Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

OBAMA E LA DEMOCRAZIA: DELEGITTIMATA SÌ, MA NON DALLE ACCUSE DI FRODE. (di Maria Esposito)

Nell’incertezza, per non dire il caos, di queste ultime elezioni americane non poteva mancare di far sentire la sua voce Mr. Barack Obama,  il premio nobel alle intenzioni di pace, il bombardatore dell’Iraq, il destabilizzatore della Siria e della Libia, colui grazie al quale il Medio Oriente è diventato, da polveriera pronta ad esplodere quale è sempre stata, uno spaventoso incendio il cui fumo è arrivato direttamente in Europa sottoforma di milioni di migranti,tra cui parecchi inflessibili tagliagole di Allah. E cosa dice, il nostro, forte di cotanto curriculum? Dichiara che le accuse di brogli formulate da Trump delegittimano la democrazia americana. Come se per fare una constatazione del genere non bastasse abbeverarsi alle conoscenze della famosa tuttologa grazia ar cazzo. Ma se è pur vero che le accuse di brogli non sono il massimo per la democrazia americana, è altrettanto vero che Obama non coglie assolutamente il punto della situazione, ossia che se la democrazia americana è delegittimata non è per i sospetti di brogli in queste specifiche elezioni, ma esattamente il contrario: i sospetti di brogli sono forti perché la democrazia americana è delegittimata. Per fare un paragone casalingo, e lasciando perdere ogni considerazione sui voti per posta ed ogni indizio che letteralmente grida all’elezione rubata, se si ha un partner di cui ci si fida ed il primo che capita ci dice che l’ha visto in atteggiamenti teneri con qualcun altro la nostra risposta sarà una bella risata, mentre se il nostro partner ci ha già dato prova di essere un bugiardo seriale allora non ci basterebbe che giuri sulla testa degli eventuali figli. Insomma, ha poco senso accusare Trump di delegittimare la democrazia americana: se qualcuno è disposto a credergli è perché ha visto i dem che, in quattro anni, non hanno fatto altro che tentare di calunniare e mettere sotto impeachment Trump, salvo mandare poi messaggi d’unità appena il vento sembra aver girato in loro favore. Dico sembra, perché di tutta questa vicenda l’unica cosa sicura è che il Tycoon  è un osso duro e non mollerà facilmente.

Maria Esposito

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *