Il Detonatore

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GRETA BECCAGLIA E L’ENNESIMA “CONDANNA ESEMPLARE” AI DANNI DEL GENERE MASCHILE (di Matteo Fais)

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Strano Paese l’Italia: se occupi la casa di una signora, non ti succede niente; se le tocchi il culo per un secondo, sei da galera. L’intento è chiaro: spaventare il maschio. Egli ha da nutrire un sacro timore ad avvicinarsi a meno di 10 metri da una donna. Altrimenti, deve sapere che ci resterà folgorato – o fottuto, a seconda di come la si voglia declinare.

Ricorderete tutti il caso di Greta Beccaglia, ignota giornalista sportiva di una ancora più insignificante rete locale, la quale ricevette, durante una diretta, una veloce quanto sonora pacca sul sedere. Il suo… come cazzo chiamarlo uno che elargisce una pacca sul culo di sfuggita?… Insomma, quello che le ha dato la manata, il Signor Andrea Serrani, è stato qualificato quale violentatore. O meglio, il suo gesto è stato definito “violenza sessuale” in tribunale e, per tal motivo, si è visto affibbiare 1 anno e 6 mesi – no, quindi, in carcere non ci andrà – e un risarcimento da pagare di tipo 25 mila euro.

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Che dire? “Roba da pazzi” è poco! In Italia, è pieno di nigeriani che sfruttano loro connazionali minorenni per farle prostituire sotto ricatto, senza fare un giorno di galera – chissà quanto prendono i politici di mazzette per far finta di niente –, eppure volendo li si potrebbe arrestare tutti in un paio di sere.

Il fatto è che questa sentenza è politica e il suo mandante morale sono le forze femministe all’interno della Sinistra, diciamocelo chiaro e tondo. In un Paese normale – quindi, non in questa Europa già corrotta nel midollo dal nero culto femminista –, a uno di questi simpaticoni che piazzano mani sul fondoschiena, un uomo vagamente nerboruto, prendendolo per il bavero della giacca, rifila due schiaffoni e gli fa promettere, tra i lacrimoni, di smetterla con le stronzate, perché se non hai più 16 anni sei ridicolo ad andare in giro a fare queste cose.

Ma siamo in questo Continente, in cui il femminismo si sta facendo strada imitando il modello americano più puritano, dunque il punto è sminuire la figura maschile, far passare ogni uomo per potenziale violentatore, e soprattutto instillare nel genere maschile il terrore per qualsivoglia tipo di approccio verso il femminile. Perché, come si sarà notato, oramai il confine tra approccio e violenza è sempre più labile, pericolosamente oscillante e indefinito.

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Secondo alcune, anche un “Ciao, bella” è indebito, di troppo, equiparabile al mettere sotto una, in mezzo alla strada, senza preoccuparsi della sua volontà. Praticamente, siamo passati dal delitto d’onore e dallo stupro per costringere una a sposarti all’estremo opposto, sempre dimenticando la ragionevolezza. Dalla violenza tacitamente ammessa all’incubo politicamente corretto è stato un attimo, il salto mortale da un baratro a un precipizio.

Il messaggio è chiaro: colpirne uno per educarne centomila. Intanto, la violenza dilaga nelle nostre strade. Milano, come tante altre metropoli, è ormai in mano alle gang di sbandati allogeni. Ma alle femministe questo non interessa: la loro preoccupazione è colpire il maschio europeo, bianco, con cui evidentemente sentono di avere un conto in sospeso. Se noi uomini non cominciamo seriamente a pensare di unirci e manifestare pubblicamente la nostra contrarietà alla demonizzazione che stiamo subendo, entro qualche anno, queste ci imporranno la castrazione di Stato. Ricordate queste parole, perché un giorno tale follia sarà realtà.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

2 commenti su “GRETA BECCAGLIA E L’ENNESIMA “CONDANNA ESEMPLARE” AI DANNI DEL GENERE MASCHILE (di Matteo Fais)

  1. Bene così, sti morti di figa devono sparire dalla circolazione se vogliamo riequilibrare tutto quanto. Spiacente per il malcapitato ma se ancora non si comprende il darwinismo neurale di certe femmine e l’ aria che tira si rischia molto peggio di qualche sganassone.

  2. Concordo su tutto MA…
    Allora, ok che è in atto un vero e proprio attacco all’uomo (inteso come maschio) bianco ed eterosessuale occidentale.
    Ok che il c.d. “catcalling” è una minchiata e che le femministe lo stanno criminalizzando al pari di una vera e propria violenza sessuale (quando in realtà è solo cafonaggine che, oltretutto, a molte donne piace).
    Però una manata sul culo è una manata sul culo, e secondo me lì la violenza sessuale c’è tutta. Non sarà uno stupro con penetrazione, ma è pur sempre una violenza sessuale, si va comunque a toccare le parti intime di un’estranea, mica di un’amica che ammicca e magari ci sta.
    Fate la prova del nove se non ci credete: pensate a cosa provereste se al posto di quella giornalista ci fosse vostra morosa, vostra madre, vostra sorella o vostra figlia… Altro che 1 anno e 6 mesi + 25K euro… taglio della mano destra con scimitarra come fanno i beduini…

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