Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

QUANTO DISAGIO, OGNI GIORNO, SUL WEB… E NELLA REALTÀ (di Matteo Fais)

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Entrare sul web, e in particolare sui social, espone a una miriade di situazioni che rasentano il patologico. Facebook e Instagram – ma non dimentichiamo TikTok – sono una specie di zona franca in cui, anche il più disagiato può ritagliarsi un suo spazio e guadagnarsi una notorietà. Similmente, ogni frustrato – e chi non lo è, in una sana misura! – può sfogarsi senza più filtri.

Ogni tanto, il limite viene superato e la notizia giunge fino ai grandi giornali – oramai contagiati a loro volta dalla follia. È così che si può apprendere come Georgina Rodriguez, compagna di Cristiano Ronaldo, il calciatore, venga stigmatizzata perché in una foto ostenta troppi gioielli – cosa inappropriata, ad avviso della platea, dato il momento economico molto critico. Assurdo: questi danno i loro soldi a uno, fino a farlo divenire un milionario e, poi, si lamentano perché li spende come cazzo preferisce. Siamo al paranormale.

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Ma il carosello di pazzie non conosce limiti. Una femminista, il cui nome è meglio non citare per non fare pubblicità al suo squilibrio mentale, scrive “Io non sono nata troia, sono stata costretta a diventarlo per ripicca nei confronti del mondo tutto e ora è l’unica cosa che so essere, perché è l’unica cosa che crea disagio al prossimo”. Senza andare a scomodare alcun prossimo, lei dovrebbe essere curata da uno bravo per una tendenza paranoide. Ah bella, ma chi te si incula! Esprime pure il dubbio che il suo libro, uscito di recente, abbia “occultato il vero motivo per cui ero vagamente conosciuta? Il mio culo, ovvio”. Questa crede ancora che vedere due chiappe scandalizzi qualcuno! Ce ne sono così tante, su Instagram, che persino un maniaco si sentirebbe assuefatto. Tra parentesi, il suo fondoschiena ha più lardo da mangiare che sostanza da toccare. Vicino alla stufa, con quella roba, ti fai il pane unto.

È pieno, è pieno ovunque. Chi fa finta di combattere il fantasma del patriarcato spogliandosi, chi sostiene la Corea del Nord, chi la Cina, chi rimpiange il compagno Stalin. È una girandola che dà il mal di testa. Incredibile pensare che il mondo, ancora prima dell’avvento del web, fosse già pieno di tanti disadattati. Eppure, si nascondevano tra noi. Qualcosa di simile l’ha rivelato solo la pandemia, facendo emergere tutti gli ipocondriaci, immediatamente visibili per la loro maniacale ossessione verso la mascherina, gente capace di attraversare la strada pur di non passare a fianco di anima viva. Come non provare pietà per questa gente!

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L’Italia è un Paese che avrebbe bisogno non di scuole, o welfare, ma di psichiatri, se anche loro non fossero da TSO, o non cercassero solo i salotti televisivi. Eppure, qualcuno dovrebbe prendersi cura di tutti questi presunti rivoluzionari che, su Facebook, sono nascosti dietro account fake tipo CheGuevara88, PolPotilbrigatista. Gente che, senza troppa fantasia, si può pensare viva in una cameretta, perennemente in pigiama, mentre lancia i propri proclami per un imminente crollo del Sistema. Sarebbe proprio bello vederli che si cagano sotto, con una pistola in mano.

No, il web non ha dato spazio a legioni di imbecilli, come affermava Umberto Eco. Casomai, ha rivelato che c’erano lettori di Umberto Eco, cioè degli imbecilli, i quali condividono anche i valori di Elisa Esposito e Maria De Filippi. Non se ne salva uno. Quelli che credono di avere “diritto al sesso” e, altrimenti, vanno a sparare nella scuola che frequentano e quelli che ti parlano della necessità di “spiritualità”, dopo essere entrati su un sito porno. Insomma, manca la gente che sappia stare al mondo. O, forse, esiste e non ha un account sui social.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

Un commento su “QUANTO DISAGIO, OGNI GIORNO, SUL WEB… E NELLA REALTÀ (di Matteo Fais)

  1. I trolls hanno la stessa pericolosità di una pisciata nell’ oceano quindi non riesco a capire le levate di scudo di parecchi che addirittura ricorrono alle querele o alla Digos ( vedi la presidenta). Se tutto questo zelo venisse impiegato meglio ci sarebbero meno latitanti di lungo corso. O forse sono io che non capisco le dinamiche visto che tolto whatsapp, che serve a grattuggiarmi lo scroto con i gruppi del lavoro, non sto da nessuna parte. Un saluto

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