Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

VOI NON VI RENDETE CONTO DEL PERICOLO IN ARRIVO (di Matteo Fais e Davide Cavaliere)

PREPARATEVI AL PEGGIO (di Matteo Fais)

E va bene che “molto spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante”, come dice il Poeta della canzone italiana, ma il non vedere è una colpa e più che mai di questi tempi.

Il problema del popolo è che si trova più o meno nella condizione di quel signore che, di fronte al famoso giochino della “Settimana Enigmistica”, quello in cui bisogna unire i punti con delle linee per dar vita a un figura, non riesce a compiere l’atto e si limita a vedere dei puntini.

Fuor di metafora, palesemente, si stanno creando le condizioni affinché succeda qualcosa di terribile, anche se nessuno sembra rendersene conto. Pensateci. Le bollette sono raddoppiate; il “Corriere” comincia a dare la colpa ai no-vax anche per i mancati introiti degli esercenti – da cui, gioco forza, molti non si recano più perché impossibilitati e per una sacrosanta risposta ideologica; le misure restrittive contro i non benedetti si inaspriscono di settimana in settimana; i dati diffusi sono palesemente falsi – non crederete davvero che il 10% di non vaccinati, stando a quel che dicono loro, possa incasinare così le terapie intensive?! (vedasi articolo sottostante di Davide Cavaliere).

Cosa accadrà è difficile stabilirlo, a meno di non fare i Nostradamus ubriachi, ma è chiaro che quel che sta montando è un vento di tempesta. Certo, gli italiani sono strani: prima di reagire, devono proprio essere spinti verso il punto di non ritorno, ma poi, quando esplodono…

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Il timore che qui, a furia di restrizioni e follie varie, qualcosa salti in aria è più che probabile e Loro lo sanno. Una guerra civile è, ormai, ben più che possibile, esattamente come una persecuzione democratica 2.0 contro i no-vax, in stile ebrei in Germania o in Unione Sovietica. A furia di porre veti e limitazioni, di costringere la gente alla sospensione dal lavoro, qualcuno potrebbe perdere la bussola – la fame tramuta anche l’essere più socievole in un pericolo pubblico.

Frattanto, tutto resta tendenzialmente cheto come la superficie del mare quando non c’è un filo di vento, ma la cosa non può durare. O cadono totalmente le restrizioni e, di conseguenza, la gente dimentica in fretta gli ultimi due anni, per una questione di quieto vivere – com’è, del resto, suo costume –, o davvero potremmo andare incontro all’irreparabile.

Potrebbe pure essere – ma appare meno probabile – che la guerra non sia civile, ma internazionale, e tutta questa costituisca solo una fase di preparazione psicologica ai tanti limiti che verranno – del resto, è da troppo tempo che non andiamo in battaglia per degli esseri che, per quanto razionali, sono pur sempre animali. La pace perpetua è un sogno da filosofi accademici alla Kant.

Certo, a ogni modo, lo scenario si fa inquietante. Il green pass diventerà uno strumento permanente? Ogni volta che, con esso, passiamo da qualche parte resta forse traccia del nostro transito? Potranno impedire alla gente di ritirare i propri soldi dalla banca, senza vaccino? Difficile a dirsi, gli aspetti poco chiari sono tanti. Ma, conoscendo il nostro Paese e i suoi politicanti, l’unico consiglio fondato è di stare in campana e non fidarsi. Potrebbe veramente succedere di vedere i cavalli volare.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

ALTRO CHE BALLE, I VACCINI SONO UN FALLIMENTO! (di Davide Cavaliere)

Il governo e i mass media, lo sappiamo bene, mentono da due anni in merito alla pandemia. Tra le affermazioni più capziose diffuse da giornali, telegiornali e verbosi «talk show» vi è la seguente: «le terapie intensive sono piene di non vaccinati». Si tratta di una dichiarazione allarmista, tesa in via esclusiva a seminare panico tra la popolazione, al solo fine di convincere i non vaccinati a sottoporsi alla terapia di stato.

Senza dubbio, il parallelo tra inoculati e non benedetti dal siero attesterebbe l’efficacia, limitata nel tempo, del cosiddetto «vaccino», ma si tratterebbe di una valutazione superficiale. Ben più razionale sarebbe valutare l’utilità del siero per fascia d’età e rischio d’infezione.

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Stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) del mese di novembre, i non vaccinati ipoteticamente responsabili di contagio sono stati settantacinquemila su una popolazione non vaccinata di sette milioni d’individui, ovvero l’uno per cento del totale. Inoltre, bisogna considerare che i non vaccinati possono accedere al luogo di lavoro solo con il marchio verde, dunque sono controllati, al contrario dei vaccinati che, ricordiamolo, infettano e possono essere infettati tanto quanto i non benedetti.

Sempre secondo l’ISS, solo lo 0,05 per cento dei non vaccinati è stato ricoverato in ospedale e di questi, solamente lo 0,007 per cento in terapia intensiva. Eviscerando ulteriormente questo numero, si scopre che il 65,4 per cento aveva più di sessant’anni e solo il 4,4 per cento meno di quaranta. I deceduti sono stati, in tutto, 515 e ben 453 avevano più di sei lustri sulle spalle.

Secondo Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico-scientifico, fra i vaccinati rischiano solo gli ottantenni già malati, ossia gli unici che morivano anche prima dell’arrivo dei vaccini. Insomma: i non vaccinati non stanno intasando le terapie intensive, mentre i soggetti molto anziani, nonostante la terza dose, continuano a morire. I vaccini sono un fallimento.

Davide Cavaliere

L’AUTORE

DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais e Franco Marino, del giornale online “Il Detonatore”. 

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