Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – UNA FILA DI DISEREDATI, A MILANO, ATTENDE UN PEZZO DI PANE, MA LA SINISTRA HA ALTRE PRIORITÀ (di Matteo Fais)

Saranno i cosiddetti maschi bianchi eterosessuali, i “privilegiati” secondo la Sinistra femminista? Non pare, dato che si vedono anche donne incinta o col passeggino. Saranno i “poveri immigrati”, in cerca di un futuro migliore, che noi dell’opulento Occidente ci ostiniamo a non voler considerare? A un primo sguardo, non sembra. La maggioranza di loro è bianca. Saranno quelli che “non hanno voglia di lavorare” e percepiscono il Reddito di Cittadinanza – “farabutti, alle spalle di chi produce!”. Beh, se ricevono questi 780 euro – che in vero quasi mai sono tali, ma lasciamo perdere –, si vede che non riescono a condurre con “tutti quei soldi” una grande vita di rendita.

Benvenuti nella realtà. Milano, 12 dicembre, 10 del mattino. Una fila di disperati corre lungo la strada che conduce alla onlus “Pane Quotidiano”, un’associazione che fornisce pasti gratuiti a chi è in necessità. Per una volta, non si tratta di una coda notturna di disadattati che attendono di comprare il nuovo iPhone, o prendere il primo caffè nella nuova sede di Starbucks. Per una volta si parla di qualcosa di serio, anche se, come al solito, la Sinistra e i suoi giornali monopolizzano il dibattito perché questo non vada a parare dove dovrebbe.

QUI il filmato della gente in fila ad attendere un pasto caldo.

In Italia, nel 2020 (quasi 2021), esiste ancora l’indigenza e l’inedia. Nello stesso Paese in cui la Sinistra e i suoi elettori sembrano avere come unico problema l’accoglienza di tutto il Sud del Mondo, scopriamo improvvisamente che la povertà esiste. Il fatto che il video girato con un cellulare sia divenuto virale dimostra unicamente una cosa: la gente non lo sapeva. Niente di strano, visto che, dalla narrazione dominante, sembra che qui si navighi nell’oro e si sia tutti degli egoisti con intere camere della casa adibite a forzieri, ma che non darebbero un tozzo di pane al povero nero di uno e novanta, pettorale esplosivo e bicipite solido come l’acciaio. Guarda caso, noi, i ricconi d’Occidente, quelli che si sarebbero ricoperti di dobloni sfruttando l’Africa, stranamente, siamo lì con le pezze al culo, mentre la spalla sinistra del Governo, il Movimento 5 Stelle, millanta di aver sconfitto la povertà.

Sia ben chiaro, il fatto che tutti abbiano notato solo grazie alle immagini in questione dell’esistenza della miseria e dell’evidente assenza di lavoro prova unicamente che gli italiani sono persino più deficienti di come li si pensava. Chiunque abbia un occhio anche solo minimamente attento dovrebbe già aver compreso da decenni che l’Italia è allo sfascio economico – anche perché non è credibile che nessuno conosca amici o figli di amici privi di occupazione.

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A ogni buon conto, i sinistri sono riusciti a evitare ogni volta di parlarne, cancellando sistematicamente dal dibattito la questione, e portando avanti il loro criminoso piano di invasione – come riusciranno prima o poi a introdurre lo ius soli –, in modo da ottenere i voti delle future generazioni di migranti e poter nel frattempo abbattere il costo del lavoro, introducendo fondamentalmente nel sistema degli schiavi.

Quella fila di persone lì all’addiaccio sta a dimostrare che tutto ciò che noi abbiamo sempre sostenuto è vero: il Paese non è in grado neppure di provvedere ai propri figli, figurarsi a chi viene da altri mondi. Ma già si conosce la loro risposta: “E perché bisognerebbe aiutare prima gli italiani?”. Non c’è niente da fare, a gente del genere, quando vi dà di simili risposte, se ha il coraggio di dirvelo in presenza, dovete solo spaccare la faccia con un pugno. Non c’è altra soluzione per questo cancro della società civile. Da loro non possiamo salvarci in altro modo, se non facendogli paura.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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