Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PROIBIAMO LA PORNOGRAFIA E RIAPRIAMO LE CASE DI TOLLERANZA (di Davide Cavaliere)

“Pornografia”, etimologicamente, significa “scrivere di” o “rappresentare” prostitute, chiamate “pórnes” in greco. Ormai, in questo presente deliquescente, pornografia e prostituzione sono separate e diametralmente opposte. I videoclip a luci rosse mettono in scena prestazioni atletiche più che sessuali, mentre il meretricio conserva una maggiore umanità e, neanche a dirlo, una carnalità che il video non avrà mai. 

La pornografia è un’industria mondiale che produce filmati in serie, un regno economico intorno al quale orbitano interessi finanziari abnormi. I guadagni per le case di produzione sono altissimi. Gli attori sono internazionali. A differenza del porno anni Sessanta e Settanta, le nuove pellicole sono totalmente digitali, prive di trama, con ambientazioni scarne, uomini palestrati e donne algide. Non c’è il sesso reale, ma una sua variante depurata di peli, cellulite, naturali imperfezioni del corpo e normali dimensioni dei falli. Non vi è traccia di erotismo o realismo.

Questo tipo di cinematografia erotica globalizzata, oltre a generare dipendenza e a indurre sempre nuovi desideri e nuove bizzarrie, aliena dai corpi reali e dal mondo vero. Il sesso pornografico è, inoltre, triviale e violento, privo di pathos. Un qualsiasi ragazzino, nel pieno del suo sviluppo sessuale, attraverso uno smartphone, può accedervi in modo rapido, gratuito e facile, trovare tutto ciò che vuole e anche di più. Risultato: finirà per convincersi che il sesso reale sia quello dei videoclip della Brazzers, dove il tempo degli atti è dilatato, i corpi plastificati e le donne sempre disponibili. Le sue coetanee, imperfette come ogni essere umano, gli appariranno non abbastanza attraenti, il sesso poco soddisfacente, la sua durata insufficiente e la vista di peli e smagliature ripugnante.

Il porno andrebbe abolito. I siti pornografici oscurati e la detenzione di materiale pornografico sanzionata. Al tempo stesso, andrebbero riaperte le case chiuse, la prostituzione legalizzata e rigidamente controllata dallo Stato, al fine di evitare le distorsioni che un mercato del sesso liberalizzato genererebbe. Le prostitute non dovrebbero pagare alcun affitto per le camere dove esercitano e dovrebbe essere stabilito un tetto massimo di rapporti giornalieri. L’età per accedere al bordello come clienti dovrebbe essere fissata a sedici anni.

La prostituzione, diversamente dalla pornografia, oltre a essere meno accessibile, consente di avere atti sessuali reali con donne in carne, ossa e umori. Il sesso con una prostituta è decisamente più soddisfacente della masturbazione solitaria. Il numero di rapporti che un uomo può avere a pagamento è inferiore al numero di “seghe” che si può fare davanti a un video, non inducendolo a ricercare sempre nuove perversioni e facendoli amare la carne nella sua eccitante normalità

L’esplosione dell’industria del porno e del turismo sessuale è un riflesso della miseria erotica e sessuale del nostro presente. La reintroduzione del sesso nella sua materialità, attraverso la prostituzione legale, potrebbe porre un freno alla crescente frustrazione dell’uomo occidentale. Bisogna desessualizzare l’immaginario pubblico, proibire e bandire ogni esibizione mediatica della sessualità, per far sì che gli orgasmi siano più intensi e l’eros più raffinato.

Il ritorno del piacere e della soddisfazione sessuale può avvenire solo attraverso la restaurazione di una severa morale pubblica, dove il sesso sia attività notturna e avvenga in case “chiuse”, prima di tutto alla vista – nel lupanare si dovrebbe entrare senza telefonino. Famiglia e postribolo, mogli e puttane, ecco i pilastri della civiltà. 

Davide Cavaliere

L’AUTORE

 DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”. 

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