Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

NON STATALISMO, MA SEMPLICE EGOISMO (di Maria Esposito)

Questo pezzo nasce dalla lettura dell’ultimo articolo del nostro Franco Marino, che solitamente nelle sue speculazioni si dimostra sempre lucido ma che questa volta mi sembra aver colto solo parzialmente il nocciolo della questione. Nel suo articolo, infatti, egli attribuisce ai fanatici del vaccino una impostazione mentale beceramente statalista che affonda le sue radici in una voglia di delegare ogni responsabilità allo stato, anziché assumersele in prima persona, e che trova nella sinistra la sua massima espressione. Sebbene in molti casi possa essere così, e potrei fare nomi e cognomi di persone la cui adesione alla campagna vaccinale è stata veramente mossa da un certo senso del dovere verso lo stato, che è logico quando si pensa di essere in debito con esso perché ti garantisce un servizio che altrimenti sei convinto di non poterti permettere, convinzione falsa come una moneta da 3 euro ma che non approfondisco in questa sede per motivi di sinteticità, credo che, per la maggioranza delle persone, soprattutto più anziane, la spinta a vaccinarsi in massa è stata dettata da qualcosa di molto più banale. E’ stata la paura, mista all’egoismo di voler sacrificare un’intera società pur di vivere qualche anno in più. Bisogna, a mio avviso, tener conto del fatto che la generazione che adesso si avvia al tramonto è la generazione del 68, la prima a non conoscere la guerra ed a vivere in condizioni di relativo benessere. Questo li ha sostanzialmente resi immaturi ed egoisti, perché chi non ha mai vissuto momenti di vera, obiettiva criticità non ha potuto imparare che il bene collettivo altro non è che la somma del bene individuale. Cresciuti, invece, nel benessere, hanno imparato ad usare qualsiasi ragionamento a loro esclusivo beneficio. Ecco spiegato come gli stessi che, in gioventù, starnazzavano di libertà sessuale e la pretendevano, pur sapendo che, come magistralmente espresso da George Orwell in the art of Donal Mc Gill, una società non può esistere senza una rigida morale sessuale, sfoggiavano poi una concezione iperstatalista di tipo sovietico quando si trattava di pretendere servizi gratis, come la sanità e l’istruzione, ed adesso sono i primi che fucilerebbero i non vaccinati che attentano alla loro già precaria salute. Si tratta, insomma, di una generazione che ammantava con lo statalismo ed una presunta preoccupazione verso le classi meno abbienti il suo assoluto, totale egoismo, frutto di una altrettanto assoluta e totale immaturità dovuta all’essere la prima generazione che, nel bene o nel male, era cresciuta in un relativo benessere. Non ci sono infatti dubbi che, se il covid fosse una malattia che colpisse prevalentemente i giovani o addirittura i bambini anziché costituire un pericolo per la loro fascia d’età, sarebbero i primi fautori delle libertà individuali e sarebbero andati a manifestare in massa contro uno strumento, il green pass, che palesemente viola le libertà individuali. Poiché invece sono loro ad essere, o per lo meno sentirsi, tutelati, ecco che si piega immediatamente, a proprio uso e consumo, sullo statalismo più becero. Insomma, non statalismo, ma semplice egoismo.

MARIA ESPOSITO

Un commento su “NON STATALISMO, MA SEMPLICE EGOISMO (di Maria Esposito)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *