MATRIMONIO – COME EVITARE DI FARSI FREGARE (di Matteo Fais)
Premessa: quanto segue non costituisce minimamente un attacco contro il genere femminile. Si tratta di riflessioni di un maschio destinate ad altri maschi. Naturalmente, nella dialettica tra i sessi, ogni polo fa il suo gioco e persegue i propri interessi, com’è giusto che sia. In ultimo le donne sono semplicemente ciò che sono, esattamente come gli uomini. Non c’è da correggere nessuno, solo da imparare, ognuno, come tutelarsi.
Partiamo da un punto sul quale è difficile non dare ragione alle femministe: la vecchia società patriarcale, o quantomeno tradizionale – usiamo il termine in senso vasto e poco definito –, con le sue famiglie durature, i figli sfornati come conigli, si reggeva unicamente su una questione di mera sussistenza, non certo sull’amore. Per farla breve, le donne non lavoravano, almeno la maggior parte, dunque dovevano, finché ancora fresche, sistemarsi con qualcuno, passare dalla tutela economica paterna a quella di un estraneo, cioè, a volerla dire proprio tutta, prostituirsi con un uomo in cambio di un piatto di minestrone, due patate lesse e la carne una volta alla settimana – quando andava bene. Non ci vuole chissà quale sociologo per capire come mai, appena possibile, abbiano voluto smarcarsi da tale struttura.
Oggi, non è più così – sia lode al Cielo! Le femmine sono nel mercato del lavoro, con le stesse tutele dei maschi – ecco una cosa su cui le femministe hanno torto: oramai, siamo pari.
A questo punto bisogna semplicemente comprendere una cosa: senza il problema della dipendenza economica, noi maschi diventiamo, se non superflui, diciamo così, non esattamente essenziali. Per loro, la necessità sessuale non presenta la stessa urgenza e pulsione indistinta che ha nel maschio. Questo può soddisfarsi con un numero praticamente infinito di femmine – non sempre allo stesso modo, sia chiaro, ma gli è comunque più semplice –, mentre una ha bisogno di tutta una serie infinita di fattori in più per raggiungere il piacere. Fondamentalmente la donna non può mai accontentarsi, pena l’infelicità assoluta, mentre l’uomo ha decisamente pretese molto più ragionevoli.
E fin qui abbiamo esposto, in modo certo superficiale e schematico, delle verità abbastanza banali che qualsiasi persona rotta alla vita ha ben chiare, in modo più o meno sistematizzato, e che approfondire sarebbe inutile. Ci interessa semmai riflette su come dovrebbe agire il maschio, da bravo animale adattivo, a questa mutata condizione. Naturalmente, si dà qui per scontato che lottare per riportare in vita le antiche strutture sia in primo luogo una battaglia persa e, in secondo luogo, un’idiozia, non foss’altro perché l’idea di pagare con il pollo arrosto la propria consorte, per farsi aprire svogliatamente le cosce una volta alla settimana, è quanto di più triste si possa immaginare – a quel punto, tanto vale sganciare un centone a una mignotta.
L’altro aspetto fondamentale che ogni persona portatrice sana di pene dovrebbe avere ben chiaro è che i maschi, dalla prospettiva estrogena, si dividono fondamentalmente in due categorie: gli alfa, ovvero coloro da cui queste vogliono farsi montare perché, a ragione o a torto, vengono ritenuti i migliori; e i beta provider, ovvero coloro con cui, giunte a un certo punto della propria carriera sentimentale – diciamo alla soglia dell’ultima mestruazione –, potrebbero comunque accompagnarsi, pur non costituendo certamente la prima scelta, garantendo questi un tenore di vita alto o dignitoso – ognuna valuta la distinzione secondo i suoi parametri. Ribadisco: chiedo scusa se il discorso sembra spicciolo e vagamente brutale, ma il fine qui è farsi intendere, non poetare.
Preso atto di ciò, non resta che capire di quale insieme si sia parte. Comprenderlo, è meno difficile di quel che sembri. Fondamentalmente, se da quando si è ragazzi le femmine non fanno altro che tirartela dietro, senza fare questioni, anzi incalzandoti, sei un maschio dominante. Se, dai 14 ai 30 anni, sei andato a letto, con scarsa frequenza e solo per brevi periodi, con un numero di donne che si aggira tra 1 e 50, mettiti l’anima in pace perché per il genere femminile rappresenti, nella migliore delle ipotesi, solo una mediocre soluzione di compromesso. Inutile piangerci sopra, la vita è ciò che è: alcuni nascono biondi, con gli occhi azzurri e la minchia parabolica, altri sono su una sedia a rotelle dal principio. Va così. Non ci sono colpe, solo un caso che agisce in modo assurdo, ovvero senza una logica.
