Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

UN PAESE PRESO PER I FONDELLI DALLA FERRAGNI, CON UN PANETTONE  (di Matteo Fais)

Quella simpatica serpe di Wanna Marchi non aveva tutti i torti quando diceva che “I coglioni vanno inculati”. Se, oggi come oggi, ancora qualcuno casca nella trappola di 4 venditori di pentole e maestri nel gioco delle tre carte, con tutte le informazioni che abbiamo e l’infinito numero di scandali resi noti, non è il caso di provare pietà per loro. Essere ingenui, o meglio scemi, oltre un certo limite, è una colpa.

Cosa pensare altrimenti di quelli che sono cascati nella trappola, griffata Ferragni, del pandoro Balocco venduto a oltre 9 euro, anziché 3,70, credendo che una parte del ricavato sarebbe andato in beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino? Persino l’Antitrust – ben svegliati, cari! – è dovuta scendere in campo, così da comminare un pena di 420 mila euro al noto marchio e 1 milione di euro alle società riconducibili alla tanto esaltata influencer.

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In sostanza, a mezzo di una pubblicità ingannevole, quest’ultima avrebbe fatto credere che, acquistando il pandoro da lei marchiato, avrebbe poi provveduto a fare una donazione per bambini affetti da gravi malattie. In verità, 50 mila euro erano già stati elargiti in precedenza dai produttori e le società riconducibili alla instagrammer si sarebbero intascate 1 milione di euro.

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L’accusa, a ogni modo, risiederebbe nell’aver tratto in inganno i consumatori, essendo che la moglie di Fedez aveva scritto: “Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato ad un progetto benefico a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Abbiamo creato un pandoro limited edition e sosteniamo insieme un progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Sono davvero fiera di questa iniziativa e di rendere il nostro Natale un po’ più rosa e dolce con questo pandoro speciale”.

Naturalmente, il caso in questione è solo la punta dell’iceberg dello schifo che si nasconde dietro tutto ciò che rientra sotto la categoria degli influencer e, se la Ferragni è finita nel mirino, è solo perché si tratta della più famosa. Ciò su cui bisognerebbe meditare è, in vero, la profonda idiozia degli Italiani che, ogni pochi anni, eleggono qualcuno a proprio rappresentante morale e iniziano a pendere dalle sue labbra sospendendo ogni senso critico.

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Tragicamente, ciò avviene in tutti gli ambiti, persino in quelli più insospettabili, di nicchia, dove non ci si aspetterebbe che fosse possibile. Se non ci credete, fatevi un giro sulla pagina di qualche bookinfluencer. Gente che ogni giorno fa 4 post su 4 libri diversi e trova una miriade di coglioni disposti a prendere per oro colato i consigli di questi. Come si può prendere sul serio chi pubblica foto con una pila di 20 testi, accompagnati dalla didascalia “Ecco i libri più belli letti nell’ultimo mese”? Eppure esistono, finanche in un ambiente, quale quello letterario, nel quale chi maneggia quotidianamente testi, da lettore, dovrebbe sapere il tempo e la fatica che anche un semplice romanzo richiede.

E pensate che questi sono i risultati, dopo quasi ottant’anni di istruzione di massa estesa a tutto il territorio italiano! Non sembra vero! Purtroppo, informate e messe in guardia, le persone vogliono sempre affidarsi a una delle tante incarnazioni di Wanna Marchi, persino in chiave 2.0, esattamente come si affidano a dittatori e religioni, disperatamente a caccia di un idolo per compensare la propria pochezza. Non c’è speranza e Chiara Ferragni, vista da questa prospettiva, è davvero il male minore.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

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