Il Detonatore

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LIBERATE LA POVERA BARBIE – LAURA BOLDRINI E LA SOCIETÀ DEL CONTROLLO (di Matteo Fais)

Quando si affronta un ragionamento altrui, non bisogna mai fermarsi alle premesse, ma correre quanto prima alle conclusioni, specie quando i sillogismi sono di sinistra produzione. Solitamente, i progressisti partono bene. Effettivamente, la loro idea di sconvolgere i parametri, ridiscutere l’ovvio, ha degli aspetti a tratti affascinanti.

Il vero problema è che dietro tutto questo bel cogitare si cela la trappola antidemocratica e illiberale, più o meno come in tutti coloro che criticano l’Occidente – cosa sacrosanta! – solo per poi arrivare a esaltare ogni sopravvissuto regime comunista sparso per il Globo. La follia è che si passa dal “la democrazia, qui, ha tante falle” al “dunque meglio sopprimerla e rimettersi nelle mani del dittatore”; o come quando si sottolineano i milioni di difetti dell’universo americano, per poi glorificare Stati ancora più megalomani in cui non si può neppure dire a voce alta “Abbasso il Presidente”. Volgarmente, il salto logico è dalla padella alla brace.

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Laura Boldrini, che viene da tale scuola di pensiero, è infatti oltre ogni ragionevole dubbio un’onorevole da nomenclatura sovietica, anche se non parla più di soppressione della proprietà privata. Lei paventa ogni volta una mancanza di libertà, un tentativo di indottrinamento ideologico, solo per poi sostenere, in fin dei conti, che meglio sarebbe sostituire il vigente con quello proposto da lei.

Ciò è ben visibile in una delle ultime interviste rilasciate. Con quel suo tono mellifluo, inizia a turlupinare l’ascoltatore sostenendo che noi alle nostre bimbe non permettiamo di sognare in grande – ipotizziamo che sia vero, adesso non importa –, che diamo loro solo pentolini e bambole con cui giocare, poi lascia trapelare che tutta questa prassi andrebbe radicalmente mutata. Notate la sottigliezza: non dice, come sarebbe auspicabile in un’ottica di liberazione, che bisognerebbe lasciare a ognuno, a prescindere dal suo genere sessuale, la libertà di autodeterminarsi anche nel gioco, ma che va portata avanti una battaglia culturale per imporre una modalità differente di intendere l’educazione dei bambini.

Esattamente come chi sostiene per i maschi la necessità di virilizzarsi e per le femmine di femminilizzarsi, lei anela a rovesciare questo modus operandi, semplicemente invertendo il corso della violenza del Potere. Questo è esattamente il metodo tipico dei comunisti: non liberare, ma imporre la loro idea di libertà.

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Nel mondo sognato dalla Boldrini, una ragazzina non è libera di sentirsi rappresentata dalla bambolina più famosa al mondo, perché tale prodotto del consumismo non è affine all’ideologia da lei professata. In sostanza, ciò che vuole è il lavaggio del cervello, l’orwelliana manipolazione del soggetto che deve mettere da parte la propria coscienza per aderire all’ennesimo parametro imposto dall’esterno.

Questa si chiama società del controllo ed è la stessa società in cui ognuno di noi è costretto a dichiarare le sue preferenze in qualsivoglia ambito, non ultimo quello sessuale, in modo da aprirsi alla costante supervisione del Potere. In un universo libero, invece, non esistono, per esempio, omosessuali o eterosessuali, ma, parafrasando Foucault, persone che hanno avuto la maggior parte delle loro interazioni erotiche con gente del proprio o dell’altro sesso, ma a cui resta la possibilità di poter compiere in qualsiasi momento una scelta differente, nel segreto del proprio privato, sottraendosi a una sorte che qualcun altro ha stabilito come già segnata. Questa e soltanto questa è libertà, ovvero ciò che niente ha a che fare con Laura Boldrini.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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