Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL CONTO SALATO DEL COVID (di Maria Esposito)

A volte la verità emerge così, in un post, quasi per scherzo. E’infatti successo che un tal Niccolò Fraschini, consigliere del comune di Pavia, ha scritto chiaro e tondo ciò che appare evidente a molti, ossia che, in questa gestione folle dell’emergenza covid, stiamo sacrificando il futuro dei giovani per dare a qualche anziano (leggi caratide ex sessantottina) qualche anno di vita in più. Vita di merda, senza poter fare nulla e con la costante paura del contagio, ma tant’è. Ovviamente è partita subito la classica sequela di critiche e di accuse d’insensibilità da parte dei nazicovidioti, ma le persone sane di mente (se pur ne esistono ancora, in questi tempi folli tutto congiura per far perdere la sanità mentale anche al più psicologicamente stabile)non possono fare a meno di dare, se non totalmente, almeno parzialmente ragione al consigliere pavese. Solo un cretino, ossia un nazicovidiota, può infatti pensare che questa crisi non avrà conseguenze pesantissime sul futuro dei giovani e delle prossime generazioni, che, a meno di miracoli, si troveranno a dover vivere con molto di meno e, soprattutto, con prospettive peggiori, dei propri genitori. Nessuno, neanche il più inguaribile ottimista,può infatti pensare che i debiti contratti dallo stato per sopperire alle perdite di un anno di economia ferma causa psicovirus non dovranno essere pagati. Come cantano i gemelli diversi “in questa vita niente è dato per niente”, e men che meno quando si parla di banche e prestiti. E poco consta che, formalmente, si tratta in parte di soldi a fondo perduto: anche se non ci sarà una restituzione formale, si può star certi che le condizionalità da rispettare per accedervi costringeranno, come fu per i prestiti alla Grecia all’inizio del decennio scorso, i paesi interessati a svendere i propri asset strategici, ossia a restituirli, se non direttamente, indirettamente. A peggiorare il quadro della già catastrofica situazione, c’è il fatto che la mancanza di una banca centrale che possa stampare moneta e pagare così i creditori, quando si presenteranno. Se qualcuno poi pensa che la BCE, ossia una compartecipata di varie banche nazionali europee, che prima di stampare deve avere l’assenso di tutti i governi dei paesi partecipanti, possa essere d’aiuto in un caso del genere, beh, questo qualcuno non ha evidentemente partecipato neanche ad una riunione di condominio, figuriamoci ad un vertice europeo, che è l’equivalente moderno di un’arena di battaglia. Abbiamo insomma compromesso, forse in maniera irreversibile, il futuro delle prossime generazioni. E quando se ne accorgeranno, non ci sarà mascherina bavaglio che potrà contenere la loro rabbia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *