Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

MIO PADRE E MIA FIGLIA SPIEGATI A TOTI E DE LUCA (di Franco Marino)

Mio padre da alcuni anni non era più lui. Affetto da una brutta malattia, lo vedevo logorarsi ogni giorno sempre più, fisicamente e cognitivamente. Al brillante e arzillo sessantenne, si era sostituito un anziano fragile, indebolito dalla malattia, depresso perchè il Parkinson colpisce come prima cosa l’umore e progressivamente privato della sua indipendenza.
Non solo. Papà costava tantissimo. Farmaci su farmaci, che il SSN, sottoposto a tagli su tagli, passa sempre meno e poi un badante fisso, più la colf. Solo nel mese di Luglio, quando ha avuto inizio il precipizio definitivo, ho dovuto tirare fuori qualcosa come 4000 euro. Uno sperpetuo allucinante.
Ma a me papà manca e mancherà sempre tantissimo. E non mi manca solo il signore spiritoso, pieno di verve, amante della chitarra. Mi manca anche il papà degli ultimi periodi. Era un’altra persona ma volevo bene anche a quest’altra persona.
Mia figlia è un’allegrissima bambina di 5 anni che ama andare a scuola. Le piace scrivere, leggere, adora socializzare con gli altri bambini e si è trovata pure il fidanzatino nella sua scuola. Da mesi mi dice che non vede l’ora di ritornarci. Per quei pochi giorni che ci è andata quest’anno, era felicissima e quando andavamo a prenderla era triste perchè ci voleva ritornare un altro po’.
La scuola e la famiglia sono due istituzioni la cui mancanza la capisci quando inizi a perderla ma, sarà perchè, citando De Luca, sono OGM ma a me andare a scuola piaceva. E sarà perchè amo le cose improduttive per citare Toti, ma a me prendermi cura di papà piaceva.
Domani Toti spiegherà di essere stato frainteso. No, mi dispiace. Da un politico di lungo corso che è stato capo di quella fantastica macchina da guerra comunicativa e giornalistica che è Mediaset, non accetto discorsi del genere.
Quello che ha detto Toti è una dichiarazione di guerra ad una fascia di età che, toccherebbe spiegarglielo, è quella che sta tenendo in piedi il paese.
Chi lo spiega a Toti che mio padre, anche se non era più produttivo, a me manca tantissimo? Chi lo spiega a De Luca che mia figlia piange perchè vuole tornare a scuola?
Il giorno che gli anziani moriranno, tanti giovani senza presente nè futuro andranno a prendere lui e gli altri come lui nelle istituzioni. E allora la domanda è: perchè non ci liberiamo di questa gentaglia che riduce le persone a calcoli da contabile di quart’ordine?
Ma liberarci davvero, con una sana rivoluzione.
Perchè questi non sono soltanto incapaci. Qualsiasi brava persona può misurarsi in un’impresa che si rivela troppo più grande del previsto.
Questi sono proprio cattive persone, che ragionano da cattive persone.
E vanno cacciate via, a pedate. Come si allontanano le cattive persone dalla nostra vita.

FRANCO MARINO

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