Se appartieni a questa seconda categoria, fratello, non ti resta che imparare a tutelarti, specie se hai due soldini da parte, una casetta e via dicendo, perché comunque non sei ancora in salvo dal commercio con il gentil sesso. Essendo in una posizione di miseria erotica e sentimentale, una donna con un minimo di accortezza, due tette e un culo ancora passabili, può farti capitolare come un allocco, specie se, appunto, è presa dalla volontà, fuori tempo massimo, di sistemarsi anche lei, avendo visto declinare con il tempo il proprio valore sul mercato sessuale.
È basilare che tu apprenda in fretta come evitare di farti fregare. Tutti quanti ne abbiamo visti fin troppi di amici fare una brutta fine. Devi entrare nell’ottica che una donna, anche in età oramai, non perde la sua ambizione per ciò che considera il meglio e tu, comunque, difficilmente per lei rappresenti questo vertice. Al maschio dominante lei la dà spassionatamente, a te la smolla come moneta di scambio. Con quello che le piace veramente, la femmina accetta anche di vivere nell’inedia, mangiando pane e mortadella se è il caso. Da te pretenderà il ristorante di lusso, le ostriche e lo champagne e così e solo così, magari, mossa a pietà, la sera stessa te la darà, ma sempre senza mai concedersi senza remore come con l’alfa.
Ergo, ti domanderai tu, che fare? Anche qui la risposta è scontata fino al lapalissiano. Con quelle che si presentano da quando hai raggiunto i 30, fingiti sempre poverissimo, anche se hai ereditato un milione di euro o vinto al Superenalotto. Questo ti aiuta a fare una prima scrematura: solo chi tiene a te già un minimo resterà al tuo fianco, quelle che sono a caccia della bella vita o della sistemazione prenderanno il largo. Ricorda, non sentirti in colpa: con un uomo di valore – che loro ritengano tale – resterebbero, affrontando ogni privazione con gioia.
In secondo luogo, metti subito in chiaro una cosa: prima di approdare a un eventuale altare, o a una convivenza vera e propria, che vada oltre il dormire insieme nel weekend, avrai bisogno di anni. Usa sempre la tattica del “Sai, in vita mia ho avuto troppe scottature, accumulato troppi traumi e non voglio rischiare di affezionarmi troppo, per poi vedere crollare tutto dall’oggi al domani. Mi devi dimostrare di potermi fidare di te”. Anche qui, ricorda, non c’è niente di male nel non buttarti a corpo morto su una storia. La maturità dovrebbe voler dire anche questo, saggezza e accortezza. Cammina a piccoli passi e con i piedi ben ancorati a terra. Se lei ci tiene veramente, saprà aspettarti. Non fidarti mai di una donna che ha fretta. Le più apparentemente passionali sono solo vittime di un infantilismo non superato.
La cosa fondamentale, poi, quella che deve diventare per te un principio guida, è questa: non fare mai figli prima di aver portato avanti la relazione per almeno 10 anni. Capisco bene che, a un certo punto, potrebbe essere troppo tardi e che a 40 non ti senta più così pieno di energie per affrontare la fatica, ma il rischio è troppo alto. Un pargolo ti vincola a vita e, soprattutto, facendosi forte del fagottino, lei potrebbe appropriarsi praticamente di tutto ciò che hai. Metti sempre in conto questo: se nessuna ha già cercato di farsi ingravidare da te in passato, significa solo e unicamente che tu non sei stato destinato dalla natura alla propagazione della specie. Perché accanirti a voler ricoprire un ruolo per cui non hai attitudine?! Molla il colpo. Non tutti siamo destinati a imporci in tal modo.
Sia chiaro, tutto ciò che ho scritto non è un invito a evitare la vita e la possibilità dell’amore. Si può trovare la propria anima gemella – forse – anche a settant’anni e, persino chi non ha avuto grande fortuna per lungo tempo, può beneficiare di una giravolta improvvisa della sorte. Tutto può accadere, ma è proprio nella speranza di andare incontro all’occasione migliore, quell’unica della vita, che ti devi tenere quanto più possibile libero da vincoli non imprescindibili. Se hai poche possibilità, giocatele al meglio. Non buttarti via con la prima che ti fa due moine e un pompino. Sii presente a te stesso.
