Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – QUANTE BALLE SUL REDDITO DI CITTADINANZA (di Matteo Fais)

Partiamo da un presupposto: chi è contro le misure minime di welfare state – o stato sociale che dir si voglia – è un pezzo di merda. L’assistenzialismo è nocivo, ma tutti i cittadini di una Nazione hanno diritto di essere messi nelle condizioni di campare e, se non riescono a trovare un lavoro, lo Stato si deve accollare il loro sostentamento. Punto. Non si debbono sentire ragioni a riguardo. La mia posizione è talebana, in tal senso. E non mi si dica che è roba da comunisti. Questa è umanità, empatia, senso della Patria. I cittadini hanno dei doveri verso l’Italia, ma quest’ultima ne ha a sua volta nei loro confronti – e questo vale per ogni Stato.

Non voglio mica che tutti abbiano tre yacht, o peggio ancora – questo, sì, come vorrebbero i comunisti – che nessuno abbia neppure un gommone, però c’è un limite a livello di forbice sociale, ovvero di possibilità tra i cittadini. Che uno navighi nell’oro mi va benissimo, ma non si può permettere che per il cinquanta percento non ci siano le condizioni minime – voglio dire il mangiare e un tetto sulla testa, per capirci. È assurdo! Ancora di più se, frattanto, manteniamo frotte di diversamente italiani e finanziamo a destra e a manca presunti festival di arte “sinistra” e via menzionando. Non me ne frega un cazzo del cinema in piazza gratuito e degli incontri jazz in cui quattro radical chic dei miei coglioni, ben pasciuti e col sigaro cubano in bocca, si sollazzano ascoltando musica per intenditori.

Detto ciò, mi corre l’obbligo di dire che tutto ciò che vi raccontano in televisione e sui giornali in merito al cosiddetto Reddito di Cittadinanza sono balle. Lo fanno tutti, da Destra a Sinistra. Non è vero che ogni persona che lo percepisce riceve 780 euro a gratis. Stronzate! Quelli li prenderà una famiglia, forse, e senza averi o quasi. Un single, senza casa né beni – neppure la macchina, per capirci -, arriverà sì e no a poco più di 500 euro. Attenzione e sono 500 euro ovunque, a Palermo come a Milano. Non sapete, peraltro, con quali vincoli. In contanti, mi pare si possa ritirare un massimo di 100 euro. I bonifici che si possono eseguire sono tipo due. Una serie di articoli, tra l’altro, con la carta non li si può neppure acquistare. 

Insomma, vi prendono per il culo e vi inducono a odiare dei poveri disgraziati. Quante volte, nei commenti a qualche articolo sulla questione, li avrò sentiti definire “parassiti”. Ma parassiti di cosa? E magari la gente si lamentava che alcuni di questi lavorino parallelamente in nero. Ma perché, scusate, non è lo Stato, dando a una persona che non trova occupazione questi quattro soldi del menga, a metterlo nelle condizioni di commettere azioni illegali come percepire un sussidio e lavorare contemporaneamente? Che cazzo dovrebbe fare un cristiano con 500 euro a Milano, moltiplicare i fottuti pani e pesci? Chiaro che il lavoretto – se capita e se è nel giro giusto – se lo fa. Cosa credete, che costui rubi i vostri preziosissimi denari? Ma non fatemi ridere! È già molto se mette insieme il pranzo con la cena – pastasciutta, cos’altro altrimenti. 

Poi, è vero, il Reddito di Cittadinanza, così come è stato concepito, è una cagata. Ma non andrebbe tolto, bensì esteso. Chi non trova lavoro ha diritto a ricevere assistenza. E non mi dite che la maggior parte non ha voglia di fare niente, perché nei call center, a 200 euro, c’è la fila di disperati. Se non ci arrivate da soli e se non lo capite neppure dopo che ve l’hanno spiegato, non resta che fare una cosa: mandarvi a fare in culo.

Matteo Fais 

Un commento su “L’EDITORIALE – QUANTE BALLE SUL REDDITO DI CITTADINANZA (di Matteo Fais)

  1. Sei un comunista talebano! 😂😂😂😂😂
    Però mi aspetto un tuo pezzo sui caramba piacentini 😈 e non farti suggerire da Feltri… 😉

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