Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

QUEI DELINQUENTI CHE VENDONO METODI DI SEDUZIONE A MASCHI INSICURI (di Matteo Fais)

Prima regola con le donne: mai fidarsi di ciò che dicono. Seconda regola: mai fidarsi di coloro che vogliono venderti qualcosa facendo leva sul fatto di essere donne. Questo tanto per gradire, ora passiamo al resto.

Dacché il commercio tra i sessi è divenuto piuttosto complicato e sono spuntati tutta una serie di fenomeni, quale ad esempio quello incel, il mercato si è adeguato – il che equivale a dire che ha messo su delle strategie per cercare di fare soldi sulle spalle dei fessi. Per esempio, sono nati un sacco di corsi di seduzione per maschi che hanno problemi nel raccattare una femmina – non una femmina in grazia di Dio, ma proprio una che una.

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Naturalmente, in tal gioco, le femmine, cioè coloro grazie a cui molti uomini si trovano affettivamente e sessualmente nella merda, sperano di vendere fuffa, spacciandosi per coloro che sole detengono il grande segreto per espugnare il fortino. Non prestate loro il benché minimo ascolto, per carità di Dio! Non vi venderanno alcun sistema alternativo, non vi forniranno la chiave di soluzione di nessun enigma, esattamente come i maschi che si spacciano per sapientoni della conquista.

È fondamentale comprendere che, salvo casi di gravi patologie psicologiche, non esiste un uomo che non ci sappia fare con l’altro sesso. Direte che non è possibile. Invece, è proprio così, semplicemente perché non esiste nessuna fantomatica formula per abbordare. Il più scemo degli scemi, tipo il personaggio di Lino Banfi in Vieni avanti cretino, riuscirebbe a sedurre Edwige Fenech in persona – tanto per restare in tema di commedia sexy –, se solo questa lo mettesse nelle giuste condizioni per farlo – insomma, se lo desiderasse.

Mettetevi l’anima in pace. Con loro le cose sono semplicissime e non ci sono strategie: una ti vede e ha già deciso se te la smollerà o meno. Non esistono ragioni, solo la furia uterina spiega gli accadimenti, tra intellettuali come tra analfabeti. L’uomo più misero, disperato, puzzolente e privo di talento è Dio, se lei ha deciso di accompagnarvisi. Non contano i soldi, la bellezza, la timidezza – almeno se si parla di desiderio.

Quando una donna tira fuori stronzate, tipo “non hai obiettivi nella vita”, sta solo cercando di dare la colpa della sua mancanza d’amore a lui, invece di assumerla su di sé. Oppure, più prosasticamente ancora, se butta la questione sui soldi è perché è in cerca di uno con cui sistemarsi e la faccenda della passione, oramai, è divenuta per lei del tutto secondaria, se non addirittura ininfluente – a quel punto, meglio pagare una prostituta.

Paradossalmente, nell’interazione con il gentil sesso, ci sanno fare tutti come nessuno. Se voi portaste Herbert von Karajan – se non lo sapete, è stato uno dei più grandi direttori d’orchestra della storia della musica, oltre che un uomo incredibilmente eccentrico e affascinante – a una cameriera media, da Cagliari a Pistoia, questa gli riderebbe in faccia. Eppure, Karajan, stando almeno alle voci di corridoio, ha avuto donne del calibro di Anne-Sophie Mutter, a suo tempo insuperabile e talentuosissima violinista – oltre a essere stata una ragazza incantevole. Malgrado ciò, persino il grande conoscitore di Beethoven dovrebbe arrendersi al cospetto di una ignobile Cuncettina Piersanti qualsiasi. Di fronte a quella che sghignazza, perché lui cerca di ammaliarla parlandole di Bach, anche un Karajan comincerebbe a balbettare come un povero ragazzino di primo pelo.

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In sintesi, a un uomo – qualunque uomo – non resta che rassegnarsi in rapporto alle relazioni: se una donna – o più di una – esiste, arriverà. Bisogna conoscerne tante e farsi notare per ciò in cui si è più bravi, per il resto non si può fare altro che attendere. Andare in giro a fermare le tizie e, in generale, imbastire tutti questi teatrini serve solo a fare figure di merda e suscitare lo scherno altrui. Allo stesso modo, è ridicolo mettere like senza criterio su Instagram a ogni ragazzetta scosciata, finendo unicamente per ingigantire l’ego di qualsivoglia sciocchina.

Se la donna potesse essere convinta, la vita sarebbe un sistema meritocratico, mentre i rapporti interpersonali – quelli veri e non di interesse – si basano su sentimenti, dunque sull’imponderabile. Perciò, similmente, è stupido moraleggiare contro la ragazza che ti lascia: non si ama perché l’altro è il migliore al mondo, ma perché, almeno per un certo arco temporale, lo si ritiene tale. Il resto sono stronzate, la fuffa che vorrebbero vendervi queste donne che rilasciano reel su Facebook e Instagram come se piovesse. Non dimenticatelo mai: quelle che vi chiedono soldi per accedere al paradiso, di cui solo loro possiedono incidentalmente le chiavi, hanno un unico ed inequivocabile nome.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

3 commenti su “QUEI DELINQUENTI CHE VENDONO METODI DI SEDUZIONE A MASCHI INSICURI (di Matteo Fais)

  1. A proposito di auto miglioramento in generale, ecco una citazione di uno dei più grandi opinion leader contemporanei, Noel Gallagher” Sei ore in una palestra! Dormi otto ore a notte, giusto? Quindi questo significa che 14 ore se ne sono già andate. Cosa puoi fare con l’unica ora che ti è rimasta libera dal lavoro? Ci tieni così tanto a essere talmente flessibile da riuscire a infilarti la testa nel tuo stesso culo? “

  2. Una donna decide nei primi tre secondi se accalappiarvi\sc***re con voi uomini; dipende tutto dall’aspetto fisico oggi, quindi, in questa società fatta di futili apparenze ed immorale degrado non avrete nessuna possibilità di reale approccio, ne di mostrare le vostre tre lauree o i vostri mille interessi, forse nemmeno i soldi alla Cuncettina/NP di turno.
    L’approccio, come scrive il buon Fais, funziona solo le lei lo permette; quindi se rientrate nei loro (folli) standard estetici basterà un “ciao” per risultare interessanti, se siete “brutti” dettargli la “divina commedia” a memoria o parlargli di quantistica non vi farà apparire degni della loro attenzione.
    Una volta, decenni fa, non era esattamente così; un uomo era valutato nel suo insieme, anche se il fattore estetico non era trascurato, lo ammetto; oggi viviamo in una realtà distopica, come quella del film “Idiocracy”, forse anche peggio, quindi su questo piano demenziale ci dobbiamo ahimè confrontare, dove orde di bavosi senza dignità sui social coprono di complimenti qualunque femmina che respira.
    In Italia poi…
    Su chi gestisce questi finti corsi\truffa una sola parola: SCIACALLI.

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