Il Detonatore

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VORREI UN’ALTERNATIVA LIBERTARIA E ANTI-AUTORITARIA, MA NON ESISTE (di Alex Vön Punk)

Con la caduta di Mario Draghi, i cittadini italiani possono salutare uno dei governi più autoritari della storia repubblicana. Quello in questione – considerato di salvezza nazionale per buona parte dei partiti esistenti e presenti in Parlamento – è stato  per chi è sceso nelle piazze a manifestare il proprio dissenso nei confronti di misure liberticide, come il green pass, un vero e proprio regime. Basti pensare agli idranti sui portuali di Trieste inermi e seduti pacificamente o le manganellate agli studenti torinesi, milanesi e romani.

Lo scenario che si apre adesso è quello delle elezioni, annunciate per il 25 settembre. Il fronte del dissenso avrà la possibilità di mandare in Parlamento partiti outsider che si sono da sempre opposti alle politiche draghiste. Ma per chi, come il sottoscritto, rifiuta l’autoritarismo esiste una reale alternativa?

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Colin Ward ci rammenta, in Lo sguardo anarchico, che esistono due modalità per fare ogni cosa, e che «la scelta tra soluzioni libertarie e soluzioni autoritarie avviene in ogni istante e in ogni forma». “In ogni forma”, ma, al momento, in questo Paese non abbiamo una forma anti-autoritaria e libertaria movimentistica/partitica. Se infatti osserviamo le dichiarazioni o la storia degli esponenti di queste forze politiche si può notare come, in realtà, non siano per niente contrari all’abuso di autorità, alla coercizione ma semplicemente avversi all’autoritarismo che loro ritengono sbagliato per il bene del Paese.

Se prendiamo per esempio Marco Rizzo, una delle guide della neonata coalizione “Uniti per la costituzione”, nel 2020, nel pieno della cosiddetta emergenza pandemica, ha pubblicato in Cina due recensioni al libro del Presidente Xi Jinping, su due riviste, dichiarando: “La mia tesi è che quando una società gestita collettivamente incontra grossi problemi, come la crisi sanitaria, funziona meglio di una costruita sul massimo profitto”(https://www.affaritaliani.it/politica/marco-rizzo-scrive-in-cina-la-recensione-del-libro-del-premier-xi-jinping-709037.html), interessante come proprio di lì a poco il governo di Pechino avrebbe sequestrato nelle proprie abitazioni gli abitanti di Wuhan. Si tratta dello stesso Rizzo che, in un articolo postato sui canali del suo Partito Comunista, nega le ragioni del Tibet e di Hong Kong.

Altrettanto si potrebbe dire di Mario Adinolfi, il quale ha da poco dato il via ad Alternativa per l’Italia che, sebbene al suo interno contenga la decisamente più libera Exit, si è spesso spinto a dichiarazioni volte a negare diritti che dovrebbero ormai essere acquisti, tra tutti la Legge 194, entrata in vigore ormai nel lontano 1978. Adinolfi ha più volte sostenuto la sua volontà di abolire questa,(https://www.nextquotidiano.it/mario-adinolfi-abolizione-194-aborto/amp/), così che poi magari le donne tornerebbero nei retrobottega dei macellai.

Non mi soffermerò su altri partiti che si definiscono fuori dal coro, ma è un fatto che in questa terra non esista una reale alternativa che metta in discussione l’autoritarismo, quello che abbiamo nel menù è solo una differente variante di coercizione, la realtà è che se, in via del tutto ipotetica, ci trovassimo al governo il “nuovo” che avanza, questo sarebbe già vecchio, solo una canzone già ascoltata, come un pezzo degli Oasis che, pur essendo ogni volta nuovo, suona sempre identico.

Ci ritroveremo con chi difende monopoli a danno dei consumatori, considerati bambini incapaci di poter scegliere; con chi con la mano destra garantirebbe alcuni diritti mentre tenta di sopprimerne altri con la sinistra. Chi come me ha frequentato le piazze del dissenso sa che al loro interno correva una vena libertaria, ma a fianco ne scorreva un’altra che se, mai arrivasse alla gestione del potere, ci obbligherebbe a curarci con latte e miele e istituirebbe un corpo di polizia speciale anti-rettiliani o con liste di prescrizioni per chi è pro-Ucraina.

Che fare dunque? Il punto è proprio che non essendoci una reale alternativa che parli di libertà e di privacy, difficilmente cambierà qualcosa, anche perché nessuno dei partiti attuali offre una critica utopistica all’esistente, nessuno ci parla del potere, dei suoi rapporti di forza e di come lo si possa contenere in modo strutturale al fine di non trovarci mai più come in questi anni e per scongiurare la deriva della società del controllo.

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Concetti come “alternativo” e “indipendente” “non denotano qualcosa di estraneo alla cultura ufficiale”, scrive Mark Fisher in Realismo capitalista, “sono semmai semplici stili interni al mainstream – o meglio sono, a questo punto, gli stili dominanti del mainstream”. Sono cioè l’espressione diversificata del medesimo potere, che non viene mai messo in discussione. I Los Fastidios, nel loro brano Bottiglie e Battaglie, cantano “Ogni volta che apro i miei occhi guardo il sole che sorge al mattino, sembra  sorridere al mondo che invece ne vuole soltanto gestire il destino”.

Speriamo che presto possa presentarsi a noi una possibilità libertaria e anti-autoritaria che lasci le persone libere di autodeterminarsi senza qualcuno animato dall’obiettivo di gestirle e controllarle.

Alex Vön Punk

2 commenti su “VORREI UN’ALTERNATIVA LIBERTARIA E ANTI-AUTORITARIA, MA NON ESISTE (di Alex Vön Punk)

  1. Faccio sommessamente notare che il governo precedente ha messo agli arresti domiciliari 60 milioni di persone, il 100% della popolazione di un Paese, non credo ce ne sia notizia nella Storia.

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