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L’OSSESSIONE NO-VAX DELLA LUCARELLI NON SI FERMA NEPPURE DAVANTI ALLA SCLEROSI MULTIPLA (di Clara Carluccio)

Il coraggio e la forza d’animo che alcune persone manifestano durante la malattia non ha eguali: “Grazie a Dio ho la sclerosi multipla ma non sono no-vax”. Sono le parole di Rita, una ventiseienne che, in un’intervista guidata da Selvaggia Lucarelli – e chi se no – , ringrazia la sua buona sorte per non essere affetta dal morbo dell’astensionismo vaccinale. www.editorialedomani.it/politica/italia/no-vax-lucarelli-sclerosi-multipla

Se questo è il pensiero della diretta interessata, buon per lei. Purtroppo, per una fortunata Rita che può permettersi evidentemente di pensare ancora al covid, c’è un Davide Trentini che, per quelle da lui descritte come “sofferenze enormi, senza fine e senza rimedio”, è ricorso all’eutanasia: “Sono malato di sclerosi multipla. Sono diventato uno sgorbio, passo le mie giornate sul letto o sul water, sono gobbo fino quasi in terra, ho dolori lancinanti e insopportabili.”

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Anche le parole di Mario – un’altro disperato che vorrebbe affidarsi al suicidio assistito – dovrebbero ricordarci quante cose sono state dimenticate, pur di far spazio solo al Covid e alla criminalizzazione di chi rifiuta il vaccino forzato: “Ho una diagnosi di sclerosi multipla progressiva. Sono tetraplegico, scrivo con i comandi vocali. Vorrei una fine dignitosa anche io”. www.google.com/amp/s/www.repubblica.it/cronaca/2020/07/07/news/ 

L’intervista di Rita invece, pur condividendo la stessa malattia dei due uomini, si costruisce sull’ormai quotidiana e prevedibile critica all’immoralità no-vax. In perfetto e inconfondibile catechismo lucarelliano, le due interlocutrici analizzano ferocemente la figura del padre di Rita – pecora nera non vaccinata del gregge familiare – presentato quasi come un individuo ridicolo e superfluo, fornito solo di terza media, taciturno, analfabeta emozionale, fifone, negazionista, egoista e con simpatie salviniane. Non manca niente. La costruzione del nemico immaginario necessita di tutti i tasselli che compongono l’esistenza di una persona, dall’istruzione alle preferenze politiche. A quanto pare è stato deciso che, un no-vax, sia per forza descolarizzato e leghista. 

La carta del titolo di studio non funziona – considerando i parecchi medici che si sono opposti al vaccino denuncianone la pericolosità – ma, i devoti degli influencer prezzolati, se la giocano sempre: “Per fortuna mia madre ha spinto perché io studiassi, mi emancipassi. Ho gli strumenti per capire e discernere […]  Sai, oggi è un’occasione per un muratore di fare parte di un gruppo formato da giornalisti, politici, attori e showgirl. Quando gli ricapita“. Una ridicolizzazione in piena regola dei lavori manuali e dei soggetti scolasticamente meno qualificati. Complimenti. Emancipazione perfettamente riuscita. “Non vaccinarsi è una forma di disamore” professa Rita ma, anche questa, l’avevamo già sentita. 

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La Lucarelli non si schioda dall’ossessione del Covid – e del papà no-vax – e quando domanda alla ragazza cosa farebbe se lui si ammalasse finendo in ospedale, lei risponde: “Sono molto fredda, non andrei al suo capezzale. Per ogni azione c’è un effetto. Te ne assumi le conseguenze.” Questo disamore, come da copione, viene attribuito solo ai no-vax. Eppure, la stessa Rita, poco prima sosteneva di vedere nella malattia una preziosa occasione di unione. Si vede che il discorso non vale per tutti. Su una cosa ha ragione: ha imparato molto bene a discernere. 

Parla di cause ed effetti, assecondando la versione dei social virologi – che hanno iniziato a scannarsi e smentirsi pubblicamente tra loro – che contraendo il Covid, si finisce dritti dritti all’obitorio. Peccato che, fuori dalla cella mediatica, a contatto con le persone reali, sia sempre più evidente come il Covid rappresenti uno spauracchio  sanitario finalizzato, principalmente, al controllo sociale. E che il teatrino pandemico venga criminalmente portato avanti per enormi interessi. Come quelli, probabilmente, di Selvaggia Lucarelli, vincitrice del Guinzaglio d’oro – il satirico concorso ideato da Massimo Mazzucco – da cui trae forza per la sua instancabile e accanita persecuzione dei non vaccinati. Mi domando solo quando, anche questa donna riprovevole, smetterà di far del male all’umanità. Nel frattempo, se vi ammalate di sclerosi multipla, siatene felici. Potrebbe andarvi molto peggio.

Clara Carluccio 

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