimilabili a quelle per la schwa e il linguaggio inclusivo.

Purtroppo, con un Governo a trazione femminile, è ben difficile che le cose migliorino. Manca il caro vecchio buonsenso di Salvini che, tra i tanti, era l’unico a dire qualcosa di sensato quando invitava a sorvolare su questioni bizantine di lana caprina come quella del genere, sostenendo, per esempio, che della sessualità del taxista che ci carica possiamo tranquillamente sbattercene, basti che questo ci porti sani e salvi a destinazione. Il fatto è che Salvini è un uomo, dunque non ha niente da dimostrare. Non è detto che la Meloni riesca a essere altrettanto fredda e superiore alla tentazione di essere tenuta in palmo di mano dalla Sinistra. Il consiglio è di guardarsi bene dall’abbraccio mortale del nemico.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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