E non dimenticare che non c’è niente di peggio di un matrimonio infelice, consumato per paura di stare soli con sé stessi. La vita è già abbastanza insopportabile per passarla con, al proprio fianco, una persona che non tollera anche il nostro mero esistere e respirare. Una relazione ti deve facilitare lo stare al mondo, non presentarsi nella forma di una cambiale da pagare. La maggior parte dei divorzi sarebbe evitabile se ogni uomo, prima di convolare a nozze, si domandasse “Io, per lei, sono davvero la prima scelta?”. Se si ha il minimo dubbio, meglio tenersi stretta la propria libertà.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).
Divertente e scritto molto bene, ma i concetti espressi li condivido solo parzialmente.
Comunque un vademecum che può servire a molti, complimenti.
Ottimo articolo che sottoscrivo , specie nella parte sulla “estrogenicità ” della donna , che, serve ricordarlo, è femmina . la donna fa tutto con l’ alfa, centellina poco e male col beta. Sono dati naturali, di psicologia evoluzionistica ancorati a dinamiche ormonali e biologiche. E’ così e non ci crede finirà male. Quindi evitarte di fare il galante ( che si legge ” coglione ” ), di fare l’amico ( non esiste amicizia tra uomo e donna , di essere pronto a offrire e a fare. La donna oggi è garantita per legge sopra all’ uomo quindi attenzione ( tanta ) a ingravidarne una ( vale moltissimo il discorso di Fais al riguardo ). Trovarsi in mezzo a una strada è un attimo. Ci sarebbe altro da rire ma mi fermio qui con un plauso per un articolo schietto e coraggioso di questi tempi. E’ sempre stato così e sarà così, è la natura.
Niente di più lineare e concreto. Cinismo e realismo allo stato puro. Senza l’amore e senza il Cuore di Carne di cui ci parla Cristo non resta che questo. Prendiamone atto, il prima possibile. Il matrimonio era in antichità un contratto necessario per la prosecuzione della specie e la generazione dei nuovi soldati per la patria.
Oggi ha perso questa funzionalità, lo stato stesso disincentiva la natalità in ogni modo sebbene dica il contrario. Se metti incinta una donna quella può toglierti tutto, e può decidere di abortire o portare a termine la gravidanza senza il tuo parere ma solo attingendo dal tuo patriarcale portafogli.
Viviamo in una società assolutamente matriarcale, dove essere donna è di gran lunga più facile che essere uomo. Ma non possiamo frignare per questo, perché non è da uomini. Dobbiamo tirare fuori i coglioni e affrontare la realtà con tutta la sua crudeltà.
gran bel commento che sottoscrivo. Dobbiamo prendere atto della situazione e non rifarsi a schemi del passato che, se mai furono buoni, certamente non lo sono oggi. la legge e il sentire comune è contro l’ uomo, almeno qui nel mondo occidentale. Sono saltati gli indispensabili contrappesi e le illusioni sessantottine ( ammesso che fossero sponranee ) hanno dichiarato bancarotta. Irreversibile
Il modo per tutelarsi c’è, si, ma consiste nel non avere relazioni. Cercare di scremare quelle che restano con te pure se non sei benestante è una perdita di tempo, primo perché possono sempre fingere fino a quando tu non abbia firmato un contratto di matrimonio, o non sia andato a convivere con lei, per poi rivelarsi non diversa dalle altre che hai scartato prima, poi perché quando sei innamorato la tua capacità di discernimento è inevitabilmente compromessa, e magari non ti accorgi di certi difetti fondamentali, ma che altrimenti sarebbero visibili, oppure rischi di attribuire all’altra persona qualità che magari non ha realmente.
Insomma, al di là dell’aspetto maggiormente pratico delle leggi in sede di divorzio, il gioco è truccato, e puoi vincere solo avendo molto culo. Alla fine, le donne sono donne, la natura femminile è quella lì, ed è una natura fondamentalmente incompatibile con qualunque idea di amore vero. Anche se ci fossero delle donne radicalmente diverse dalle altre, rimane il fatto che distinguerle dalle altre è molto difficile, sia per via di ciò che succede a te quando ti innamori, sia perché le donne normali possono tranquillamente mascherarsi da eccezioni.
