Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

STRATEGIA E PRATICA DEL DISSENSO QUOTIDIANO (di Matteo Fais)

Quando il gioco si fa duro, chi è contro la deve smettere di giocare. Il dissenso è prima di tutto una scelta e una pratica esistenziale e individuale che richiede disciplina e sacrificio. Bisogna armarsi di buona volontà, sapere che ci potranno essere delle ripercussioni e che la propria vita si farà immensamente complicata.

Cionondimeno, in questi tempi duri di super green pass, a noi poveri martiri di una causa persa contro l’idiozia degli italiani, non resta che adottare la linea dura. Nessun compromesso con il Potere e la società del controllo.

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Innanzitutto, bisognerebbe continuare ad andare alle manifestazioni. Sento tanta gente che è contraria a queste misure, ma in piazza non si fa mai vedere. Male, malissimo! Quegli incontri non saranno la rivoluzione, ma servono a dare un segnale e a sentirsi meno soli nella propria battaglia. Esserci è fondamentale.

Bisogna al contempo evitare questa sciocca guerra tra antivaccinisti che si è cagionata negli ultimi giorni: uno che dice all’altro “tu non cedi perché te lo puoi permettere, ma io perderei il lavoro”. Inevitabilmente, qualcuno dovrà fare buon viso a cattivo gioco ed è inutile andargli contro. Chi può, a ogni modo, deve resistere costi quel che costi. Anche in questo caso, ognuno si faccia un esame di coscienza e agisca per quanto in suo potere.

Una cosa certa è che bisogna boicottare. In questa guerra – perché di una guerra si tratta, per quanto non si vedano né armi né sangue – non esistono vittime innocenti. I ristoratori e gli esercenti non si sono coalizzati? Cazzi loro! Chi chiede il pass va avversato in ogni modo e senza alcuna pietà. Il principio è molto semplice: se ci troviamo in questa situazione, è anche colpa sua.

Sarà quindi fondamentale, per chi può, frequentare tutti quei locali che non fanno richiesta dell’ignobile pass verde. Tanto chiunque frequenti le manifestazioni conosce qualche nome. Per carità, non diffondetelo su internet e sui social, altrimenti i bastardi pro-vax, che non hanno un cazzo di meglio da fare nella loro miserabile vita, non faranno che segnalare e mandare controlli. I nomi dei non collaborazionisti si passano a voce, senza lasciare tracce.

La vostra vita, da questo momento in poi, è guerriglia senza molotov né scontri. La volontà di dissenso è la vostra arma bianca. Anche se le cose dovessero precipitare, ricordatevi che ognuno di voi fa la differenza ed è parte della Storia.

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È fondamentale, parallelamente, fare di tutto per rovinare la vita ai vostri amici pro-vax. Non uscite con loro, rifiutate di incontrali, adducendo la motivazione che non sono sicuri e potrebbero infettarvi non essendo sottoposti a screening costante. Loro sono fonte di stress nella nostra esistenza ed è fondamentale che noi gli si renda la pariglia. Devono diventare fantasmi, così da sentire su di sé il peso della propria scelta. E non importa quanto vi siano stati vicini in passato. In questo momento, sono e restano dei nemici.

Capisco che tutto ciò possa sembrare molto duro, a tratti inattuabile, ma se credete in una battaglia, dovete mettere da parte la pietà e il buonsenso. Ogni regola ordinaria del vivere civile è stata sospesa e non esiste altra scelta.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

2 commenti su “STRATEGIA E PRATICA DEL DISSENSO QUOTIDIANO (di Matteo Fais)

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