MONDRAGONE OSTAGGIO DELLA SINISTRA (di Franco Marino)
Quando penso al Sud, penso ad una parte meravigliosa del mio paese, che avrebbe tutte le possibilità per emergere ma che è piagata da una grave infezione: il meridionalismo. Quell’intristo di vittimismo, permalosità, caos organizzativo, debolezza che alla fin fine sembra avvalorare ogni luogo comune su questi posti.
Sgombro il campo da ogni equivoco: sono meridionale che più meridionale non si può: napoletano di nascita, ho origini pugliesi e siciliane. Amo il Sud come pochi, la bellezza del paesaggio, l’umanità che i meridionali sanno tirare fuori. Ma odio anche l’autolesionismo tipico dell’uomo del Sud che che vedendo il Meridione impestato dalle mafie e devastato dalla desertificazione industriale, invece di protestare contro la sinistra che governa da trent’anni, inveisce contro Salvini che al Sud non ha mai governato manco un minuto.
Da meridionale che ha vissuto quindici anni al Nord, da unitarista convinto ancorché su base federale, nessuno più di quelli che appartengono alla mia tipologia è sensibile al tema di un’Italia che deve rimanere unita e di una Lega che deve rimuovere ogni residuo del passato secessionista e antimeridionalista.
Ma cerchiamo di non renderci ridicoli. Hanno fatto più male ai popoli meridionali centocinquant’anni di mafia o gli slogan antimeridionalisti della Lega, peraltro risalenti al passato?
Chi oggi come oggi, pur riconoscendo dignità alle rivendicazioni meridionalistiche – purché si fermino alla questione meridionale e non sconfinino in ridicole aspirazioni secessionistiche – baratterebbe una vita al Nord, con un lavoro, con una qualità dei servizi di altissimo livello, con la desertificazione industriale, con la pessima qualità dei servizi, una camorra che invade ogni aspetto della vita economica e sociale e in sintesi la precaria e insicura qualità della vita al Sud?
Sì ok, mi tirerete fuori la pizza, ‘o sole e ‘o mandolino. Ma se uno non ha un lavoro, se un tumore da benigno diventa maligno perché ci mettono sei mesi prima di chiamarti per una visita oncologica o se il tumore ve lo pigliate perché nei terreni da dove sorgono frutta e verdura o dove pascolano le bufale sono sepolti rifiuti tossici e, dunque, in definitiva schiattate, che ve ne facite d’o sole, do mare e della sfugliatella?
Con Google Immagini oggi vi togliete tutti gli sfizi paesaggistici che volete ma se mi dessero un luogo dove crescere al sicuro mia figlia, con depuratori che funzionano e quindi non sia costretta a fare il bagno nella merda delle zoccole come dirimpetto a San Giovanni a Teduccio, un posto dove levare da mezzo tutti i camorristi che impestano la città e in cambio si pigliassero la pizza, il Cristo Velato, ‘o Napule, ‘o paesaggio, ‘o Vesuvio, personalmente non avrei un attimo di esitazione a fare lo scambio. Come non l’hanno avuta i tanti napoletani che appena hanno potuto, hanno preso alla lettera il “Fujitevenne” di eduardiana memoria e se ne sono andati in giro per il mondo. Con buona pace di tutte le sciocche oleografie di cui da napoletano ne ho pieni gli zebedei.
Tutto questo per dire che i meridionali che hanno contestato Salvini a Mondragone, in Sicilia, in Campania, sono TUTTI o profondamente cretini o orrendamente in malafede. Solo la malafede può far pensare davvero che sia la Lega la causa dei problemi del Sud e non la codardia di noi meridionali e settant’anni di governi mafiosi e clientelistici, assecondati anche da noi elettori?
Poi non dite che Feltri ha torto a ritenerci inferiori.
FRANCO MARINO
Tutto sottoscrivo tranne l’ultimo verso, Feltri ha detto che i meridionali sono esseri inferiori e basta. Non ha citato le cause . Io non mi sento inferiore a un milanese. Per il.resto, come sempre mi disseto a questa fonte dei suoi scritti.aa
Sono un meridionale che vive da moltissimi anni al Nord.
Non ho dimenticato le mie origini e conservo intatto il mio amore verso il mezzogiorno, ma devo convenire che vivere al Nord è molto diverso.
Da tener conto che il 50% dei settentrionali o è, come me, ex meridionale o ha origini meridionali.
I meridionali andati via dal Sud hanno contribuito a rendere grande il Nord…
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Sig. Franco, Lei ha centrato in pieno il mio pensiero. Vivo da moltissimi anni in Lombardia, son del basso Lazio, ho nostalgia del mio paesello, ogni tanto ci torno per far visita ai parenti, più di una volta ho vissuto situazioni familiari per fattori di salute,ho potuto constatare di persona le gravi difficoltà nell’ambito sanitario(pessimo) nel 1972 mia madre per un intervento dovuto a
Quel maledetto male, per essere operata, mio padre dovette chiedere ai parenti la donazione di sangue per mia madre. Nel 1991, mio padre, colto da. Infarto, fu dimesso dall’ospedale con la seguente scusa: è meglio che lo portate a casa, tanto morirà. Difatti morì dopo 2 giorni. Morale, se ci fosse stata una sanità vera,non sarebbe morto, bastava metterlo in terapia intensiva. Al nord, non succedono certe cose, al nord la sanità funziona , io ne ho avuto prova in diverse occasioni, per mio suocero,mia suocera è in ultimo mia moglie . Perciò il meridionale che denigra il nord è un disinformato. Concludo dicendo Viva il nord.
92 minuti di applausi…
Concordo pienamente
Difficile non essere d’accordo con la tua analisi. Seppure fossero fondate le ricostruzioni storiche, secondo cui la questione meridionale è nata successivamente all’unità d’Italia per un enorme trasferimento di risorse dal sud al nord, è trascorso un secolo e mezzo senza che le classi politiche meridionali abbiano lavorato nell’interesse autentico delle loro popolazioni, e senza che le popolazioni del sud punissero severamente la corruzione e l’immobilismo dei loro rappresentanti politici.