Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

GIANNINI CHE SCRIVE DALLE TERAPIE INTENSIVE (di Franco Marino)

Chi scrive ha conosciuto personalmente, più volte, cosa sia una terapia intensiva.
Avevo e ho anche ora una fibra forte – è stata quella che mi ha salvato la vita – e pur tuttavia la particolarità delle cure mi consentiva a malapena di poter parlare al cellulare e rispondere a qualcuno su Messenger.
Durante la terapia intensiva, i medici si sincerano che tu non possa fare praticamente niente. Tanto che ogni volta che ci sono stato, dovevo litigare con i medici per spiegare loro che, essendo un informatico, esistevano inderogabili impegni – pagamento di hosting per esempio – ai quali non potevo sottrarmi. Allora loro mi consentivano, per pochi minuti, di poter fare ciò che dovevo fare. Si tenga presente che io rischiavo letteralmente la vita in quei frangenti e quindi i medici avevano ragione ad evitarmi qualsiasi stress.
Non mi si venga a raccontare la palla che da una terapia intensiva si possano scrivere articoli perchè questa è un’offesa a tutti i malati.
Soprattutto, fate attenzione a queste parole di Giannini: “Per sconfiggere il virus, dovremo rinunciare a quote di libertà“.
Chi ancora non si rende conto di ciò che rischiamo, mi dà l’idea di quella scena de “Il bambino e il poliziotto”, quando il poliziotto interpretato da Verdone viene sorpreso a letto con la fidanzata dal bambino e allora finge di fare “un allenamento di arti marziali”.
Cioè ve lo devono dire chiaro e tondo che siamo in dittatura?

FRANCO MARINO

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