Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

INTERVISTA A M. SU REFERENDUM, FUTURO DELLA DESTRA, ECC. FAIS SI RECA A PALAZZO VENEZIA

Ogni volta che si svolge un importante evento politico, sento la necessità di andare da LVI e domandargli un’intervista. È ancora lì, nel suo studio, a Palazzo Venezia, solo ben nascosto. Di solito, non ne vuole sapere di parlare. Bisogna scucirgli le parole con le pinze. Questo mondo non lo capisce più, gli risulta strano – più o meno come a noi.

Io, comunque, ci provo. Prendo la mia dose di insulti, ma so che alla fine non mi dirà di no, mentre mi scruta torvo, pensando “Ma questo che cazzo vuole”.

“Fais, ancora tu? Ma questa è una fissazione. Sei più ossessivo di un comunista con Berlusconi…”.

“Eccellenza, finalmente ci ritroviamo”.

“Il piacere è tutto tuo, Fais”.

“Duce, la prego, ho atteso tanto per domandarvelo: la vostra opinione sul taglio dei parlamentari?”.

“Taglio? Attuato con che strumento, camerata?”.

“Il referendum, Eccellenza”.

“Ah, già, dimenticavo, siamo in democrazia. Beh, io sono stato un precursore, ne converrai…”.

“Da un certo punto di vista…”.

“Mai ascoltato il Parlamento. Avevo pure abolito i partiti. E, pensa, nessuno ne sentiva la mancanza. Piuttosto, ma tu per chi mi stai intervistando?”.

“‘Il Detonatore’, Eccellenza”.

“Che diavolo è?”.

“Un blog che ho fondato con Davide Cavaliere e Franco Marino… Non so se li conoscete”.

“Per mia fortuna, ho la sfortuna di conoscere solo te. E tu che ruolo svolgeresti in questo ‘Detonatore’, il linotipista?”.

“Qualcosa di simile”.

“Beh, non ti si addice molto altro. Che diavolo vuoi questa volta?”.

“Eccellenza, avete visto? Hanno vinto coloro che volevano il taglio dei parlamentari”.

“Per me, sarebbe bastato un Capo di Governo e una manciata di ministri. Eppure, secondo molti, la mia posizione era antidemocratica. L’Italia è strana, ragazzo: ogni volta mi danno torto, anche a distanza di decenni, per poi darmi ragione”.

“Duce, qui, taglio o non taglio dei parlamentari, la situazione va a rotoli”.

“E ti stupisci, piccolo italiano? La gente dà credito a certe persone che, a paragone, persino tu, con le stronzate che scrivi su quel blog, sembri il Direttore di un ipotetico ‘Il Popolo d’Italia’ versione 2.0”.

“Grazie del riconoscimento, Eccellenza”.

“Fais, per come vanno le cose, sono giunto a pensare che, affidarti un Governo con i pieni poteri, sarebbe il male minore”.

“Sono commosso, Eccellenza”.

“Mio Dio, tu sei senza speranza, ragazzo. La cosa tragica è che se passassero le idiozie di un Fiano e compagnia, persino tu, per quest’intervista, potresti finire male. Invece di farti dedicare all’ippica, potrebbero mandarti in galera. Diventeresti il Gramsci della Destra. Povero Antonio! Per sua fortuna, condividete solo la sardità. Per il resto…”.

“Eccellenza…”.

“Ringrazia che non esiste più la fucilazione. Oggi, ti possono solo bannare da una rete sociale…”.

“Da cosa, perdonate?”.

“Come accidenti si chiama? Social…?”.

“Ah, social network…”.

“Ecco perché avevo proibito gli anglicismi: qualsiasi stronzata, detta in inglese, suona come seria”.

“Eccellenza, quale futuro per la Destra?”.

“Le foto a cena di Salvini e la Meloni che apre ai matrimoni LGB… e non so cosa…”.

“Non mi sembra una grande prospettiva”.

“Come ti ho già detto, Fais, persino tu saresti auspicabile a paragone…”.

“Le mascherine, Eccellenza? Voi cosa ne pensate?”.

“In effetti, mi domando se tutti i coglioni che vedo passare sotto Piazza Venezia stiano andando a una guerra nucleare, ma poi mi rendo conto che morirebbero prima di diarrea da quanto sono fifoni…”.

“Ma voi tenete ancora al vostro Paese?”.

“Neanche un po’. Preferirei fare il bidello…”.

“Eccellenza, perdonatemi, ma si dice membro del personale ausiliario…”.

“Vi compatisco, Fais. Sempre lì a dover tirare fuori circonlocuzioni da cretini per non offendere bidelli, donnacce e influencer. Comunque, ti dicevo che preferirei fare il bidello nella Germania di Hitler che il Capo del Governo nell’Italia attuale”.

“Insomma, anche questa volta non ce l’ho fatta a convincervi: non tornerete alla guida del Paese?”.

“No, Fais, non se ne parla. Arrangiatevi. Avete la Ferragni, Fedez e il nuovo giornale di Be Benedetti. Ci manchi solo tu che salti in mezzo al cerchio di fuoco e ti bruci la coda, così il quadro è completo. Ora, smamma, che mi devo vedere la maratona di Mentana”.

“Ma pure voi, Eccellenza?”.

“L’alternativa sono i programmi di cucina. Vedi tu”.

Matteo Fais

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. A ottobre, sarà nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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