LA SOCIETÀ SANITARIA (di Davide Cavaliere)

Le proteste contro l’obbligo di green pass, che hanno paralizzano numerose città, soprattutto Milano, Torino e Trieste, da ora in avanti saranno consentite con regole speciali. Non potranno più esserci cortei per i centri storici e le strade delle compere. I manifestanti potranno organizzare soltanto sit-in in spazi isolati e lontani dalla vista dei loro concittadini.

L’involuzione autoritaria è ormai compiuta. Le proteste, così castrate e sterilizzate, diventeranno inoffensive, perderanno la loro efficacia.

Lo snaturamento delle manifestazioni, però, presenta un aspetto più inquietante. Le marce di chi si oppone alla tessere verde sono sotto accusa non solo perché creano disagio, ma anche perché i partecipanti, in genere, sono fieramente non vaccinati. Dunque: per protestare nella pubblica piazza, così come per lavorare, è necessario essere vaccinati. Il vaccino è la fonte dei diritti.

Il COVID-19 ha fondato un nuovo ordinamento giuridico, che ha come perno il vaccino. Ogni attività sarà subordinata alla somministrazione del siero: lavorare, viaggiare, protestare, studiare, accedere alle cure e alla previdenza sociale. Il tutto avverrà, ovviamente, con grande soddisfazione delle aziende farmaceutiche.

Lo stato di diritto sta morendo, probabilmente è già defunto. Le garanzie costituzionali, ormai, sono considerate dei pesi di cui disfarsi. Non esistono più cittadini, bensì pedine organiche nelle mani del Leviatano sanitario.

Quella che stiamo vivendo non è una pandemia, ma il passaggio da un modello di società a un altro, che unirà in sé il produttivismo sfrenato del capitalismo con il controllo totale del comunismo.

Davide Cavaliere 

L’AUTORE

DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”.