Al massimo, se sei consideraro molto attraente, può valere la pena di portarsene tante a letto, ma anche lì bisogna stare attenti a non farsi incastrare con un figlio, o a non ricevere false accuse.
In sostanza, non ne vale la pena. Uomini e donne sono incompatibili, e questo si traduce, almeno nella maggior parte dei casi, in relazioni insoddisfacenti, quindi meglio evitare.
Concordo.
Se in teoria evitare di impegnarsi è relativamente semplice, nella pratica le cose sono molto più complesse.
Chi viene da un lungo digiuno sessuale spesso non conserva la lucidità per affrontare in modo razionale la situazione ed è particolarmente vulnerabile alla seduzione femminile.
Senza contare il fatto che, nell’ambito di una relazione, il proposito iniziale di “non impegnarsi” può facilmente venir meno.
Quello della sessualità è un terreno scivoloso in cui è facile divenire preda delle proprie pulsioni.
Come se non bastasse, la donna in questione potrebbe semplicemente evitare di prendere la pillola e farsi mettere in cinta senza averlo nemmeno chiesto.
Insomma, più facile dirsi che a farsi.
Vorrei avere un euro per tutti i quarantenni che ho sentito dichiararsi immuni al fascino femminile salvo poi farsi sedurre e spolpare dalla prima femmina passabile, spesso straniera o con figli al seguito, che faceva loro due moine.
L’unica soluzione, per quel che mi riguarda, è il celibato.
Alfa, Beta, mmmmhhhh… Ma se persino i divi di Hollywood vengono mollati, cioè, ci sono donne che si stancano di una star, non so se mi spiego… La verità è che si è rotto il patto sociale, ipocrita e fittizio, tra uomo e donna. Un patto che si reggeva non solo sul “bisogno” femminile, come dice l’articolista, ma anche sulla paura dello stigma sociale: i matrimoni duravano perché la donna che se ne andava di casa diventava una “donnaccia”, fine. Adesso invece è una donna “forte”, persino à la page…
Le donne oggi vogliono godere di tutto il potere che la società contemporanea attribuisce loro, un potere peraltro sgravato quasi sempre da responsabilità, cercando di non perdersi niente, specie se vanno verso gli “anta”.
Hanno il mondo in mano, c’è poco da fare, e il maschio Alfa lo possono pure prendere per il culo e mandarlo in bianco.
Da 1 a 50? Mi sembra un numero troppo elevato. Se prima dei 30 anni si è andati con più di 20/25 femmine, ci si può già ritenere abbastanza desiderabili, seppure ben lungi dall’essere latin lover. Personalmente ne conosco solo uno che può vantare queste cifre (e sappiamo tutti quanto i maschi tengano a dichiarare le proprie conquiste). Un numero oltre i 50 credo sia dominio del 5% del genere maschile, forse gli unici davvero alpha…
Avendo lavorato per anni in uno studio legale, mi permetto di aggiungere una precisazione: il problema non è tanto il matrimonio, quanto i figli, per i quali l’assegno è dovuto a prescindere dal fatto che siano nati da una coppia sposata, e che vengono sistematicamente o quasi assegnati alla madre (la quale, appunto, incassa…).
Quanto al resto, tutto verissimo: impegnarsi con chi viene con te per ripiego è sempre un errore.
In questi casi la cosa migliore è farci un po’ di sano sesso e poi andarsene per la propria strada.
Attenzione, però, perché le donne spesso dicono di aver preso la pillola anche se non è vero… conosco molti uomini che sono diventati padri, loro malgrado, in questo modo.
L’opzione più sicura è senz’altro quella di evitarle in ogni modo e, nel caso di impellenti necessità, rivolgersi a una prostituta…
“Con quello che le piace veramente, la femmina accetta anche di vivere nell’INEDIA (…) con un uomo di valore – che loro ritengano tale – resterebbero, affrontando OGNI PRIVAZIONE con gioia”
Ma assolutamente no, al massimo se lo tengono come amante per sfogare occasionalmente i pruriti, ma col cavolo che vanno a vivere nella catapecchia senza riscaldamento. La fame, l’umidità e l’assenza di autovettura, fanno seccare la passera molto velocemente. E al povero “Brad Pitt” di turno lei dirà “Possiamo rimanere trombamici”