Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

HA RAGIONE LA ASPESI: VOTARE LA MELONI, IN QUANTO DONNA, È FOLLIA (di Matteo Fais) 

Questa è reductio ad genitalia! L’idea di votare la Meloni in quanto donna è forse ancora più folle che tributarle, da Destra, il proprio riconoscimento elettorale.

Che pazzia è mai questa di un voto ormonalmente corretto? Come se, in quanto rappresentante del genere femminile, una portasse in sé il miracolo della salvezza e la volontà per riscattare il nostro disgraziato Paese. Amaramente, ma bisogna dare ragione a Natalia Aspesi che, forse, per la prima volta nella sua vita, ha compreso gioco forza la stupidità della sua esaltazione della donna in quanto donna. 

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Certo, l’intramontabile megera di “La Repubblica”, nel suo articolo contro il voto per il femminile purché sia, affastella come al solito una sequela di scemenze dietro l’altra, senza neppure capire che le sue compagne femministe non hanno mai avanzato simili posizioni, ma ha comunque genericamente ragione.

Naturalmente, poi, nella fattispecie, non trae le dovute conclusioni dalle sue non del tutto errate premesse. Per esempio, le sfugge che la Donna non esiste, è un’astrazione, una sovrastruttura di derivazione femminista artatamente costruita affinché le stesse possano sentirsi parte di un ampio – praticamente infinito – insieme

No, non si può votare la Meloni in ragione della sua vagina. Non si può favorire una donna, in nessun campo, per il solo fatto di avere al suo interno una cavità. Altrettanto dicasi, a parti invertite, per il genere maschile: la comune appartenenza all’universo di coloro che hanno un fascio di carne e un sacchetto penzolanti non fa di Veltroni un buon rappresentante politico di qualsivoglia idea, né genera una naturale simpatia nei suoi confronti. 

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In politica, non ci sono organi sessuali che tengono e un qualsiasi politico, al di là del suo armamentario genitale, la può tirare in culo al Paese – anche in questo caso, senza guardare in faccia, o meglio nelle mutande, nessuno

Qualsiasi persona sana di mente, senza particolari problemi psichiatrici, sa che al Governo potrebbero esserci solo donne o solo uomini, ma questo sarebbe secondario al cospetto delle necessità attuali e della loro cogenza. Nerone, in gonnella, non salverà nessuno. 

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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