Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

DAL “CORRIERE” AI GIORNALI DI DESTRA, NON C’È UN INTELLETTULE CHE SI SALVI (di Matteo Fais)

“Tutta l’arte è borghese. È arte di Stato”: mi pare che avesse parlato così Carmelo Bene, durante una delle sue memorabili apparizioni da Costanzo. Mai fu detta verità più terribile sul nostro Paese.

Noi non abbiamo intellettuali e artisti. Noi siamo circondati da burocrati di sovietica memoria, in una falsa democrazia. Tutti di Sinistra, o di Destra, tutti allineati, vaccinasti, igienizzati, mascherinati, inclusivi e rispettosi, eroticamente e politicamente correttissimi. Tutti, ovviamente che scrivono sulle massime testate nazionali.

CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.  

A leggerli, viene in mente il povero Pier Paolo Pasolini, con i suoi versi: “Mi domando che madri avete avuto./ […]Se fossero lì, mentre voi scrivete/ il vostro pezzo, conformisti e barocchi,/ o lo passate, a redattori rotti/ a ogni compromesso, capirebbero chi siete?/ […] Madri feroci, intente a difendere/ quel poco che, borghesi, possiedono,/ la normalità e lo stipendio,/ […] Madri feroci, che vi hanno detto:/ Sopravvivete! Pensate a voi!/ Non provate mai pietà o rispetto/ per nessuno, covate nel petto/ la vostra integrità di avvoltoi!”. Ecco, l’autore di Poesia in forma di rosa era un intellettuale. Aveva un causa, una passione che lo bruciava, la dignità di chi ha scelto la lotta in luogo della nuda vita.

Invece, questi… Basta leggere l’ultimo Emanuele Trevi, su il “Corriere”, proprio ieri – anche lui, of course, Premio Strega. Si indigna, con rivoltante pacatezza, perché la gente non si fida dei dati governativi (“Ci sarebbero i numeri, i famosi dati, ma la loro pretesa certezza, in questo mondo, è una pia illusione, un residuo ingenuo di illuminismo. Non c’è numero che non possa ruotare come un birillo nelle mani di un abile prestigiatore, e due più due non è più il sinonimo di qualcosa su cui tutti sono d’accordo: si potrebbe essere accusati di «dittatura aritmetica», come minimo”).

Bei tempi quando la Sinistra sosteneva che la verità è un prodotto del Potere; quando Foucault parlava di biopolitica, ovvero del controllo sanitario che il Sistema, dalla Rivoluzione Industriale in poi, esercita su ogni aspetto della nostra esistenza, orientando financo la nostra sessualità in ragione di suoi intenti politici. Adesso, magicamente, da quando al potere c’è la Sinistra, per indiscussa egemonia culturale – perché è quella che conta, non certo vincere le elezioni –, la Verità ha ripreso a esistere come entità indipendente dalla Politica.

E sentite che riflessioni profonde che fa il nostro grande autore, col concorso di un altro grande come lui: “Un mio amico, che è un bravissimo e popolare romanziere, mi ha detto l’altra sera una cosa che mi ha fatto riflettere: non si è mai verificato nella storia umana un evento che, riguardando simultaneamente tutti, sia stato come il Covid capace di farci distinguere in modo indubitabile un cretino da una persona intelligente”. Beh, io azzarderei la peste, che coinvolse tutta l’Europa, nella sua prima manifestazione. E sapete cosa? Le stime parlano di un terzo, se non la metà, del Continente morto. Ma il dato più interessante è che la metà, se non di più, è comunque sopravvissuta, malgrado le aberranti condizioni igieniche e l’assenza di qualsivoglia medicina – per il nostro numero di morti, loro si sarebbero messi a ridere. Anche allora, ovviamente, ci furono reazioni isteriche, follie di ogni tipo, come gli antenati dei mascherinati che si mettevano erbe aromatiche nelle narici, secondo loro, per purificare l’aria che respiravano dai miasmi. Anche a quel tempo, i medici dettero fondo alla loro fantasia per ricercare la causa del morbo. Ma c’era anche molta gente che semplicemente e fatalisticamente se ne fotteva. Di fronte all’eventualità del morire, qualcuno si convinse che forse, non essendoci alternative, meglio sarebbe stato arrischiarsi a vivere.

ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Ma Trevi a questo discorso non ci sta. Infatti, se la prende con Cacciari che in suo famoso articolo ha criticato coloro che sperano solo di “aggiungere qualche anno alla propria vita”. Lui preferirebbe poterli avere. È oscuro cosa se ne faccia di qualche altro anno senza respirare, con uno straccio sanitario in faccia, a farsi inoculare come uno alle cure paliattive, senza poter neppure più stringere la mano a un altro essere umano. Ancora meno chiaro è come uno scrittore possa davvero accontentarsi di così poco. Non dico di optare per un’esistenza epica e titanica, ma certo quella a cui lui si attacca con le unghie e con i denti non è quella “vita d’artista” di cui parla Paolo Conte nella famosa canzone. È un roba da malattici e da mezze seghe, da impiegatucci entrati in pista con la raccomandazione. Leopardi, sfiga a parte, almeno ci tentò in tutti i modi, andando in lungo e in largo, affrontando l’avversità e soccombendo, ma sempre secondo il principio espresso da Cardarelli, per cui “fin dove il cuore mi resse, arditamente mi spinsi”. Persino il gobbo di Recanati, aveva più spalle e più palle.

Ma, del resto, questo è un periodo storico particolare: gli intellettuali, persino quelli di Destra, sulla dittatura sanitaria, la pensano allo stesso modo di quelli di Sinistra. Ciò a dimostrazione che non sono le puttane che mancano – quelle non mancano mai –, ma i soldi.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

Un commento su “DAL “CORRIERE” AI GIORNALI DI DESTRA, NON C’È UN INTELLETTULE CHE SI SALVI (di Matteo Fais)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *