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L’EDITORIALE – INVASI E CONTENTI – LA PATRIA MUORE SOTTO IL PESO DELLA NOSTRA IGNAVIA (di Davide Cavaliere)

Un egiziano di ventisei anni irrompe nel duomo di Milano e prende in ostaggio una guardia giurata. Ennesimo episodio di violenza e prepotenza di un immigrato. Gli italiani continuano a essere le vittime dell’immigrazione afroislamica, costretti a subire l’invasione di legioni di stupratori, terroristi, lenoni, ladri e delinquenti di ogni risma. Finti profughi vomitati sulle coste italiane dalle più squallide prigioni africane. 

La civiltà italiana è fra le più avanzate del mondo su quasi ogni piano dello scibile umano, non può (e non deve) digerire ogni straniero che pretende assistenza, tanto più se non si tratta né di poveri né di profughi. Anche qualora si trattasse di persone che versano in tale condizione, l’Italia non avrebbe alcun obbligo morale all’accoglienza, considerando che in Africa si scannano da secoli per questioni tribali e sono sottosviluppati perché incapaci di autogovernarsi. Gli africani che vengono in Italia senza permesso, senza lavoro, senza volontà di integrarsi, ma solo per essere coccolati dal nostro generoso stato sociale, vanno respinti. Se muoiono in mare poco importa, non li abbiamo uccisi noi. Ogni migrazione porta con sé il rischio di perdere la propria vita, chi si avvia per mare lo sa e non può pretendere alcun soccorso per le sue scelte scellerate. E ci fossero mai dei miserabili su quei barconi e barchini. Invece vediamo solo donne sovrappeso, uomini palestrati e coi capelli tagliati all’ultima moda. Tutti, ma proprio tutti, armati di telefonino, berretto, canottiera sportiva e, talvolta, cane al guinzaglio. Non una “migrazione”, ma una vacanza.

Ci raccontano la menzogna colossale dei “lager” libici. Bugia. Non esistono “lager” in Libia, ma solo campi nati per aggregazione spontanea. Ci raccontano che i “poveri migranti” verrebbero torturati, ma per quale ragione i libici dovrebbero “torturare” gli immigrati africani (nigeriani, ivoriani, senegalesi…) che vogliono venire in Europa? Perché non abbiamo immagini di questi “lager”? Le uniche foto che ci sono arrivate erano dei falsi spacciati dalla ridicola pagina “MamAfrica”. Le testimonianze che abbiamo sono degli stessi immigrati, che non sembrano provati o mutilati e che, sicuramente, mentono nel tentativo di ottenere protezione e permessi umanitari. E poi, ovviamente, ci sone le parole dei membri delle Ong, che in quei fantomatici “lager” non ci sono mai stati. Propaganda sentimentale di regime. Bisogna chiudere il rubinetto dell’assistenza, a tutti i clandestini, anche alle donne e ai minori, veri o presunti

Gli italiani sono, costantemente, presi per il naso dai paladini dell’immigrazione e delle loro importazioni, ostaggio degli stranieri e di uno Stato che insegue i corridori coi droni, ma permette la fuga di centinaia di clandestini sul territorio nazionale. Bombardati mattina e sera dell’emotività ricattatoria del “poverini scappano dalla guerra” e “le migrazioni sono sempre esistite”. Vero, è sempre esistita l’immigrazione, ma non è mai stata un fenomeno positivo (chiedetelo agli antichi romani). Se le “migrazioni”, ovvero delle invasioni morbide, sono un fatto storico, anche la difesa della propria casa lo è. Non soltanto in Italia, ma in ogni nazione, di ogni angolo del mondo, c’è una legge iscritta fin dalle origini della società umana nel cuore, nella mente e nel diritto di ogni popolo: la propria casa, la propria tenda, la propria grotta, la propria terra è inviolabile e nessuno, se non autorizzato, ci può mettere piede. Gli immigrati clandestini violano il sacro suolo dell’Italia, compiono un crimine morale, culturale e poi giuridico. 

Costringere un popolo alla sottomissione allo straniero e farlo coi mezzi subdoli del sentimentalismo è una gigantesca violazione del primo diritto delle Genti: quello a una propria Patria.

                                   Davide Cavaliere 

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