Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

MASSIMO RECALCATI E L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLE SUE BANALITÀ SUL SESSO (di Matteo Fais)

Massimo Recalcati 1

Con il vostro account registrato su Google, non cercate mai qualcosa sul sesso, tipo un video porno su xHamster, o xVideos, per farvi una sega; o notizie su Freud, Jung, o quel rompicoglioni di Lacan, per indagare intorno al narcisismo patologico della vostra ex. Altrimenti, poco ma sicuro come il prezzemolo nella cucina italiana, Facebook vi proporrà, più o meno 50 volte al giorno, la pubblicità di un podcast di Massimo Recalcati e delle sue lezioni, intitolate La vita erotica, comparse per storielibere.fm.

Intendiamoci, l’uomo è intelligente. Per esempio, le interviste e conferenze su Jean-Paul Sartre – lui, di formazione, è un filosofo – sono tutto fuorché sciocche. La sua voce è così suadente che sembra doppiata, oltre che ideale per un film a luci rosse pensato per dei sapiosessuali in cui un attore di nome Massimo, prima di metterglielo in bocca, parla, manco a dirlo, della differenza tra desiderio, desiderante, desiderato e altre boiate, in Lacan. L’eloquio è altresì magnifico e privo di sbavature, come se dentro il Professore ci fosse un testo sempre aperto e stampato a chiare lettere che lui legge con intonazione enfatica. Non c’è una parola di troppo, un balbettio, un calo improvviso di voce. Recalcati è così presente a sé stesso da sembrare dotato unicamente di un Super-Io che, con l’Es e l’Io, al limite si balocca, mentre strizza loro l’occhio con fare da vecchio filibustiere che la sa lunga.

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A dirla tutta, insomma, lo psicanalista più telegenico e radiofonico del mondo è un uomo quasi perfetto, forse troppo perfetto per essere umano troppo umano. Lo si può immaginare, con un po’ di fantasia erotica disturbata, che entra in casa di una e, lì dove un altro comincerebbe, in preda all’ansia da prestazione, a vantare la lunghezza del proprio fallo per farsi coraggio, lui rimarrebbe perfettamente calmo e sguainerebbe la sciabola quasi con noncuranza, sicuro di piacere a qualsiasi femmina sul globo terracqueo.

Per farla breve, ciò che fotte Recalcati è quel modo insopportabile di sentirsi sempre a suo agio. Se la biografia di Vattimo si intitola Non essere Dio, quella di Massimo potrebbe portare in copertina la scritta Essere Recalcati, dunque Dio.

A ogni buon conto, il grande merito del Lacan che ha trasformato il suo ciuffo in un feticcio erotico è di vendere delle banalità da bignamino manco fossero verità rivelate. Niente di strano: sovente, tono di voce, postura e prosopopea possono trasformare, almeno presso il pubblico medio, ogni cagata in arte da maestri cioccolatieri.

Per esempio, i primi due podcast sulla vita erotica umana sono incredibili da questo punto di vista. La versione di una lezione liceale, di quelle svolte da uno stanco impiegato della cultura prossimo alla pensione, ma in pompa – nessun riferimento sessuale! – magna.

La prima ci dice, in estrema sintesi, che la sessualità animale risponde a un istinto, mentre quella umana è molto più complessa, non finalizzata alla mera riproduzione, dunque perversa e poliforme. Il gioco è sempre lo stesso: patologizzare la normalità. Tutto ciò che esula dalla sopravvivenza e dalla perpetuazione della specie è perversione, in un certo senso, e, quando non ci si limita alla genitalità – volgarmente, metterlo dentro e venire –, si può godere in mille modi, attraverso mille milioni di giochetti, dalla fellatio al sadomaso. Ma dai?! Che scoperta! (https://www.spreaker.com/user/storielibere.fm/la-vita-erotica-ep-01-2023-03-15).

La seconda è un bellissimo esempio di cerchiobottismo sull’identità sessuale. Insomma, nasciamo con degli organi sessuali, c’è poco da fare, dopo di che ognuno sceglie un po’ come sentirsi, vedersi e scopare – non tutti sono virili o femminili allo stesso modo. Altra super ovvietà con scappellamento lacaniano! (https://www.spreaker.com/user/storielibere.fm/la-vita-erotica-ep-02-2023-03-15).

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Insomma, Recalcati può essere visto sotto due prospettive totalmente diverse. Da un lato, la mirabile lezione del Maestro sta nel farci capire come nella vita, per avere successo, la prima cosa sia credere in sé stessi oltre ogni ragionevole dubbio e farlo credere anche agli altri. E, in effetti, il 90% delle persone di successo sono soprattutto abili nel convincere gli altri di qualsiasi cosa, prima di tutto di meritare la loro attenzione, lì dove uno semplicemente sano di mente pensa “Ma io chi cazzo sono per pretendere che qualcuno mi stia a sentire?”. Sull’altro versante, lo psicoanalista dimostra come il culto del proprio ego porti a scambiare la banalità per profondità in quanto propria banalità, emessa con la propria voce.

Difficile stabilire se Recalcati non sia il paziente zero, per dirla in termini pandemici, a doversi sottoporre a una terapia, ma sicuramente lui prenderebbe appuntamento con la sua immagine allo specchio e dietro l’ombra del fantasma del suo desiderio, essere Lacan.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81

Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14

Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

Un commento su “MASSIMO RECALCATI E L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLE SUE BANALITÀ SUL SESSO (di Matteo Fais)

  1. L’ unica cosa che mi sorprende è la parola ” filibustiere” ! Non la sentivo dal 1985 quando da piccola peste andavo a trovare i nonni 😁🤟

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